Capitolo 43: La battaglia decisiva

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"Padre no!"
Urló Kuro ma era ormai troppo tardi.

Le guardie dell'esercito Tengu tenevano Akane ed il suo esercito con le lance e gli archi mirati sulle loro teste.

"Tsk, credevi davvero che non mi sarei accorto di tutto ció stupido giovanotto!"
Ringhió a Kuro facendolo schiantare a terra grazie ad una magia di tipo fulmineo.

"Saresti veramente in grado di fare del male a tuo figlio?!"
Rispose alla violenza Akane.

"Mio figlio? Kuro non é piú mio figlio da quando si è infatuato di una volpe molto fastidiosa per i miei piani.
No... poteva finire bene bambino mio, ma tu hai buttato tutto al vento per questa kitsune."

"Non... mi pento di... nulla"
Riprese addolorato Kuro.

"Oroku, lascia in pace Kuro.
É me che vuoi morta giusto?"
Esordí Akane.

"A che gioco stai giocando volpe?"

"Non é chiaro? La mia vita ed il mio regno in cambio di quella di Kuro che diventerá imperatore di queste e delle mie terre."
Contrattó lei.

"Fermi tutti! Non intenderai veramente farti uccidere?! Senza di te siamo spacciati!"
Disse Orochi preoccupato mentre fissava la scena.

"Akane non farlo! Se ti avrá se ne approfitterá! Non lascerá mai che Kuro ottenga gli imperi!"

"Chika ha ragione! non possiamo permettertelo!"
Ribatterono Elysa e Chika.

"Odio ammetterlo, ma mi sono stancato di questi giochi fra voi Kitsune e Tengu per il dominio. E non sará di certo un tuo sacrificio Akane a fermarlo."
Riprese Uzu.

Akane si avvió verso il trono, decisa a salire quelle scale che orobabilmente l'avrebbero portata verso un destino fatale.

Mentre si avvicinava ad Oroku fissó Kuro che era steso a terra inerme ma avevano tutti e due uno sguardo che richiamava quasi un addio per loro.

"Quindi hai deciso? Che sciocca sei a donare la tua vita per un simile traditore."
Fece per prenderle il collo.

"Sai, quasi mi spiace sporcare quel bel visino di sangue."

"Bhe perché sporcare il viso... Quando puoi sporcare la tua mano!"
E con un gesto della mano in cui brandiva un pugnale, gli tranció completamente la mano destra, la mano con cui usava le magie.

La battaglia inizió non appena Yato, visto lo svantaggio dei tengu, ne approfittò della distrazione per uccidere due guardie.
Saito fece lo stesso e sfogó tutta la sua rabbia su altre tre guardie.

I personaggi influenti della Nobiltá tengu scapparono, lasciando il posto solo ai due eserciti dei tengu e delle kitsune che si combattevano tra loro.

"Tu... dannata!"
Gridó Oroku mentre tentava di riprendersi e di sfoderare la spada che stava al suo fianco.

"La pagherai!"

Con un agile schivata Akane riuscí a farsi strada verso il corridoio superiore alla sala del trono.

"Tu, tutta la tua stirpe e tutti i tuoi amici, MORIRETE PER MANO MIA!
Ringhió nuovamente mentre preparava in altro colpo contro Akane che schivó nuovamente.

Con sotto il frastuono di Tengu e Kitsune che si uccidevano tra loro, Akane ebbe la luciditá di tirare due colpi verso Oroku che se il primo fu schivato, il secondo lo prese in pieno petto.

"Fine dei giochi Oroku."
Ansimó Akane per la stanchezza.

" No... non finirá cosí! AAAARGHHHH-"
Non ebbe nemmeno un momento per agire, che un pugnale vi era giá conficcato sulla sua schiena per mano di Kuro.

"Kuro... Bimbo mio... come hai-"

"Ti auguro di marcire nell'oscuritá per il resto dei tuoi miseri giorni.
Akane! il Sigillo!"
La esortó a pronunciare la formula.

"Oh dei, con questo mio potere vi chiedo umilmente di ascoltare la mia preghiera e di donarmi la forza per sigillare ai confini del mondo questa infima creatura."

In un istante la sala venne irradiata di luce proveniente da Akane.

Era una luce calda e piacevole ma che allo stesso tempo procurava un dolore atroce ad Oroku.

Immediatamente l'attenzione di tutti si spostó su quella visione che sembró bloccare il tempo.

"Un giorno, anche tu verrai e marcirai per l'eternitá con me. Ed io ti cercheró e ti troveró ovunque sarai Volpe Scarlatta! OVUNQUE! AAAAAAARGHHHHHHHH!"

E si dissolse, cosí come scomparí l'immensa luce radiante.

Akane si stese a terra incapace quasi anche di respirare.

Ed in fine, buio.

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