38 - Come due umani

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Per il nostro appuntamento, Sarah scelse la zona commerciale in centro, piena di un entusiasmo che mi contagiò facilmente. Appena tornata a casa fece i compiti in gran fretta e subito si preparò per uscire. Io, come promesso, mi trasformai in essere umano per accompagnarla. Lasciai che la luce bianca della trasformazione mi avvolgesse davanti ai suoi occhi, e non appena ne emersi i suoi occhi meravigliati mi attrassero in modo irruento.

Giusto. Dimenticavo che le sensazioni umane erano amplificate rispetto alle nostre...

Nemmeno il tempo di deciderlo e la stavo già baciando. Che meraviglia quei baci umani, erano così travolgenti che non avrei mai voluto lasciarla andare.

«Ti avverto, oggi non riuscirò a trattenermi dal baciarti ogni volta che posso» scherzai, sapendo che non le sarebbe dispiaciuto di certo.

La strinsi in un abbraccio e respirai il suo dolce profumo. La sua pelle era calda, adesso capivo cosa provava Sarah quando mi stringeva a sé. Le sensazioni umane sembravano come trascinarmi, e senza nemmeno accorgermene le stavo baciando le labbra, il collo... mi accorsi che le stavo procurando dei piccoli brividi, ma lei non si lamentava affatto, anzi, mostrava un sorriso compiaciuto. Sarebbe stato un pomeriggio davvero gradevole.

Non appena fuori, circondai le sue spalle senza dovermi preoccupare delle apparenze. Ora Sarah non aveva bisogno di fingersi sola e perfino sull'autobus potemmo continuare i nostri discorsi come non avevamo mai potuto fare prima. Era bellissimo, amavo essere parte del suo mondo.

Quando l'autobus ci lasciò sulla via commerciale, mi sentii improvvisamente stordito dalla confusione. Stavolta non faceva freddo, e questo mi aiutava, ma la folla era paragonabile a quella del giorno di Natale. Per fortuna arrivammo subito davanti alle prime vetrine, dove fui immediatamente attratto da un negozio pieno zeppo di libri esposti.

«E' questo il posto che volevo farti vedere» mi indicò lei, riferendosi alla stessa vetrina.

Sussultai, capendo solo in quel momento le sue intenzioni.

Libri, ma certo... Aveva scelto la nostra meta in base a quello che piaceva a me.

«Ti ringrazio, Sarah». Mi sentivo un po' in colpa. «Ma non dovevi preoccuparti, potevi scegliere un posto che piaceva a te. A me basta stare in tua compagnia, lo sai».

Il suo sorriso soddisfatto rispose al suo posto, mostrandomi che era felicissima così. Non si smentiva mai, era più dolce e altruista di molti angeli di mia conoscenza.

«Dai, entriamo».

Quasi mi trascinò dentro, dove mi ritrovai davanti a un enorme spazio tutto, interamente, coperto di libri. Era... sbalorditivo.

«Wow. Ora capisco perché eri così sicura che questo posto mi sarebbe piaciuto» dovetti ammettere.

Sarah aveva un meraviglioso sorriso che andava da zigomo a zigomo. Lasciai che mi guidasse in quel luogo delle meraviglie e passammo non so quanto tempo a sfogliare libri di ogni genere. Lì dentro erano custoditi millenni di conoscenze, era come avere migliaia di angeli tutti disposti contemporaneamente a raccontare una storia, col solo problema dell'imbarazzo della scelta.

Quando, un paio di ore dopo, decidemmo che era abbastanza, Sarah mi chiese di restare a leggere mentre lei andava in bagno. Si allontanò in fretta, ma si stava dirigendo dalla parte opposta... Umano com'ero non riuscii a trattenere la curiosità e la seguii. La osservai senza farmi vedere e scoprii che era andata a prendere un libro, per la precisione quello che avevo sfogliato con più interesse. Capii che lo stava prendendo di nascosto per me, ma non volevo assolutamente che lo facesse, così la raggiunsi e lo presi dalle sue mani, tenendolo in alto per non lasciarglielo riprendere.

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