Something Called Love

PROLOGO

PERSONAGGI
AlyciaSpencer (Lexa Woods) e Dichen Spencer (Anya Forest) figlie dellostaliere/autista Henry Spencer (Marcus Kane) e della governate Kelly (Callie Cartwig).
ElizaHoward (Clarke Griffin), figlia del Duca e della Duchessa di Norfolk Chrise Paige (Jake e Abby Griffin)
MarieHoward (Octavia Blake), sorella minore di Eliza.
Robert(Bob - Bellamy Blake), primogenito fratello maggiore di Eliza e Marie
BrendaHoward (Nia Queen) matriarca della famiglia Howard nonché nonnadispotica di Eliza, Marie e Robert.
LindseyGranger (Raven Reyes) figlia del duca e della duchessa di Richmond, Charlese Theresa.
ThomasGranger (Finn Collins) fratello di Lindsey.
Isaiah(Thelonious Jaha) il maggiordomo
Tasha, Costance (Echo, Ontari) le cameriere
Eli, Devon (Monty, Jasper) i valletti
Jane, Josie (Harper,Nylah) Cuoca e aiuto cuoca/sguattera            
Rick (Lincoln) il giardiniere

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Sono venuta al mondo subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, nel castello di Arundel nel West Sussex (contea sulla costa sud-orientale dell'Inghilterra) dimora da più di un secolo del Duca di Norfolk.

Chiarisco subito un dubbio. Io non faccio parte della dinastia Howard - una delle famiglie più potenti della nobiltà inglese - non sono una nobile, sono la secondogenita di Henry Spencer lo stalliere - nonché autista - della tenuta. Mia madre Kelly Thorton è morta dandomi alla luce, lei era la governante del palazzo, nonché fidata confidente della duchessa, Paige Howard. Per questo motivo io e mia sorella, Dichen, siamo cresciute ad Arundel, negli alloggi del personale, anche dopo la sua morte. La duchessa ha fatto pressione sul dispotico duca, Christopher Howard, per farci rimanere alla tenuta. E così è stato.

Fin da piccola ho sempre aiutato mio padre e mia sorella a gestire la stalla, i cavalli e quant'altro. Sono cresciuta così, lavorando sodo e guadagnandomi il pasto ogni giorno. Anche se, devo ammetterlo, ero un vero disastro all'inizio. Beh, diciamo che l'età era a mio svantaggio... ma, nonostante questo, ero diventata molto abile con i cavalli, a me non dispiaceva affatto prendermi cura di loro. Spesso mi sentivo più a mio agio in mezzo a quegli splendidi esemplari che con gli esseri umani.

Sono cresciuta così, un po' introversa, anche se dentro di me c'è sempre stato un animo ribelle e testardo. Per questo non ho tanti amici, a parte mia sorella, Maggie e Rick, rispettivamente la governate – o meglio più una madre per me – e il giardiniere. Con gli altri membri della servitù ho sempre avuto poco a che fare, non so neanche io il motivo. Molto probabilmente perché il loro atteggiamento ricorda tuttora quello del duca, in due parole: nobile inglese.

Non avevo ancora compiuto i quattro anni, quando la duchessa era incinta del suo secondogenito. Il duca era impaziente di avere un altro maschio.

Robert - per tutti Bob - il loro primo figlio, era la copia sputata di suo padre: egocentrico, spocchioso, meschino e strafottente.

Ricordo che mia sorella, durante la gravidanza della duchessa, diceva sempre che un figlio di papà a renderle la vita impossibile poteva bastare. Onestamente non so se sia stata lei o il destino, ma, quando fu il tempo, la duchessa partorì una femmina e non un maschio.

Quando la vidi per la prima volta, così piccola ed indifesa, mi venne in mente solo una parola: angelo. Sì, sono cresciuta pensando fermamente che lei fosse il mio angelo.

Ovviamente, non ho mai potuto avvicinarmi troppo a lei, per via delle nostre differenze di ceto, marcate soprattutto dal caratteraccio del duca e di sua madre, la donna di ghiaccio Brenda Howard, rimasta con gli usi e costumi ai primi del '900 - all'epoca vittoriana per intenderci – quando la nobiltà trattava la plebe come rifiuti umani... ed io - figlia di un stalliere e di una governante - per la regina di ghiaccio rientravo perfettamente in quella categoria. Non ho mai sopportato le persone come lei, altezzose e sgarbate, ma per il quieto vivere sono sempre stata accomodante.