Il tempo è volato da quella sera, senza che io me ne accorgessi.
La mattina seguente, Dichen mi ha fatto un resoconto dettagliato, su quello che era successo dopo la mia 'dipartita'. Da quello che aveva capito mia sorella, avevo ragione ad essere preoccupata, ma non per me e per la paura di essere stata scoperta, ma per Eliza. La conversazione che ha origliato Dichen, era incentrata sulla giovane Duchessa, sul suo comportamento inadeguato e sui suoi atteggiamenti inappropriati per il suo titolo nobiliare.
Quando ho sentito quelle parole uscire dalla bocca di Dichen mi sono subito infuriata, stupidamente prendendomela con mia sorella che mi stava facendo da ambasciatrice. Ho continuato a blaterare un bel po', ribadendo il fatto che loro – tutti loro - non possono arrogarsi il diritto di dire ad Eliza come vivere la sua vita, non è ammissibile.
'Si, forse in un mondo perfetto... ma noi non viviamo in un mondo perfetto', continuavo a ripetermi nella mia testa.
Questa consapevolezza ha dissolto tutta la rabbia del momento in un battito di ciglia. Non avrei potuto fare nulla per lei, se non rapirla e fuggire lontano da tutto e da tutti, ma anche quella ipotesi non avrebbe mai funzionato, né per me, né per lei.
Ci sono voluti giorni per riprendere la nostra routine. Eliza, dopo la sua festa non si fatta vedere per settimane, quasi avesse avuto bisogno di tempo per processare tutto quello che era successo.
Io ovviamente ho continuato ad aspettarla giorno dopo giorno. Mi sono buttata sullo studio e, naturalmente, sul lavoro non risparmiandomi un attimo. Tenere la mente occupata mi è stato di aiuto, ha evitato che mi fermassi a pensare. Nonostante ciò, la continua sensazione di essere una sorvegliata speciale mi ha accompagnato come un'ombra tutto questo tempo. A volte quando ti senti a disagio, sola e fuori posto, può succedere che la tua immaginazione possa giocarti brutti scherzi... e pare che la mia si sia divertita moltissimo alle mie spalle.
Credo che sia inutile rimuginarci sopra, è solo tempo perso. Infatti, come ogni singolo giorno, mi ritrovo di ramazza nella stalla. Con il forcone sto sistemando il fieno, utilizzando un'insolita irruenza. Penso che il peso di tutta questa situazione si faccia sentire. Poi, come se non bastasse, ogni giorno che passa divento sempre più paranoica, impazzisco perché sento la sua mancanza. Già, forse sarà una cosa ovvia, ma mi manca Eliza, mi manca da morire, mi manca cavalcare con lei, mi manca parlare con lei, mi mancano il suo sorriso, la sua risata, il suo sguardo. Più cerco di non pensarci e più la mia mente si diverte a ripropormi la sua immagine, fotogramma dopo fotogramma, come se fosse un film.
"Buongiorno Alycia...", una voce, che non mi aspettavo di sentire, mi richiama facendomi trasalire.
"Buongiorno Duchessa...", sussurro facendo una piccola riverenza.
Subito vengo colta dal panico, convinta di essermi dimenticata di preparare Katie per la sua uscita a cavallo, ma poi sospiro notando che l'abbigliamento della Duchessa Paige non fosse quello adatto a montare.
"Milady, in cosa posso esserle utile? Se vuole uscire per una cavalcata, ci metto un attimo a preparare Katie...", le chiedo cercando di celare la mia agitazione.
"Cara, oggi non ce la potrei proprio fare. Cavalcare Katie - per quanto sia un'attività piacevole e divertente - richiede troppe energie. In realtà ero venuta perché volevo parlare un po' con te Alycia...", ok, adesso si che comincio a preoccuparmi.
"Vieni, facciamo un passeggiata", mi invita a seguirla fuori.
Ripongo il forcone, mi strofino le mani in uno straccio e, tempo due secondi, la raggiungo fuori. Cominciamo a girovagare per la tenuta in un religioso silenzio. Inutile negare che questo non fa altro che innervosirmi. Sono costretta, più volte, a ricordare a me stessa di respirare.
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Something Called Love
Fiksi PenggemarLa storia è ambientata alla fine degli anni sessanta, nel West Sussex contea inglese. La vita di Alycia Spencer, orfana di madre e figlia dello stalliere della tenuta Arundel, sarà sconvolta dall'arrivo della giovane duchessa, Eliza Howard, secondog...