24 - Solo il suo angelo

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Trascorsero dei secondi interminabili, durante i quali continuai a fissare Sarah con risolutezza e a tenere le sue spalle ancorate alla libreria, fino a che lei non tornò a ragionare. Qualunque altro umano si sarebbe arrabbiato tantissimo per il mio comportamento, e invece...

«Scusami. Non dovevo parlarti così» si arrese lei con un sospiro.

Sembrava davvero pentita, che sollievo. Non volere nessun altro ragazzo oltre a me sarebbe stata pura follia.

«Devi promettermi che non farai mai quello che hai detto, Sarah. Non devi nemmeno pensarlo». Era orribile dover pronunciare simili parole.

«Non farò nulla che possa compromettere la mia vita, te lo prometto».

Restai a guardarla per assicurarmi che fosse sincera, e in qualche modo lei riuscì a sostenere il mio sguardo. Ora finalmente la riconoscevo, la mia dolce protetta sempre lucida e coscienziosa... Le stavo strappando una promessa orribile, ma sapevamo entrambi che era per il suo bene.

Mi decisi a lasciarla libera e andai a sedermi sul mio letto. Sarah venne a sedersi accanto a me, senza guardarmi, e questo mi rese più facile proseguire nella mia spiegazione.

«Ascoltami, forse ora vuoi lasciare tutto così perché sei affezionata a me, e te ne ringrazio, ma questa è solo una piccola parte della felicità a cui puoi aspirare. Io sono solo una tappa della tua vita, pensa a quanto potrai essere felice quando al posto di un essere come me avrai accanto la persona che ami, qualcuno con cui potrai condividere la tua vita, i tuoi desideri e il tuo futuro».

Erano frasi che non potevo capire, ma sapevo per esperienza comune del mio mondo che avevano molto effetto sugli esseri umani.

«E poi, Sarah, io non me ne andrò solo se incontrerai la persona giusta. E' sufficiente che tu non abbia più bisogno di me. Potrebbe bastare un'amicizia importante, o magari diventerai semplicemente abbastanza forte da star bene da sola».

Restai immobile e composto, nonostante provassi il forte desiderio di abbracciarla per riappacificarci. L'ultima frase serviva da ammonizione anche verso me stesso: non credere che possa essere tua solo perché non vuole altri ragazzi. Tu sei solo il suo angelo, e prima o poi non avrà più bisogno di te.

Sarah accettò le mie parole a testa bassa.

Annuì e si arrese, ma la discussione non era ancora terminata. Avevo ragione a pensare che avesse parlato di David con la sua amica: non solo le aveva raccontato tutto, ma Diane aveva pensato bene di farle dubitare dei suoi sentimenti per il ragazzo a cui andava dietro da anni. Sarah sembrò riuscire a ragionarci davvero solo ora, accanto a me.

La sua teoria, di cui si convinse fin troppo in fretta, era che i suoi sentimenti per David fossero rimasti fermi alla cotta adolescenziale di anni prima, che non aveva mai avuto modo di evolversi a causa dell'atteggiamento riservato ed estremamente formale di lui. Era qualcosa che tempo prima le aveva accennato anche Chris, ma Sarah mi disse di riuscire a capirlo solo ora, che si era accorta di continuare a provare per David solo un'infatuazione infantile nonostante il suo nuovo atteggiamento verso di lei.

In effetti anch'io, in passato, avevo avuto un'impressione simile. Sarah non sembrava mai sentirne la mancanza, né mostrava di desiderare da David qualcosa di più di quegli sporadici incontri. Ma quello che mi preoccupava era il modo in cui si stavano evolvendo le cose di recente... possibile che Sarah continuasse a vederlo in quel modo anche adesso che lui occupava tutti i suoi pensieri? Era un ragionamento un po' forzato e dal tempismo fin troppo perfetto, per la nostra situazione, ma Sarah sembrava sincera. E comunque non potevo costringerla a fare nulla.

«Non ti dichiarerai più, vero?» mi arresi con un sorriso di sconfitta.

«No, non avrebbe senso. Magari andando avanti in questo modo un giorno me ne innamorerò, ma per ora non desidero una storia d'amore con lui».

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