Capitolo 26: Tempo di agire

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"Akane... sono passati giorni da che non esci dalla tua stanza..." Disse preoccupata Kaori.

"Va via" Ringhió la nuova imperatrice.
"Per favore, abbiamo bisogno di te...io ho bisogno di te Akane!"

"Lasciami in pace, almeno per ora." Rispose lei.

Dall'avvelenamento di Sugure passarono diversi giorni, se non addirittura mesi.

I Tengu rafforzarono il loro dominio, costringendo le Kitsune a ritirarsi dal campo di battaglia.

Senza una guida, il regno di Toshizumo stava pian piano decadendo e colei che avrebbe dovuto reagire di fronte a tutto ció se ne stava in camera sua, a crogiolarsi nella disperazione e nel dolore.

Non solo era riuscita a farsi fregate una volta da quel ragazzo, ma due volte... era inaccettabile.

Aveva giurato vendetta di fronte a tutti, ma ben poco riuscí a fare dopo quella tragedia.

Ancora non vi erano segni di ripresa da parte di Sugure, se non di peggioramento man mano che si ritrovava in quello stato comatoso.
Il cuore di Kyoko non riusciva a sopportare tutto ció, tanto meno quello di Kaori che nonostante fosse a conoscenza delle volontá del padre, non sapeva come aiutare Akane ad uscire da quella stanza.

Senza un leader il mondo delle kitsune non era piú quello di prima, e i tengu ne approfittarono.

Avevano bisogno piú che mai che Akane accettasse il suo ruolo come imperatrice.

"...Akane..."

Sentí di nuovo quella voce famigliare.
"Akane, piccola mia." Disse Amaterasu apparendo di fronte a lei grazie al portale appena evocato.

"... Mamma" la piccola kitsune corse tra le braccia calde della madre per poi sfogare tutto il suo dolore in un pianto isterico.

" Ho lasciato che si prendesse gioco di me un altra volta, ha fatto del male alla mia famiglia... io...i-io..." faceva fatica nel continuare ció che stava descrivendo.

"Io ho deluso tutti, ho messo in pericolo la vita di tutti quanti... come posso diventare imperatice se non riesco nemmeno a proteggere coloro che amo?!" Tuonó la piccola stringendosi sempre di piú alla dea mentre le sue lacrime le rigavano le guance.

"Tesoro...tu hai fatto tutto il possibile, purtroppo non possiamo prevedere ogni loro mossa ma stanno diventando sempre piú forti e sai bene in che condizioni precarie si trovi Toshizumo"
Detto ció, Amaterasu prese con le mani le guance rosse della figlia, rivolgendole lo sguardo piú risoluto di tutti.

"Bimba mia, é giunta l'ora di combattere.
Combattere per un futuro migliore e per la pace tra i regni... non possiamo lasciare le cose cosí come stanno o i tengu faranno del male sempre a piú persone.
É questo quello che vuoi? Un futuro fatto di distruzione e morte?"
Chiese la dea guardando negli occhi Akane.

"No." Rispose la Kitsune con determinazione.

"Prenderai il tuo posto come imperatrice di Toshizumo?"

"Solo se necessario."

"Akane, é troppo tardi per i ripensamenti ormai. Bisogna agire... e in fretta."

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora