Capitolo 15: Sogno

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" Akane... va tutto bene?" Chiese Kaori preoccupata per lei.

Aveva passato tutta la notte a piangere, pensando alle cose che Kyū le aveva detto... quelle parole la ferirono profondamente.

"Si, non preoccuparti..." rispose mentre si preparava per l'allenamento.

" Sicura? Sai, siamo piuttosto in ritardo per la lezione..."

" Tranquilla... ora vai prima che Saizo si arrabbi con te per colpa mia" disse Akane.

Qualcosa in lei si era spezzato... non solo ne risentiva a livello emotivo ma anche al livello fisico.

" Akane... si può sapere che ti prende?! Non sei per nulla concentrata, lo sai che è facile e puoi farcela... è solo un incantesimo dell'acqua!" La rimproverava Saizo.

"Scuasate... io... non mi sento tanto bene" disse lei prima di correre a gran fiato fino ad arrivare nella sua stanza.

Non riusciva nemmeno a concentrarsi... l'unica cosa che riusciva a fare era piangere e stare sola.

"Akane?! Cosa succede?" Chiese Kaori che l'aveva rincorsa.

"Ho solo bisogno di riposo, tutto qui."
"Okay... riposati allora.." disse la sorella allontanandosi.

In quel momento Akane riuscì a dormire, ma sentì una voce.

"... Akane... Akane"

Era ancora un timbro di voce femminile.

"Akane! Riesci a sentirmi!?"

In quel momento la voce cambiò.

Era quella di Kuro.

Di colpo si ritrovarono su una distesa di erba, tutto intorno era quasi celestiale... era illuminato da una luce divina.

" Akane?"

" Kuro!" Gridò lei cercando di abbracciarlo ma lo trapassò cadendo.

" Questa è solo una magia del sonno, ho chiesto alla mia amica Sakuya. Ascoltami, non abbiamo molto tempo." Le disse.

Akane annuì.

" Noi... non possiamo più vederci..."

" Cosa?! Perchè?!" Chiese lei disperata.

" Noi due... non potremo mai stare insieme. Kitsune e Tengu si fanno la guerra da tempo. Accettalo Akane, noi due siamo diversi. Troppo diversi."

" Ma cosa stai dicendo?! La guerra non è una cosa che ci riguarda!... Kuro... tu mi piaci!"

"Scusa... ma non posso accettarlo. Addio"

" ASPETTA KURO! FERMATI!"

Ma prima che potesse dirgli qualcosa lui svanì, e si risvegliò con le lacrime agli occhi.

"Io ti amo..." bisbigliò Akane prima di poggiare la testa sul cuscino e piangere di nuovo.

Doveva parlargli di persona.

Lo doveva rivedere.

Doveva tornare alla sorgente.

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora