Dal capitolo precedente:
Mi rendo conto molto bene che Eliza non provi i miei stessi sentimenti. Percepisco il suo affetto, questo si, ma niente più di quello. Lei mi vede solo come un'amica. Non potrebbe mai amarmi come la amo io... il perché? Odio essere ovvia, ma sono una donna e sono la figlia di uno stalliere, come potrebbe mai amarmi?! Non sarebbe possibile. Forse in un mondo perfetto, dove l'orgoglio e il pregiudizio sono sentimenti assurdi, sarebbe tutto più semplice, parleremmo di niente, ma tutti sappiamo che questo mondo non esiste. In compenso esistono ceti sociali e assurdi bigotti pensieri su cosa sia normale e su cosa non lo sia.
È inutile recriminare, presto o tardi tutto questo cambierà e le persone saranno costrette ad accettare il progresso, l'essere diverso. Diverso? Da cosa poi? Io non mi sento diversa da nessuno.
Beh, lo ammetto amo una ragazza di appena diciotto anni e se questo è un crimine... sono colpevole lo riconosco, ma a parte questo ho il diritto di amare chi voglio, chi il mio cuore ha scelto da quando avevo a mala pena tre anni. L'innocenza di una bambina che ne incontra un'altra appena nata e da quel momento se ne innamora perdutamente. Cosa ci può essere di così sbagliato in questo? Probabilmente niente, ma è inutile anche solo pensare a cose come queste. Noi non potremmo mai stare insieme, mai...
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In quest'ultimo anno sono successe moltissime cose. Alla fine ho deciso di accettare la proposta della Duchessa Paige, non potevo farmi sfuggire un'occasione del genere. Si tratta della mia vita, del mio sogno, di quello che mi piace fare. Ne ho anche parlato con Dichen, Maggie, mio padre e persino Rick, ho valutato i pro, i contro e alla fine ha vinto Cambridge.
Ringrazierò per sempre la Duchessa Howard per avermi dato questo opportunità e mio padre per avermi sempre incoraggiato.
Con la borsa di studio dell'associazione, i risparmi che sono riuscita a mettere da parte e il mio rendimento scolastico, la facoltà di letteratura inglese mi ha aperto le porte.
Tutte le pratiche sono già state avviate, la retta è già stata saldata e nel giro di un mese dovrò trasferirmi nel campus e cominciare la mia nuova avventura.
Ad Eliza non ho ancora detto nulla del mio progetto. Nella lista dei contro, che ho compilato scrupolosamente, alla fine c'era solo il suo nome e quella della mia famiglia... lasciare gli affetti, il mio amore.
Il solo pensiero di allontanarmi da lei mi devasta, ma forse è la soluzione giusta per entrambe. Lei deve vivere la sua vita ed io la mia.
Onestamente non ho idea di come la possa prendere, ma ho deciso di dirglielo oggi stesso.
Infatti, sto preparando sia Katie che Seth. Oggi è una bellissima giornata, il sole splende alto nel cielo e non c'è niente di meglio che una bellissima cavalcata immerse nel verde delle pianure inglesi.
Fra poco lascerò questo posto e mi allontanerò da lei, ciononostante è da stamattina che sorrido perché non vedo l'ora di vederla e passare un po' di tempo insieme al mio angelo.
"Katie... mi mancherà un sacco tutto questo. Adoro prendermi cura di te, di Joe e degli altri. Credo proprio che mi mancherete ragazzi...", mormoro dando fiato ai miei pensieri.
"E perché ti mancheranno? Vai da qualche parte?", sento la sua voce e mi paralizzo.
Quando mi giro trovo gli occhi di Eliza squadrarmi con insistenza. La sua espressione, imbronciata ed incredula, mi fa capire di aver detto qualcosa di troppo. Impreco mentalmente per essere la solita sbadata che non pensa mai prima di parlare.
"Ehm... buongiorno Eliza...".
"Alycia, stai tergiversando? Perché ti mancherà tutto questo? Hai intenzione di andartene?", insiste non mollando la presa, facendo qualche passo verso di me.
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Something Called Love
FanfictionLa storia è ambientata alla fine degli anni sessanta, nel West Sussex contea inglese. La vita di Alycia Spencer, orfana di madre e figlia dello stalliere della tenuta Arundel, sarà sconvolta dall'arrivo della giovane duchessa, Eliza Howard, secondog...