Capitolo 40: Appoggio divino

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" Kaori! E Akane! bimba mia!"
Disse Amaterasu poco prima di abbracciare sua figlia.

Ma non c'era tempo da perdere.
Stavolta non era una visita di cortesia ma una vera e propria missione, un impresa contro il tempo.

"Mamma abbiamo bisogno del tuo aiuto."
Chiese lei umilmente.

Amaterasu si avvió verso il salone, aprendo un passaggio che conduceva in un altra parte della casa.

"Lo so tesoro, so tutto. Ho giá organizzato una riunione con tutti.
Per riuscire a sigillare Oroku ti servirá tutto il potere possibile."

Il passaggio condusse i un salone enorme con un tavolo ovale al centro della stanza.
Li seduti vi erano tutti gli dei, in attesa di un cenno da parte della Dea Madre Amaterasu.

"Signori, sapete giá che la situazione é grave e se continuerá così peggiorerá soltanto."
Esordí la dea.

"Non solo perché é mia figlia, ma perché é scritto nel destino, nella leggenda che sará colei che ci salverá da questa minaccia.
Se per primo Oroku ha intenzione di spazzare via Toshizumo, bhe... allora i prossimi saremo noi.
Dobbiamo impedirlo ad ogni costo."

"Sono d'accordo! Saró ben favorevole di concedere un poco della mia forza alla piccola Akane".
Incitó Kabe, cosí come tanti altri dei seduti al tavolo giurarono di darle sostegno.

"Come posso sigillare Oroku?"
Chiese Akane.

Si sentí una voce dall'altra parte della stanza.

"A quello piccola volpe scarlatta ci penso io."
Affermó il Moegami affinacato da suo figlio Shiro.

"Per prima cosa... Akane, ti senti veramente pronta ad affrintare una potenza simile?
Negli anni Oroku ha sterminato popoli, dei e demoni maggiori... senza contare il povero imperatore Sugure..."
Continuó lui.

"Sono pronta."
Rispose la volpe, sicura di sé.

"Molto bene. Allora ascolta attentamente quello che sto per dirti."



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