Capitolo 1

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Giulio

Sto prendendo con la forchetta quello che mi rimane nel piatto, poi alzo lo sguardo. Luca piega la testa di lato e si avvicina piano al collo di Sonia, le sussurra qualcosa all orecchio, lei ride e lui le dà un bacio morbido su quel collo perfetto.
Abbasso gli occhi e aspetto quella fitta che ormai conosco troppo bene, poi mi alzo, prendo le sigarette dal tavolo e mi avvio verso la grande vetrata che dà sul balcone della casa di Alice. Nessuno si accorge di niente, come sempre, tranne la padrona di casa che mi guarda con quegli occhi blu, troppi uguali a quelli di suo fratello, e dentro ci vedo tristezza, tristezza per me, per la testa di cazzo che sono.
"Eh Giù vai a fumare?"
Mi volto e vedo Luca che mi sorride. Sono quasi sulla porta
"Si" gli rispondo con un sorriso. Un sorriso perfetto, studiato negli anni, che nasconde tutto.
"Tra poco ti raggiungo" mi fa l'occhiolino.
Tiro la maniglia e faccio scorrere la porta, respiro a pieni polmoni l'aria serale di fine Aprile, per un attimo mi sento sollevato, come se tutti i pensieri se ne fossero andati ma poi eccoli che ritornano, come ogni volta.
Accendo la sigaretta e aspiro.
Sento dei passi avvicinarsi e li riconosco subito. Alice.
"Dovresti fare qualcosa, non puoi continuare così" sapesse da quanto è che continuò così, anzi sono sicuro che lo sa, anche se non glielo ho mai detto.
Le do la schiena, ammiro la città che è un groviglio di luci.
La vista da casa sua e' sempre stata meravigliosa fin da quando eravamo bambini.
" Ali, lo so"
Lei si avvicina e appoggia la testa tra le mie scapole e mi cinge la vita con le braccia
" sei troppo alto" mi sussurra
" sei tu quella troppo bassa"
"Ti sembra che un metro e novanta sia un altezza normale Giulio?" Sento che sorride sulla mia schiena
"Sono uno e ottantasette" le dico
" oh scusami..."
finalmente sorrido anche io
"Ali, grazie "
"E di che? Sai che sei come un fratello per me" .
" anche per me, levati nana"
Luca spinge via sua sorella, mi passa un braccio attorno alle spalle e mi tira giù verso il basso, ha voglia di giocare, io no.
" Luca piantala" gli dico serio
" che c'è? Hai la luna storta? Ogni tanto hai questo atteggiamento che proprio non capisco...ti dico io qual è la soluzione..."
Lo guardo con un sopracciglio alzato mentre aspetto che finisca la frase, mi sono voltato e siamo uno di fronte al altro
"...dovresti scopare di più, guarda me..." Mentre lo dice con le braccia indica il suo corpo dalle spalle larghe e la vita sottile stretto in una camicia azzurra e in un paio di pantaloni neri, uguali ai miei, li abbiamo comprati insieme.
"sono sempre di buon umore" nel momento in cui finisce la frase Alice spalanca la bocca e io resto immobile, il viso impassibile. Per un attimo lo immagino mentre fa sesso con Sonia poi scaccio via immediatamente il pensiero.
Lui fa un mezzo ghigno è un ciuffo nero gli ricade sugli occhi, blu come la notte.
Mi tira una pacca sulla spalla
"Il mio fratellone non risponde? " mi dice sornione.
Vorrei rispondergli che non siamo fratelli. Mi sento cattivo, i miei pensieri sono cattivi, anche se so che non è colpa sua, in realtà lui non c entra proprio niente. Tiro fuori il mio sorriso standard "hai ragione, devo mettermi a cercare" e intendo farlo davvero.
"Sarebbe quasi ora, potrei darti una mano" mi dice, alla fine, dopo averci pensato un po' su.
Vorrei dirgli che si, potrebbe darmi una mano, sarebbe fin troppo facile, potrebbe cominciare portando Sonia lontano da lui, sarebbe un ottimo inizio, ma tengo il pensiero per me. E come se l'avessi chiamata lei compare sulla porta e ci guarda "venite e' ora del dolce" Luca butta la sigaretta poi si gira e le fa uno dei suoi sorrisi migliori " il dolce io lo assaggio dopo..." Fa una piccola pausa ad effetto e con le dita le accarezza una spalla nuda "...a casa", vedo la pelle di Sonia scossa da un piccolo brivido e provo una maledetta invidia, mi immagino come possa essere, poi Luca si volta verso di me, si avvicina e slaccia il secondo bottone della mia camicia bianca, si allontana e mi guarda come se mi stesse studiando "molto meglio, se fossi una donna potrei anche saltarti addosso"
Sorrido appena senza parlare e lui non sa quanto vorrei che lo facesse davvero.

Domani metterò il secondo capitolo.
Grazie a tutti coloro che inizieranno a leggere la mia storia.

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