Capitolo 31: Le terme

45 2 0
                                    

"Master Kuro, vedo che finalmente si sta rilassando un pochino eh" esodí Hikari all'entrata delle terme.

Kuro non rispose, aveva ben altri progetti nella sua testa.

"Kuro tutto okay?" Chiese Sakuya posandogli una mano sulla guancia di che lui prontamente scostó dal suo viso.

"Ancora lei? Ancora quella dannata volpe?" Tuonó la piccola Sakuya sapendo giá quale fosse la risposta.

Stava pensando ancora ad Akane da giorni ormai.

"Io vado in vasca, non seguitemi."

"Ci manca solo che entriamo nella vasca degli uomini ahah" esordí con una grossa risata Hikari.

"Andiamo Sakuya! É tempo per noi di rilassarci e spettegolare un pó!" Disse lei mentre prendeva forzatamente il braccio di Sakuya per trascinarla nella vasca riservata alle donne.

Nel mentre Kuro si stava preparando per farsi un bagno caldo, sciolse i suoi lungho capelli neri e dopo aver appoggiato l'asciugamano su una roccia vicina alla vasca, si mise in acqua e si rilassó.

"Allora piccola volpe, ti piace quello che vedi?" Chiese con impertinenza Shiro.

"Ti hanno mai insegnato a tenere a freno quella lingua?" Rispose Akane mischiata tra gli alberi poco lontana dalla vasca.

"Mhh potrei quasi ingelosirmi mia cara"

"Non ce né alcun bisogno, tra poco non sará piú un problema" disse lei mentre avanzava silenziosamente tra i rami.

"Ah Akane"

"Si?"

"Fai attenzione, se hai bisogno saró qui fuori insieme ai tuoi soldati in caso di emergenza"

"Ehm ti ringrazio, non me lo sarei mai aspettata da parte tua..."

"Cerca di non farti ammazzare" rispose lui premendo le sue labbra dorso della mano destra di Akane.

"Non sará cosí semplice" rispose lei accennando un lieve sorriso prima di incamminarsi.

Quando Shiro lasció Akane da sola si ritrovó a pochi metri di distanza da Kuro che si rilassava nelle acque terse della vasca termale.

Ma nella vasca c'era solo lui, nessuna traccia dei suoi servitori.

Akane stava fissando Kuro attentamente, non lo aveva visto da parecchio tempo e gli anni sono passati anche per lui.

I suoi capelli erano davvero lunghi e il  suo fisico non era piú gracilino come una volta e non traspariva il fatto che avesse fatto molto allenamento, non solo per i muscoli scolpiti ma amche per le numerose cicatrici dietro la schiena e sul suo petto.

Infine osservó che la parte sinistra del suo occhio veniva coperta da un lungo ciuffo di capelli che appena Kuro li scostó a causa del sudore, Akane riuscí a vedere la cicatrice che gli aveva inflitto poco tempo fa alla festa e improvvisamente si ricordó di tutto: dell'inganno, dell'avvelenamento di Sugure e di tutto il male che le aveva fatto.
Presa da una scarica di rabbia si avvicinó ulteriormente alla vasca con passo felpato fino a quando...

"Ti sento. So che sei qui! Voglio solo parlarti Akane." Disse lui alzandosi dalla vasca osservando in varie direzioni tra gli alberi che accostano la vasta.

"Peccato che io non sia qui per questo!" Rispose Akane balzando fuori dai rami e scattando con la katana in mano sul Tengu.

Kuro riuscí a schivare il colpo e in questo momento si stavano fissando alle opposte estremitá della vasca.

"Che succede hai forse hai paura dei fantasmi?" Chiese lei ancora in posizione.

"So che sei viva e so per certo che il colpo che ti ho dato io non era mortale...non ne sarei stato capace"

"Ma ad avvelenare mio zio si invece!" Riprese lei schiantandosi nuovamente su di lui che schivó ripetutamente i suoi colpi.

"Mio padre mi ha costretto a farlo! Se fosse per me nulla di tutto ció sarebbe accaduto Akane!"

"Smettila con le cazzate! Sappiamo benissimo entrambi che prima o poi sarebbe successo!"

Akane continuava ad attaccarlo fino a quando Kuro non prese in mano la lama della spada facendo sanguinare il palmo della sua mano.

"Tu non vuoi capire. Sto cercando un modo per far cambiare idea a mio padre e lasciare in pace le Kitsune"

"Stavi pensando a questo anche mentre mi hai quasi ucciso con quel pugnale?!" Disse quasi urlando Akane che presa alla sprovvista si vide la sua katana scraventata al suolo da Kuro.

Erano lí, uno di fronte all'altro, entrambi disarmati.
"Inizialmente il mio intento era quello di ucciderti Akane, lo ammetto.
Ma dopo i momenti passati insieme e quel bacio mi hanno fatto cambiare completamente idea!"

"Quel bacio non esiste piú... come i sentimenti che provavo per te." Rispose Akane voltandosi verso la foresta da dove era uscita, fino a quando Kuro non le prese il braccio.

"Guardami e dimmi che non provi piú niente per me! DIMMELO!" Urló Kuro stringendole il polso e mantenendo il contatto visivo con lei.

"... Tu mi hai spezzato il cuore, io ti odio."

In quel momento Kuro molló la presa lasciando libera di tornare indietro da dove era venuta Akane.

Ancora una volta si voltó per guardarlo prima di tornare al castello, i due si fissarono per un attimo che sembró un eternitá.

Infine Akane tornó sui suoi passi, sconfitta e con una lacrima che le rigó la guancia mentre Kuro la fissava impotente ed estremamente scosso dalle parole della persona che per lui, ancora una volta era la piú importante di tutte.

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora