7.Troppe lacrime versate

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- Coraggio, Marinette: puoi farcela. - - Hai ragione. Posso farcela, devo farcela. - lei ed Alya si trovavano ad un passo dall'entrata dello spogliatoio maschile della scuola, dove Adrien e gli altri ragazzi della loro classe si erano riuniti per cambiarsi, subito dopo educazione fisica. La campanella dell'ultima ora era suonata da un bel pezzo ormai, ma le due non erano ancora riuscite a concludere nulla. La bruna aveva preso a mangiucchiarsi le unghie per il nervoso e non aveva smesso più, mentre il cuore aveva ricominciato a martellarle forte nel petto. - Uffa! Ma quanto ci mettono? - sbuffò l'amica, lanciando una occhiata veloce all'orologio che aveva al polso. L'altra però, non fece nemmeno in tempo a controbattere, perché entrambe furono zittite dal suono di alcune voci alquanto familiari. - Eccoli! - bisbigliò Marinette, saltellando sul posto. - Sssh! - - Hey, amico. Lunedì sera ho intenzione di organizzare una grande festa a casa mia. Ci sarai? - esclamò Kim. - Puoi contarci. - la risposta del biondo suonò sfortunatamente forte e chiara alle loro orecchie. La corvina aggrottò le sopracciglia, confusa. - Aspetta, ma lunedì non dovresti avere un appuntamento con Marinette? - intervenne Nino ed Alya gliene fu grata. - Chi? Con quella stupida ragazzina? Ma fammi il piacere! - le sue parole equivalsero ad una pugnalata al cuore per la diretta interessata, che si allontanò, ferita dalla porta, un secondo prima che venisse spalancata da Adrien Agreste, il ragazzo che aveva appena fatto crollare, con un solo piccolo gesto, ogni sua singola speranza e convinzione. Si accorse a malapena della sua presenza e le rivolse un semplice sguardo indifferente, prima di girare sui tacchi ed andare via. Gli altri lo seguirono in silenzio: soltanto Nino si fermò. - Marinette... - iniziò, tremendamente dispiaciuto. - N-non dire nulla... - lei abbassò subito lo sguardo, tentando di nascondere i suoi occhi lucidi e di mostrarsi forte. Ingoiò malamente il groppo che aveva in gola e se ne andò via, con la vista annebbiata ed il cuore a pezzi.

Marinette non si era mai sentita così triste e ferita, in tutta la sua vita. Il ragazzo che le piaceva, quello per cui aveva molto più di una semplice cottarella da chissà quanto tempo, l'aveva appena umiliata e derisa davanti ai suoi amici, come se a lei non fosse importato nulla, come se, al posto di un forte pugno nello stomaco, le avesse semplicemente regalato una tenera e dolce carezza. "Chi? Con quella stupida ragazzina?" le parole di Adrien continuavano a vorticare ininterrottamente tra i suoi pensieri, non lasciandole via d'uscita. La corvina, oramai tornata a casa da un po', si sedette ai piedi del suo letto e cominciò a piangere, con le ginocchia al petto e le braccia a coprirsi il viso bagnato. Il suo corpo, scosso da singulti, tremava come una foglia, mentre le lacrime scendevano copiose lungo le sue guance e giù per i lineamenti chiari e definiti del suo mento. Si sentì un'idiota: come aveva fatto a credere di poter avere anche una singola ed unica chance con lui?

Serena

A puuur-fect love story #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora