È passato quasi un mese da quando lei è andata via spezzandomi il cuore, ma a me sembrano secoli. Il ricordo di Eliza, stretta tra le mia braccia, sembra non volermi abbandonare e forse è proprio quello il problema... è quello che fa più male... sapere che mi ami nello stesso modo in cui io amo lei – totalmente, perdutamente, completamente – e non poter vivere questo amore.
Non riesco ad andare oltre, non riesco a capire perché mi abbia amato – con tutta se stessa – e poi se ne sia andata silenziosamente senza nemmeno salutare.
Milioni di teorie mi sono venute in mente, più o meno assurde, alcune probabilmente più veritiere di altre. L'unica scusa, forse la più banale, che non mi è passata neanche per l'anticamera del cervello è quella che lei non sia innamorata di me. L'ho percepito, mentre facevamo l'amore, ci siamo donate l'un l'altra completamente, lei ha toccato la mia anima ed io la sua.
Allora perché? Perché sei fuggita via così, Eliza? C'è qualcosa che non mi hai detto? Cosa ti è successo in tutto questo tempo? Ci deve essere una spiegazione?! Forse c'è, anzi sicuramente c'è, ma non so quale sia.
Non riesco a capire perché il destino sia così crudele con noi, abbiamo sbagliato epoca, tradizioni, usi, consumi e forse religione, ma se c'è qualcuno o qualcosa lassù è estremamente crudele... non lo capisco questo Dio che prima ci fa incontrare, ma non ci permette di stare insieme (*).
Tutte queste domande senza risposta mi dilaniano, mi rendono inerme. Da quel giorno mi sono chiusa in me stessa e, come al solito, mi sono ritrovata a scrivere, ma questa volta non è servito a farmi sentire meglio, anzi... delle due ha peggiorato la situazione.
LUCE
Apro gli occhi e vedo solo buio.
Ho paura, dove sei?
Ti cerco nell'oscurità,
ma non ti trovo.
La solitudine mi devasta,
ho bisogno di te,
tu sei la mia luce.
Dove sei? Apri gli occhi,
così ti potrò raggiungere,
così riuscirò ad uscire da questo oscurità,
che sembra non lasciarmi andare.
Ho bisogno di te, della tua luce,
per sopravvivere...
Poi finalmente ti sento
e anche se continuo a non vederti,
a non vedere la luce,
il mio cuore ricomincia a battere.
Sono viva solo perché ti sento.RICORDO
Ormai non mi rimane che questo,
il ricordo, il ricordo di te,
il ricordo di noi, del nostro amore.
Amarti quell'unica, dannata, volta,
mi ha fatto capire quanto
io ti appartenga,
e quanto ti apparterrò per sempre.
Io sono tua, amore mio,
lo sono sempre stata,
ma ora ne ho la certezza.
Sei riuscita a toccarmi l'anima
e non so come tu abbia fatto,
mi hai travolto,
mi hai emozionato,
mi hai spezzato,
mi hai sconvolto...
sì, perché quando chiudo gli occhi
riesco a vederti,
riesco a sentirti...
sento quel tuo tocco che
ancora mi sconvolge.
Ormai non mi rimane che questo,
il ricordo, il ricordo dei tuoi baci,
delle tue carezza, del tuo amore.
Non ce la faccio, non voglio,
non posso lasciarti andare,
morirei se lo facessi.
Allora ti tengo qui, al sicuro,
dentro al mio cuore spezzato.
Sperando che, un giorno,
venga rammendato dal tuo ritorno
e ritorni così a battere,
perché io... senza di te
riesco solo a sopravvivere.FREDDO
Vengo avvolta dal freddo,
sento freddo,
mi manca il tuo abbraccio,
o semplicemente mi manchi tu.
Ora sono sola,
la solitudine sembra essere
la mia nuova compagna di vita,
la mia nuova realtà.
La notte è la parte peggiore del giorno,
mi giro sempre a cercarti,
ma tu no ci sei,
non ci sei a lenire
quel vuoto che solo
tu riuscivi a colmare.
Quel vuoto mi sta eclissando.
Sono caduta e non riesco più a rialzarmi.
Tendo la mano per trovare la tua,
ma tu non ci sei, non ci sei,
ed io scivolo sempre più giù,
in quel vortice di tristezza e disperazione.
E ancora una volta sento solo freddo,
un freddo assurdo,
perché tu non ci sei
e non puoi salvarmi da me stessa.
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Something Called Love
FanfictionLa storia è ambientata alla fine degli anni sessanta, nel West Sussex contea inglese. La vita di Alycia Spencer, orfana di madre e figlia dello stalliere della tenuta Arundel, sarà sconvolta dall'arrivo della giovane duchessa, Eliza Howard, secondog...