9.Ballare come non mai

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- Coraggio, indossa questo. - la incitò Alya, passandole un abito color blu cobalto, che si trovava all'interno del suo guardaroba. La sera successiva era infatti, arrivata prima del previsto ed entrambe si erano ritrovate ad annaspare in cerca di qualcosa da mettere, che non fosse né troppo elegante, né troppo casual. - Wow, ma è stupendo. - Marinette se lo portò davanti agli occhi, accarezzandone lentamente il tessuto soffice e ricoperto di glitter. Aveva una scollatura a V sul davanti ed un'ampia gonna ricoperta di tulle, che virava dall'azzurro al blu scuro. - Alya, non posso. - scosse la testa, porgendoglielo indietro. L'altra non volle sentire ragioni: - Non se ne parla. Mettilo, su. Starà certamente meglio a te, che a me. - esclamò, convinta. - Ne sei sicura? -  - Ma certo che ne sono sicura. - rispose. La corvina le rivolse un piccolo sorriso di ringraziamento, prima di cominciare a spogliarsi. - Io ti aspetto giù. Mi raccomando, non metterci troppo. - disse. Scese poi le scale e lasciò la sua stanza. Aveva scelto un vestito sulle tonalità dell'arancione, che le scendeva morbido sui fianchi e le metteva in risalto il seno. Marinette sospirò,  prima di vestirsi, avvicinarsi allo specchio e guardare la propria figura riflessa al suo interno. Quasi non si riconobbe. "Quella non sono io", pensò infatti. Si sentì quasi una principessa, vestita in quel modo. - Marinette! Sei pron... Oh cavolo, stai d'incanto! - subito dopo, l'entrata della sua migliore amica, la colse di sorpresa. Si girò e la vide, fasciata da quel suo abitino dalle tonalità accese e se ne innamorò. - Oddio, ma anche tu sei uno schianto! -  l'altra ridacchiò e fece una piccola giravolta. Marinette la seguì. Risero poi insieme per l'allegria del momento. – Stasera Nino non ti staccherà gli occhi di dosso, Alya. - la corvina era convinta sarebbe stato così. D'altro canto, l'uno era completamente cotto dell'altra e viceversa. - Oh, lo so lo so. Sono fantastica. - si vantò, ridacchiando ancora. Ad un certo punto però, sembrò accorgersi di una cosa. Lanciò infatti, una veloce occhiata all'orologio, appeso al muro della cameretta di Marinette e sbarrò gli occhi. - Ma è tardissimo! Sbrigati, mettiti le scarpe. Dobbiamo andare, siamo in ritardo! - urlò. L'altra, presa dal panico, fece tutto in fretta e furia. Indossò un paio di ballerine nere ed un cardigan dello stesso colore, prima di correre letteralmente fuori di casa, insieme alla castana. Decise poi, insieme a lei, di chiamare un taxi per evitare di fare tutto il tragitto a piedi e di perdere altro tempo. Dovettero aspettare un po', perché quest ultimo arrivasse. Una volta salite però, Marinette si ritrovò invasa da una strana sensazione. Sentiva quasi di aver dimenticato qualcosa di molto importante. Alya invece, per evitare di fare ulteriore ritardo, costrinse il tassista a guidare il più rapidamente possibile. L'altro, quasi intimorito dalle urla autoritarie della ragazza, schiacciò subito l'acceleratore e si affrettò a partire.

Non appena misero piede all'interno del locale, per poco non rimasero stordite dalla musica, sparata a tutto volume, proveniente dai giganteschi amplificatori, che si trovavano in fondo alla sala. Marinette fece un passo in avanti, cominciando a darsi un'occhiata attorno. Alla sua destra, notò esserci un lungo bancone da bar, ovviamente provvisto di sgabelli e di un'infinità di bottiglie piene d'alcool, alla cui vista, lei stessa si ritrovò a fare una smorfia di disgusto. A sinistra invece, c'era una serie di divanetti rossi, su cui erano già sedute diverse persone. - Ecco Nino. - esclamò improvvisamente Alya, indicando un punto davanti a sé. Marinette ci mise qualche secondo in più per scorgerlo, in mezzo a tutta quella confusione.
Si trovava alla sua postazione da dj e si stava esercitando. L'amica l'afferrò poi per un polso, prima di tirare entrambe verso il suo ragazzo. Quando le vide arrivare, Nino le salutò e si levò le cuffie dalle orecchie. - Hey ragazze, giusto in tempo. Stavamo per iniziare. - sorrise loro. Marinette volse lo sguardo verso la sua sinistra e notò i suoi amici seduti tutti insieme su un paio di quei divanetti. Li salutò con una mano e loro fecero altrettanto. C'erano Kim, Alix, Max, Rose, Juleka, Ivan e Mylene. Mancava Adrien. Decise però, di lasciar perdere subito la faccenda. Aveva intenzione di passare una serata all'insegna del divertimento, insieme ai propri amici e di non pensare a nient'altro, se non a scatenarsi in pista da ballo. Fu in quel momento, che la musica proveniente dagli amplificatori cessò, lasciando spazio a quella prodotta da Nino. Al buio, da cui era avvolta l'intera sala, si aggiunse anche il fumo, che impregnò l'aria di un odore piuttosto acre ed intenso. Così, tutti i presenti, comprese Marinette ed Alya, si avvicinarono alla pista da ballo ed iniziarono a danzare. La corvina, che non aveva mai amato particolarmente questo genere di cose, rimase piuttosto stupita dell'entusiasmo degli altri, dal quale riuscì a farsi trasportare con così tanta facilità. Cominciò ad ondeggiare a ritmo di musica e a provare emozioni a lei del tutto nuove. Si divertì così tanto, che avrebbe voluto che il tempo si fermasse. Purtroppo per lei, ad un certo punto della serata, i suoi piedi cominciarono a chiedere pietà e lo stesso valeva per quelli di Alya, che aveva persino il fiatone e la fronte sudata. - Io faccio un salto in bagno. Vieni con me? - le urlò in un orecchio, per cercare di sovrastare tutto quel fracasso. L'altra annuì e la seguì. Una volta entrate, Alya si sciacquò il viso e cercò di riprendere fiato. Marinette invece, si risistemò un ciuffo di capelli ribelle, che era sfuggito da una delle sue codine. - Oh, credo di non aver mai ballato così tanto in vita mia. - esordì d'improvviso. - A chi lo dici. - ridacchiò l'altra. - Ho i piedi a pezzi. - si lamentò Alya, prima che venisse interrotta dall'arrivo di un messaggio. Tirò fuori il cellulare dalla sua borsetta e lo sbloccò, rimanendo piacevolmente colpita dalla notifica appena ricevuta. Aprì bocca per comunicare il tutto alla sua migliore amica, ma sobbalzò, nell'udire un frastuono proveniente dalla sala principale. Si scambiò un veloce sguardo d'intesa con Marinette, prima di correre subito fuori dal bagno delle donne insieme a lei. Quello che le si presentò davanti fu uno spettacolo a dir poco spaventoso.

Serena

A puuur-fect love story #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora