Capitolo 6

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Non so neanche io come ci sono finita in questa situazione, tutta agghindata con un abito da sera - che non mi appartiene - ed una maschera sul viso per celare la mia identità, mentre varco l'ingresso principale di Arundel. Più penso alla pazzia che sto per compiere, più mi sento fuori posto.

Tra le braccia stringo il mio regalo per lei, un banale mazzo di rose bianche ed un biglietto di augurio, firmato solo con le mie iniziali.

Appena entro nell'atrio vengo subito accolta da Isaiah, che mi da il benvenuto chiedendomi l'invito - datomi da Maggie - che gli porgo senza esitare. Se solo sapesse chi sono? Credo proprio che non sarebbe così cortese.

"Marchesa Seston è un piacere rivederla. È passato molto tempo dall'ultima volta", afferma educatamente facendomi una piccola riverenza.

Se non stessi tremando dalla paura, probabilmente riderei di tutto questo teatrino.

"Ha ragione... molto tempo", mi limito a dire cercando di camuffare la voce.

"Ma la prego... dia a me. Immagino che questo bellissimo mazzo di rose sia per la Duchessa Howard", annuisco alle sue parole porgendogli i fiori.

"Eli, cosa fai ancora lì imbambolato? Prendi il soprabito della Marchesa", lo sento rimproverare il povero Eli.

Scatta sull'attenti e con estrema gentilezza mi aiuta a rimuovere il mantello dalle mie spalle.

"Marchesa, prego si accomodi... la famiglia Howard deve ancora fare il suo ingresso, ma la riceverà quanto prima. Intanto se vuole raggiungere il resto degli ospiti sono nella sala da ricevimenti. Se vuole Eli può accompagnarla...", il livello della sua educata riverenza è quasi fastidiosa, nonché ipocrita.

"La ringrazio, ma non occorre. Credo troverò la sala da sola", mi congedo in fretta, quasi soffocata dalle sue attenzioni.

Entro cercando di mostrarmi sicura e audace, seguendo pedissequamente i suggerimenti di Maggie. Ricordandomi anche che la Marchesa Seston è fuori dagli schemi, proprio come me. Che lo spettacolo abbia inizio!

Mi guardo in giro, forse per una malsana curiosità. La sala, addobbata a festa, è semplicemente meravigliosa gremita di un numero considerevole di persone. Il chiacchiericcio discreto è poco più di un rumore di sottofondo.

'Maggie e le ragazze hanno fatto un ottimo lavoro...', penso continuando a vagare senza una meta.

Noto subito la Duchessa Granger - la migliore amica di Eliza - parlare con altre dame ed un uomo di spalle. Non lontano dal loro gruppetto, vedo gironzolare mia sorella e Devon con un vassoio pieni di calici di champagne. Sorrido, osservando Dichen lanciare fiamme dagli occhi al povero cameriere.

'Povero Devon, scappa finché sei ancora in tempo', penso tra me e me.

Distratta da mia sorella, mi lascio andare facendomi avvolgere da questa atmosfera, a tratti finta, ma tutto sommato gioiosa. Non mi accorgo neanche della presenza di qualcuno alle mie spalle.

"Credevo di conoscere tutta la nobiltà inglese in circolazione, ma noto con piacere che mi sbagliavo...",  anche se sono di spalle riconoscerei dovunque la voce arrogante del fratello di Eliza, quello spocchioso figlio di papà di Robert Howard.

Mi girò di scatto, cercando di sembrare il più naturale possibile. Per un attimo sgrano gli occhi ritrovandomi il Duca troppo vicino al mio spazio vitale, ma poi reagisco facendomi prendere dall'interpretazione.

"Immagino... Duca Howard, non si può ricordare di me è passato decisamente molto tempo. Sicuramente ricorderà mio fratello però... il Marchese Richard Seston", affermo con eccessiva sicurezza.

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