Il nostro gruppo era riunito, quasi al completo, a poca distanza dal bosco, ben lontano dalla valle in cui viveva di solito. Non appena i nostri amici ci videro arrivare ci vennero incontro pieni d'entusiasmo, richiamandosi l'un l'altro a gran voce. La loro accoglienza mi diede una nostalgia incredibile... avevamo dovuto abbandonarli contro la nostra stessa volontà perché erano così spaventati da Uriel che alla fine ci avevano costretti a scegliere tra loro e lui. Nonostante ciò, non avevamo mai smesso di tenerci in contatto e ci eravamo riavvicinati soprattutto nell'ultimo periodo prima del Viaggio, dopo che Uriel se ne era andato.
«Pensavamo che non saremmo più riusciti a salutarvi» iniziò Gale, uno dei più grandi. «Siete tornati alle vecchie abitudini. Come mai lui non è con voi, in questo momento?». Non osava nemmeno fare il suo nome.
«Ben tornati!».
Miriam saltò letteralmente addosso ad Azalee, stringendosi al suo collo per poi soffermarsi a fissare i suoi occhi stanchi. Era la sua migliore amica da sempre e sembrò capire subito che qualcosa in lei non andava. Miriam era sempre stata dalla parte di Azalee in qualunque situazione ed ero certo che la loro amicizia sarebbe rimasta anche dopo, quando Azalee avrebbe scelto Uriel per sempre. Ero davvero felice che le restasse almeno lei.
I miei amici più stretti mi riservarono un trattamento simile, a modo loro, stritolandomi in un abbraccio tutti e tre assieme: Samuel, Bastian e Caleb. Anche loro mi sarebbero mancati molto... me ne rendevo conto forse ora per la prima volta, mentre mi ritrovavo improvvisamente immerso in quella che per anni era stata la mia normalità.
Andammo a sederci tutti insieme sull'erba, Azalee ed io vicini e gli altri di fronte a noi. Raccontare la propria storia nel mondo umano non appena tornati dal Viaggio era una tradizione di qualunque comitiva del nostro mondo.
Azalee fu la prima a raccontare la sua esperienza, davanti agli sguardi elettrizzati di tutti. Come biasimarli? Il ritorno di un angelo nelle vicinanze era un avvenimento interessante, ma un proprio amico che tornava era a dir poco entusiasmante, e noi eravamo in due.
Restarono tutti ammutoliti davanti all'esperienza della loro dolce amica, che si era occupata di un maschio del quale, tra l'altro, non sentiva le emozioni. Azalee stava evitando qualunque riferimento a me o a Sarah al fine di non aprire troppe questioni contemporaneamente, e conoscendo le sue doti oratorie immaginavo che avesse già in mente tutto ciò che doveva dire, in che ordine e con quali sfumature.
Alla fine del suo racconto, fu un ragazzo arrivato dopo la nostra partenza a dare il via alla vera versione dei fatti, un certo Aaron.
«Chissà se eravate capitati in due luoghi vicini» buttò lì con un sorriso scherzoso. «Avreste potuto perfino incontrarvi».
«Beh, in realtà ci siamo incontrati» lo stupì Azalee, cogliendo tutti di sorpresa. «E non è questa la cosa più incredibile. Non ci crederete mai...».
Pendevano tutti dalle sue labbra. Se solo Uriel avesse potuto vederla in quel momento...
«Il protetto di Abel...». Mi guardò. Stava per lasciare la parola a me. «Era una ragazza».
E si creò il caos.
Erano in nove, e parlarono tutti contemporaneamente. Non sapevano se rivolgersi a me o a lei, ed erano spaventati, perché non avrebbero mai immaginato che quell'eccezione potesse avvenire con una tale frequenza. Ma li avrei tranquillizzati, alla fine. Non intendevo tenere alcun segreto al riguardo.
Feci un lungo respiro ed iniziai, cercando di seguire l'ordine cronologico degli eventi così come aveva fatto Azalee finora. Raccontai della stanza chiusa, del pavimento duro, del panico davanti a due occhi femminili terrorizzati, del suo lutto, della sua dolcezza, della sua bellezza...
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My Only Reason
FantasyAbel è un giovane angelo come tutti gli altri nel suo mondo, che a 18 anni ha già dovuto affrontare diversi ostacoli. Ha sempre vissuto accanto alla ragazza che amava, trovandosi a dover accettare di non essere l'angelo giusto per lei a causa del su...