Capitolo 27: Ordini

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"Oh ti prego... dimmi che non hai intenzione di tenere quel broncio per il resto della tua vita." Sentenzió Hikari preoccupata per Kuro.

Il suo impero prosperava sempre di piú, ogni giorno era una lotta che vincevano senza fare un minimo di pressione sulle kitsune.

Ma nonostante i successi del suo popolo, Kuro non riposava da giorni.
Ricordava chiaramente l'espressione di Akane alla festa e non era di certo contento di ció.

Era felice di sapere che era viva, ma ora il suo cuore non apparteneva piú a Kuro, ormai quasi vicino all'incoronazione come imperatore.

Ora che Akane ha subito un duro colpo dovrebbe essere piú che felice di avere un enorme vantaggio su di lei.

E invece no, non passava giorno in cui non pensasse a lei. Al suo viso in lacrime, a quel meraviglioso bacio, alla sua espressione addorlorante dopo che la pugnaló e ora ricorda piú che mai il suo sguardo dopo che l'aveva tradita non una... ma ben due volte.

Tutto ció non giovava per niente a Kuro, il quale si chiuse rapidamente in se stesso.

A che scopo ottenere il trono se dall'altra parte la persona piú importante di tutte lo odiava?

" Hikari non mettere alla prova la mia pazienza" rispose freddamente Kuro.

"Senti...so che forse non avrei dovuto far presente all'imperatore della tua situazione con Akane, ma dovevo dirglielo! Ora sarai-"

"Ti sembro felice?" Chiese Kuro fissandola con gli occhi colmi di rabbia.

"Rispondimi. TI SEMBRO FORSE FELICE?!" Tuonó Kuro, mentre con una mano alzó una folata di vento che si scaglió contro Hikari.

La ragazza sorpresa da quella sua reazione fece qualche passo indietro.
"No... ma non sembri nemmeno il Kuro che conoscevo un tempo" rispose lei stringendosi le spalle.

"Le persone cambiano." Disse il giovane tengu guardandosi la mano con la quale aveva appena scagliato una magia del vento verso Hikari.

Ci fu un minuto di silenzio nella quale Kuro si avvicinó al trono di suo padre e Hikari si allontanó verso l'uscita.

"E ora? Cosa hai intenzione di fare?" Chiese lei voltandosi verso il ragazzo.

"Solo la cosa giusta."

"Hai intenzione di mettere a repentaglio la vita di tutti i nostri soldati per salvare una piccola volpe mocciosa?!" Ringhió Hikari di rabbia.

"Si da il caso che la "piccola volpe mocciosa" ora sia al comando di tutto il regno di Toshizumo."

"Kuro ti prego ascoltami... siamo in vantaggio su di loro! Possiamo ancora-" venne interrotta nuovamente da lui.

"Fare cosa? Tentare nuovamente di ucciderla?" Si giró lentamente per guardare negli occhi la sua subordinata.

"...se é per porre fine a questa guerra che dura da troppo tempo, saró io stessa a farlo"rispose lei chinandosi a Kuro.

"NON OSARE NEMMENO PROVARCI." Urló Kuro sfogando tutta la sua rabbia.

Il ragazzo sospiró per un secondo guardando il trono accanto a lui.
"Raduna le truppe. Voglio che siano presenti tutti i miei soldati quando daró le direttive sulla prossima battaglia. E non intendo essere contraddito nuovamente. Sono stato chiaro?" Ordinó Kuro con estrema compostezza.

"Si,vostra maestá" rispose Hikari uscendo dalla sala del trono mentre il futuro imperatore si sedeva su quello che un giorno sarebbe stato il suo trono.

Sempre se tutto fosse andato secondo i suoi piani.

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora