Capitolo 18: Ritorno

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Passarono anni da quando Akane venne salvata da sua madre.

Nonostante il suo aspetto, Akane era cresciuta, ora aveva 6 code ed era preparata a tutto.

Si era allenata giorno e notte con le divinità più forti, apprendendo l'arte della guerra e della magia.

La parte finale del suo addestramento consisteva in un combattimento contro sua madre.

"Sei pronta tesoro?" Le chiese lei apprensiva nei suoi confronti.

"Mi sono allenata per anni mamma, credo di potercela fare." Le rispose Akane.

Il suo carattere era progressivamente diventato più freddo e il suo spirito libero fu represso quasi completamente.

"Allora possiamo procedere." Disse Amaterasu.

"Bene, la prova si concluderà solo quando una di voi due sarà a terra. Capito voi due?" Chiese Kabe mentre spiegava le regole.

"Si..." disse Akane.

"Allora... procediamo!" Avviò l'esame Kabe.

Ormai della Kitsune ingenua di una volta non vi era più nulla. Era diventata donna assetata di vendetta.
Si era preparata molto per affrontare il regno Tengu.

Questi ultimi, la credevano morta, come tutto il resto del mondo demoniaco.

I suoi abiti non erano più Kimoni bianchi con ricami raffinati. Ormai aveva assunto uno spirito spartano, da guerra.

"Okay stop! Vince l'incontro Akane! Congratulazioni piccola,ci sei riuscita! Disse Kabe mentre si gettò fra le braccia di Akane.

"Grazie Kabe... e grazie anche a te mamma."

"È ora che tu torni a Toshizumo." Disse Amaterasu mentre poggiava la mano sul braccio di Akane che si illuminò.

"Basta solo concentrarsi per tornare qui, se lo farai aprirai un portale per il mondo divino esattamente come ho fatto io al nostro primo incontro."

"Va bene, grazie di tutto mamma." Disse Akane abbracciandola dolcemente.

"Di nulla tesoro... ora vai..e ripristina la pace nei mondi" disse Amaterasu prima di vedere Akane che apriva il portale e se ne andò.

Si risvegliò nella sua stanza, uscì ma fuori non vi era nessuna guardia... strano.

Akane si avvicinò al cortile dove lei e Kaori erano solite a giocare e ad allenarsi... quei momenti le sembravano ricordi lontanissimi.

Facendo una passeggiata in città, Akane apprese la triste notizia della guerra tra i due regni, era ricominciata e a breve tempo vi si sarebbe celebrata l'incoronazione di Kaori.

Purtroppo i Tengu portarono il caos anche in città, dostruggendo case, spaventanto le povere Kitsune e tagliando gli alberi (persino i ciliegi dove l'imperatore e Kyoko si erano incontrati per la prima volta).

Akane non poteva permetterlo.
Subito si gettò sulla folla ormai trasformata in volpe a 6 code, le persone iniziarono a bisbigliare e a parlare fra di loro, sbalorditi.

Si sentino commenti del tipo: "manto rosso?! Non può essere!", "Che sia tornata?", "ma cosa? La Principessa Akane?!"

In quel momento poco le importava di quelle parole. Doveva fare ciò che doveva esser fatto.

Iniziò a correre, e grazie ai suoi poteri rinati, ovunque passasse lei le case tornarono come nuove, gli alberi tornarono rigogliosi e le Kitsune capirono che la leggenda era vera.

Quella Kitsune dal manto rosso li avrebbe salvati tutti.

Akane continuò il suo percorso tra il paese, il bosco, la piana erbosa... passò tutto il regno di Toshizumo riportando pace e armonia.

Arrivò infine davanti al grande albero di ciliegio della regina Kyoko e lo fece rifiorire.

"... Akane?! Sei tu?!" Si sentì una voce.
Erano Kaori, Saizo e Yato accompagnati dall'Imperatore e dall' Imperatrice.

Akane vedendoli sorrise lievemente.

"Sono tornata." Disse.

Erano le parole che sentiva dal profondo del suo cuore, era tornata per salvarli tutti.

" Oh Akane!" Esclamò Kaori correndo per abbracciarla.

Dopo tanto tempo, riabbracciare sua sorella era ciò che desiderava di più dopo aver vissuto a lungo nel mondo divino.

"Akane, finalmente... ho brutte notizie." Le disse Sugure.

"Lo so... ho sentito. Ma ora che sono qui posso proteggervi e aiutarvi in battaglia. La prego, mi dia una posizione in guerra. Ho conosciuto mia madre, e appreso le arti divine.
Sono pronta." Ripetè Akane.

"Va bene. Akane chinati per favore"
Akane si chinò su un ginocchio e abbassò la testa.

" Io, l'Imperatore del regno di Toshizumo: Sugure, ti dichiaro Generale dell'esercito Kitsune."

Akane si alzò. Ormai era lì, pronta a combattere per proteggere la sua famiglia e il suo onore.

La Kitsune ScarlattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora