Capitolo 24

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[Eliza POV]

Sono passati diversi mesi da quel giorno. Il giorno in cui lei se n'è andata, il giorno in cui mi sono arresa al mio destino, quello stesso maledettissimo giorno in cui ho ceduto al ricatto di mia nonna per salvare mia sorella ed ho accetto di sposare Thomas, il duca di Richmond.

Nei primi tempi riuscivo bene a mascherare il mio stato d'animo, fingevo entusiasmo e allegria, ma giorno dopo giorno è diventato sempre più difficile.

Il Natale e il capodanno sono passati senza che me ne accorgessi. La mia poca voglia di festeggiare, le mie feste preferite, ha messo in allerta sia mia sorella che Lindsey. Mi sono messa di impegno e sono riuscita a tranquillizzarle anche se è stato difficile, soprattutto con la mia migliore amica. Lei sospetta ancora e non posso certo biasimarla.

Lindsey sa tutto di Alycia, sa che la amo ancora. Ed è per questo che quando le ho detto del matrimonio con suo fratello non ha fatto i salti di gioia. È preoccupata per me, non per Thomas - il loro rapporto non è mai stato un granché - e sono convinta che sappia che le nascondo qualcosa, ma non insiste, non fa domande, sa che ho bisogno di tempo e quando sarò pronta andrò da lei a parlare... ma questa volta non accadrà, non posso e non voglio coinvolgerla in tutta questa storia.

Forse è anche per questo che il peso di questo dolore, di questa sconfinata tristezza, aumenta ogni istante che passa e mi piega mettendomi quasi in ginocchio. La consapevolezza di essere sola contro il mondo è sconfortante e se continua in questo modo non riuscirò nemmeno a sopravvivere.

Camminando con i pensieri che mi frullano in testa mi ritrovo nell'unico posto in cui mi sento al sicuro, protetta e libera di essere me stessa: le scuderie.

Da quel giorno vengo qui tutti i pomeriggi. Solo qui riesco ad evadere dalla brutale realtà che mi circonda, per qualche ora smetto di fingere e sono di nuovo io. Parlo con Katie, Joe, Seth e gli altri. Mi prendo cura di loro, lasciandomi trasportare dai ricordi che evocano questi semplici gesti. A volte fisso il vuoto e mi sembra di rivedere il volto di Alycia sorridermi. Mi manca da morire... mi manca sempre di più, ogni secondo che passa.

Spesso, in queste mie visite, incontro il signor Spencer e Dichen sempre molto indaffarati per gestire tutto al meglio e compensare la sua mancanza. Da quando Alycia è andata via, non scambiamo mai più di un saluto cordiale. Dichen è la più fredda e scostante, quasi le desse fastidio la mia presenza o peggio... mi incolpasse di aver spinto Alycia ad andarsene. O forse sono solo paranoica, anche perché tutte le volte che mi offro di accudire i cavalli mi lascia fare senza mai obbiettare.

In questi ultimi giorni mi sono avvicinata molto a Joe, parlo più con lui che con gli altri. Non lo so spiegare, ma mi sembra di aver stabilito una specie di connessione. Quando gli parlo sembra quasi possa comprendere tutto il mio dolore. Ok, forse sto impazzendo o forse lo sono già, ma ora si fa toccare e strigliare da me. Vorrà pur dire qualcosa?!

A volte mi perdo a cercare il verde nel suo sguardo, come oggi che non ho smesso nemmeno un attimo, mentre continuo ad accarezzargli il muso.

"Adesso capisco Joe... capisco cosa intendesse dire Alycia. Quando sono qui riesco ad essere me stessa, ormai è da troppo tempo che non lo sono più, non riesco più a sorridere, non riesco più ad essere felice, da quando se n'è andata. Joe, mi manca... mi manca da pazzi. E sono sicura che manchi tanto anche a te", sussurro quelle parole continuando ad accarezzarlo.

Improvvisamente nitrisce muovendo la testa su e giù, quasi stesse annuendo ed un timido sorrido mi illumina il volto.

"Joe, sei la mia salvezza", nel box affianco sento il lamento di Katie, come a volermi ricordare della sua presenza.

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