Capitolo 30

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[Marie POV]

Continuo a girare per la stanza in preda all'ansia, il nervoso e l'esasperazione stanno prendendo il sopravvento. Sento lo sguardo di Linz seguirmi passo dopo passo, forse nel vano tentativo di capire cosa diavolo mi prenda. Ma non è ovvio forse? Dopo quello che ci ha racconto mia sorella, come posso stare tranquilla e rilassata? Sarebbe impossibile. Invece lei... se ne sta lì ad osservarmi, apparentemente serena, senza emettere un fiato.

Sono un paio d'ore che Eliza ci ha chiesto se potevamo lasciarla sola, da allora non riesco a smettere di pensare a lei e a quello che si è tenuto dentro per tutto questo tempo. Come diavolo ho fatto a non accorgermene? Ma che razza di sorella sono. se non mi accorgo di queste cose? Eliza ha sempre fatto di tutto per proteggermi, ma questa volta ha esagerato, non le posso permettere un sacrificio del genere. Devo trovare una soluzione, dobbiamo trovarla e anche al più presto.

"Marie... ti prego mi stai facendo venire il mal di testa", brontola Lindsey con il suo solito tono al limite della sopportazione.

Allora non sei così tranquilla come vuoi farmi credere, eh Linz?!

"Non ci riesco, dobbiamo trovare una soluzione a questo enorme cataclisma. Hai sentito Eliza? Non possiamo permetterle di fare il più grosso errore della sua vita. L'hai visto anche tu, vero? Quando parla di Alycia le brillano gli occhi. Non l'avevo mai vista così, mai", affermo turbata.

"Sì, l'ho visto quel bagliore e sono consapevole che sia innamorata persa... ma consumare il pavimento non aiuterà allo scopo", ribatte Linz lasciandomi interdetta.

"Ok, allora cosa? Cosa aiuterebbe? La tua tranquillità onestamente mi inquieta".

"Sono ben lontana dall'essere calma e tranquilla, semplicemente lo maschero meglio di te... e comunque ho già un piano", dice con un pizzico di malizia.

"E sarebbe?", le domando curiosa.

"Per prima cosa ora ti siedi, poi taci e mi ascolti!", esclama perentoria.

"Nient'altro?", rispondo sarcastica.

"Beata adolescenza...", mi ammonisce con lo sguardo, invitandomi nuovamente a sedermi.

"Abbiamo poco tempo prima delle nozze, quindi dobbiamo agire subito. Sappiamo che Alycia si trova a Cambridge, ma l'Università è grande e il campus non è da meno. Sono abbastanza certa che Eliza non vorrà più parlare di questa storia con noi, quindi chiederle ulteriori dettagli potrebbero solo insospettirla... ma io so a chi chiedere...", afferma alzando un sopracciglio.

"Dio, Linz, te l'ha mai detto nessuno che avresti una possibile carriera a teatro... il dramma ti dona, ti viene bene e le tue pause poi... mi stanno facendo venire l'ansia. Di grazia a chi dovremmo chiedere?", sbotto frustrata.

"Non è ovvio forse?! A Dichen, Dichen Spencer", afferma come se fosse la cosa più banale del mondo, facendosi prendere da un strano entusiasmo.

"Ma si certo la sorella maggiore di Alycia, come ho fatto a non pensarci. Aspetta un momento... e tu come la conosci Dichen?", le chiedo incuriosita dalla sua reazione.

"Beh io e DC ultimamente parliamo molto. Ho avute modo di conoscerla alla festa di compleanno di tua sorella, e diciamo che da allora siamo diventate... 'amiche'", replica mimando le virgolette sull'ultima parola. Ok, qui gatta ci cova!

"DC eh? A giudicare da come ti illumini anche tu quando parli di lei, secondo me siete qualcosa in più di 'amiche'. Linz, ho sedici anni – quasi diciassette – e ho gli occhi. Cavolo, ma cosa avranno mai queste sorelle Spencer? Prima Eliza, poi te... meno male che sono solo in due se no rischiavo anche io...", ribatto buttandola sull'ironia.

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