Capitolo 2

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Chi l'avrebbe mai pensato che avrei riconsiderato il giorno del mio compleanno. Incontrare Eliza, poter finalmente scambiare qualche parola con lei, è stato il regalo più bello che mi potessero mai fare. Ok, sono una che si accontenta, non dico certo il contrario, l'ho sempre fatto e sempre lo farò... ma in questo momento mi sento come se avessi l'intero universo ai miei piedi, mi sento quasi invincibile. Provare un'emozione così travolgente, sentire il mio cuore battere così all'impazzata, solo per il semplice fatto che lei mi abbia rivolto la parola e si sia avvicinata a me, ti toglie il fiato, lei mi toglie fiato, ci tengo talmente tanto a lei che a volte mi spaventa.

Mi sembra quasi inopportuno tutto questo mio affetto per lei, forse anche un po' sbagliato, ma è più forte di me. Non posso fare a meno di provare dei sentimenti per Eliza, è così facile da amare, mi basta un suo sorriso, un timido sguardo, quando si prende cura di sua sorella o chiacchiera in giardino con la sua migliore amica, che il mondo non può far a meno di sorridere ed io con esso.

Credo che Eliza influenzi un po' tutti, come del resto la sua migliore amica, la Duchessa Granger. Sono cresciute insieme e penso che si siano trovate l'un l'altra. Infatti, quando a palazzo arriva lei, Lindsey Granger - figlia del Duca e della Duchessa di Richmond - c'è un'insolita allegria. Il suo modo di fare spensierato e alla mano ha conquistato persino mia sorella che, quando la vede, mette via il suo broncio - da ragazza dura ed inflessibile - per sfoderare un sorriso quanto mai insolito. È quasi ironico, se non conoscessi bene mia sorella direi che la Duchessa Granger ha fatto breccia nella sua corazza. Proprio come Eliza l'ha fatta nella mia da quando è venuta al mondo.

Pensare a queste cose mi provoca emozioni contrastanti che non riesco a comprendere. L'indole triste e solitaria è un po' una caratteristica di famiglia, ma non avrei mai creduto che, sia io che mia sorella, avremmo perso la testa per due donne che - in teoria - non avrebbero dovuto nemmeno guardare. Non so a Dichen, visto il suo carattere perennemente irrequieto, ma a me basta quello che il destino ha deciso di regalarmi. Infatti credo che, d'ora in poi, festeggiare il mio compleanno non sarà più così triste, ma sarà motivo di gioia anche se il ricordo di mia madre rimarrà sempre lì... nel mio cuore.

Inspiegabilmente il tempo vola e dopo aver preparato Katie per la sua cavalcata comincio a sistemare la scuderia. Come al solito i pensieri non mi abbandonano, sono talmente assorta a fantasticare su cose astratte che - ancora una volta quest'oggi - vengo spaventa dalla presenza di qualcuno.

"Buongiorno Alycia...", mi giro di scatto e vedo la Duchessa Paige Howard con il suo tipico sorriso raggiante impresso sul viso.

"Buongiorno Duchessa...", la saluto con la solita riverenza.

"Buon compleanno cara".

"Grazie... è molto gentile da parte sua farmi gli auguri".

"Mi sembra il minimo. Ormai, dovresti conoscermi, lo sai che non condivido per niente le idee di mio marito e tanto meno quelle di mia suocera. Con loro mi sembra di vivere ancora nel 1800...", sorride amaramente quasi rendendosi conto della triste realtà.

"Comunque, Alycia, tu per me sei una di famiglia. Kelly era una mia cara amica, prima di essere la governante di Arundel. Tu me la ricordi molto... immagino che per te oggi non sia un giorno facile... manca molto anche a me, sai?", le sue parole colpiscono nel segno.

Annuisco timidamente senza lasciarmi prendere dalla tristezza, l'ultima cosa che voglio, oggi, è farmi prendere dallo sconforto e cedere alle lacrime. L'ho già fatto troppe volte e francamente mi sono stufata. Sospiro, cercando di riprendere il controllo delle mie emozioni ed una rapida via di fuga.

"Duchessa, Katie è pronta per la sua passeggiata", affermo cambiando subito discorso.

"Grazie Alycia. In realtà, prima di uscire... avrei bisogno di chiederti una cosa...".

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