Le parole dell'imperatore Sugure avevano colpito Akane.
Lei non sapeva molto di suo padre, ma il fatto che gli somigliasse le fece credere di avere una connessione con lui... anche se non era lì con lei fisicamente.
Quando calò la notte Akane sgattaiolò fuori dal palazzo, voleva starsene un pò da sola e riflettere.
Aveva molto a cui pensare: la lezione del giorno successivo, il padre Raito e... Kuro.
Non riusciva a levarsi dalla testa quel bellissimo ragazzo.
"È possibile che sia....nah, non dire scemenze Akane!" Era questo ciò che pensava.
Arrivò nella prateria poco prima del bosco... esattamente dove lei e Kuro si erano incontrati per la prima volta.
Era una bellissima disesa di erba, era perfetta per stendersi e contemplare le stelle. E così fece Akane.
Riuscì a sentire l'odore dei fiori, il vento che le accarezzava il viso e la terra solida sotto i suoi piedi.
"....Akane...."
Sentì una voce che la chiamava.
Immediatamentela Kitsune si alzò da terra . Ad ogni sospiro del vento, una voce apparentemente femminile la chiamava."C-Chi sei?! Palesati!" Gridò Akane spaventata.
" Non c'è bisogno di gridare così tanto, mia piccola volpe" disse Kuro, che sostava davanti ad un albero.
"L'hai sentito?" Chiese Akane.
"Sentito cosa?"
"Una voce... "
"Ahhh perfetto! Ora senti pure le voci ahah"
"Andiamo smettila... che ci fai tu qui?" Chiese Akane irritata ma sorpresa dall'apparizione di quel Tengu.
" Un giro... certo che questa prateria è bella anche di notte"
"Già"
Kuro non smetteva di fissare Akane fino a quando non si sdraiò sull'erba a contemplare le stelle, mentre Akane lo fissava quasi affascinata da quella scena.
"Allora? Vieni qui si o no?" Le chiese lui con atteggiamento rude.
"Okay, va bene." Gli rispose Akane scocciata.
Si posò dalla parte opposta, avevano tutti e due la testa rivolta verso il cielo ed erano vicini... troppo.
"Ehm... guarda! È bellissima quella stella!" Disse Akane indicandola.
"Già, probabilmente fa parte di una delle costellazioni degli dei..."
"Cosa hai appena detto?!" Si alzò di sedette di scatto Akane.
"Per caso le conosci?"
"Non tutte... quelle degli dei sono facili da riconoscere ma un pò meno evocarli"
"Evocarli?"
"Già... se riesci a completare le costellazioni puoi evocare un dio"
"Sai se tra quelle c'è quella della dea del sole e della rinascita Amaterasu?"
"Purtroppo no volpina"
"Ah... capisco" disse Akane.
Vedeva piano piano sfumarsi la possibilità d'incontrare sua madre... non sapeva cosa fare. Voleva sapere chi era sua madre a tutti i costi ma la missione sembrava presentare una difficoltà man mano che scopriva sempre più cose sulcome trovarla.
È il quel momento che Akane, si mise a piangere... voleva disperatamente riconciliarsi con sua madre.
"Hey... possibile che ogni volta tu debba piange...re..."quando si sedette pure Kuro, capì che qualcosa non andava.Era un pianto disperato,era qualcosa che lo rendeva maledettamente vulnerabile.
" Cosè successo Akane?" Disse lui passandole una mano sugli occhi per asciugarle le lacrime, ma ne scendevano sempre di nuove.
"Io... voglio solo capire qualè la mia vera casa... e chi sono io realmente! Io non so niente!" Rispose Akane piangendo e singhiozzando.
Piano piano Kuro la strinse fra le sue braccia.
"Tranquilla cucciola, risolveremo tutto perciò... smettila di piancere, non si addice ad una bella ragazza come te" disse Kuro accarezzandole la testa per rassicurarla.
Sentendo quelle parole Akane con ancora il viso avvolto dalle lacrime si alzò incontrando nuovamente lo sguardo di Kuro.
" Visto? Ora sei bruttissima."
"Stai zitto." Rispose Akane permalosa come sempre.
In quel momento a Kuro partì una risatina e le appoggiò le mani sulla guancia mentre la guardava dritta negli occhi, facendo uscire quelle parole che venirono dettate direttamente dal cuore.
"Non e vero... sei bellissima anche da triste" e accennò un piccolo sorriso.
I loro cuori battevano velocemente, l'atmosfera era perfetta.Akane distolse lo sguardo diventando totalmente rossa come un pomodoro.
"No, ti prego... guardami" gli disse Kuro spostando con le mani Il viso di Akane più vicino al suo.Ed è in quel momento che tutti e due si resero conto dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra... non era semplice amicizia.
Si avvicinarono sempre di più, fino a quando le loro labbra non si toccarono.
Si baciarono sotto quel meraviglioso cielo stellato... e la Luna non era mai stata così bella.
Sembrava ancora una volta che il tempo si fosse fermato, o così volevano entrambi.
Le labbra che si sfioravano, i loro respiri che andavano all'unisono... esattamente come i battiti dei loro cuori.
Quando le loro labbra si staccarono dolcemente, i due si poggiarono uno alla fronte dell'altra.
" Vieni, ti riaccompagno al palazzo" le disse Kuro prendendola improvvisamente in braccio.
L'accompagnò fino al cortile,essendo un Tengu per lui era proibito stare li.
"Sarà meglio che tu torni a casa in fretta... potrebbero farti del male si to trovassero" disse Akane preoccupata.
"Non temere, per te correrei molti rischi." Rispose Kuro dandole un bacio sulla guancia.
"A domani, piccola Volpe" disse sorridendo il Tengu mentre stendeva nuovamente le sue ali nere per ripartire.
"A domani" rispose Akane.
Era al settimo cielo! Non aveva mai provato una senzazione simile, la notte, le stelle, la Luna, il bacio e poi l'aveva riaccompagnata al palazzo...
...aspetta...
Come faceva Kuro a sapere che Akane abitava nel palazzo reale?
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La Kitsune Scarlatta
FantasyAkane è una kitsune non comune alle altre. La sua particolarità sta nel suo aspetto, essa infatti non è ricoperta dal solito manto color bianco latte, ma da un colore rosso acceso che le dona uno strano aspetto quanto affascinante. La sua storia è...