Capitolo 7: Amici

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Finalmente Akane giunse vicino alla sorgente di cui le aveva parlato Kuro.

In mezzo a quel bosco, vi era una cascata e le sue acque erano limpidissime. In più a decorare quel meraviglioso scenario si trovavano fiori colorati di tutti i tipi.

Ma del Tengu non vi era alcuna traccia...
" bhe... probabilmente sono in anticipo" si disse Akane mentre guardava stupefatta il meraviglioso paesaggio di fronte a lei.

Ne approfittò e passo dopo passo si avviò verso la sorgente, sedendosi su un masso e poggiando i piedi sulla superficie dell'acqua.

Il suono della cascata, l'acqua fredda e solo il fruscio del vento fra gli alberi... le bastava questo per chiudere gli occhi rilassarsi.

" Ma stai dormendo? Se è così passo un'altra volta mia dolce volpina"
Disse Kuro ironicamente.

"No, era tutto così tranquillo prima che arrivassi tu." Rispose Akane.

" Capisco, quindi me ne vado?"

" No." Disse la piccola e imbarazzata Kitsune.

Kuro si avvicinò e si sedette vicino a lei.

" Bhe che mi racconti?"chiese lui incuriosito.

" Mah... ho superato la mia prima lezione con successo, sono troppo forte per voi Tengu. Preparatevi!"

" Quindi vorresti farmi fuori ora?!"

"Ahahah no scemo!" Esclamò Akane ridendo sonoramente.

"Non lo farei. Non ti conosco ma capisco che sei una brava persona e mi fido di te... perchè non mi racconti tu qualcosa?" Disse la giovane Kitsune.

Kuro s'imbarazzò, tutte le Kitsune che conosceva erano solo quelle che lo volevano morto. Ma quella ragazza no.

Lei non era come gli altri, e la cosa lo rendeva vulnerabile.

" Bhe ecco, diciamo che non ho molto da raccontare. Mio padre non mi considera, in più non ho amici, se non due mie care amiche." Rispose Kuro con un tono piuttosto malinconico.

" Beh ora siamo in 3!" Disse la Kitsune porgendogli una mano.

Quel Tengu non si aspettava una mossa tanto azzardata da quella ragazza. Era pur sempre un suo nemico.

" Assolutamente no." Le disse prendendole con una mano il mento.

" Non voglio un'amica con cui giocare, non mi serve."

" Io non credo proprio" gli disse Akane ribaltandolo e puntandogli alla gola la sua spada.

" So che le nostre razze si odiano, ma perchè anche noi dobbiamo odiarci?! Io non lo capisco..." gli disse la piccola Kitsune piangendo e singhiozzando.

In quel preciso istante qualcosa in Kuro si mosse.

" Scusa... non volevo farti piangere" le disse Kuro scostandole la spada e poggiandole una mano sulla guancia, asciugandole le lacrime.

" E va bene... da oggi siamo amici, contenta?"
Lei acconsentì con un cenno della testa, ancora con le lacrime agli occhi ma sorridendo.

" Ora basta piangere, d'accordo?" Le disse ancora lui mentre la confortava accarezzandole la testa.

Era strano, generalmente non dava affetto e confidenza alle altre persone, specialmente con le Kitsune.... ma con Akane si sentiva a suo agio e il vederla piangere lo faceva pentire della sua azione precedente.

"Si sta facendo tardi... devo andare ora..." disse lei con le guance tutte rosse.

"Ci vediamo domani allora" disse Kuro sorridendole.

" Si! A domani!!!" Gridò lei avviandosi per il palazzo.

Kuro ripensando all'errore che aveva commesso facendo piangere Akane e rimase da solo... o così pensava.

" E così sei amico di una Kitsune eh?"
La voce proveniva da sopra un albero.

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora