Capitolo 35

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Dal capitolo precedente:

Sono già un paio di giorni che mi nascondo nella mia vecchia camera - mia e di Dichen - e comincio a dare i numeri. Sto impazzendo qui dentro, vincolata da queste quattro mura, senza di lei, senza Eliza. La sua vicinanza mi destabilizza, ho una voglia matta di vederla, parlarle, sfiorarla, baciarla. Invece no, non posso, devo attenermi ad un piano che non condivido e mi fa detestare me stessa.

L'ultima cosa che avrei voluto fare, facendo ritorno ad Arundel, era prendere in giro Eliza, invece sembra l'unica cosa che possa funzionare per farla tornare tra le mie braccia.

Nessuno a parte le tre dell'Apocalisse – non ci fu nome più azzeccato di questo – sanno che sono tornata. Nemmeno mio padre, Rick e Maggie sono stati informati del mio ritorno. Così mi ritrovo a consumare il pavimento della stanza pensando senza sosta a tutto e a niente incrementando solo la mia frustrazione, visto e considerato che Dichen si è appena dileguata per fare solo Dio sa che cosa.

****

Stanca di rimanere chiusa in questa specie di prigione decido di uscire. Sgattaiolo fuori dalla stanza, facendo attenzione a non farmi vedere da nessuno. Ho vissuto qui da quando sono nata e so benissimo come passare inosservata, visto che l'ho fatto praticamente tutta la vita.

Nonostante i miei buoni propositi, ci metto più del previsto a raggiungere le scuderie senza farmi notare. Il trambusto per le nozze mi ostacola. Non avevo mai visto la tenuta così invasa di gente, fornitori, addetti al catering, organizzatori, il tutto mi fa pensare ad un grande circo... e forse non sono molto lontana dalla verità.

Appena varco l'ingresso delle scuderie dò una rapida occhiata per accertarmi di essere sola. Vengo accolta dai nitriti di Katie, Joe e gli altri forse contenti di rivedermi. Mi chiudo il portone alle spalle e corro da loro.

"Ehi Katie, come stai? E tu Joe? Ems, Seth, Brown, che bello rivedervi", dico con entusiasmo, cominciando ad accarezzare i miei preferiti.

Il muso di Katie non fa altro che cercare la mia mano per dimostrarmi tutto il suo affetto, invece Joe sembra più freddo del solito... lo conosco, probabilmente, me la sta facendo pagare per essermene andata.

"Joe... non tenermi il broncio. Lo so che ti sei fatto una nuova amica. E volevo ringraziarti per esserti presa cura di lei. Lo sai che ti voglio un gran bene, vero Joe?", sussurro cominciando ad accarezzarlo.

Sento il nitrito di Katie farsi sempre più forte. Accidenti, se continua così mi scopriranno.

"Buona, buona, Katie... lo sai che voglio bene anche te, non sarai mica gelosa?", cerco di tranquillizzarla.

Il rumore del portone mi spaventa. Mi nascondo dentro il primo box libero che trovo e stupidamente faccio segno ai cavalli di stare in silenzio.

"Ma chi cavolo ha chiuso la stalla? È pieno giorno... Dichen ci sei? Signor Spencer? Non c'è nessuno?", rimango paralizzata sentendo di nuovo la sua voce, la voce di Eliza.

Non mi ero accorta di quanto mi fosse mancata. Solo il sentire quelle poche parole mi fa venire i brividi e non è certo per la paura di essere scoperta.

Dio, come vorrei uscire fuori da questo nascondiglio e correre ad abbracciarla, stringere il suo corpo contro il mio, baciarla su quelle labbra che da troppo tempo non sfioro più, sussurrale all'orecchio tutto il mio amore.

'Eliza ti prego... non lo fare... non sposarti... lo so di chiederti molto, lo so che una vita con me sarà una vita piena di rinunce, non posso offrirti molto, non sono una nobile, ma tutto quello che ho è tuo. Il mio cuore, il mio amore, sono già tuoi e se lo vorrai lo saranno per sempre. Tu mi completi amore mio... lascia che te lo dimostri, invecchia con me perché non riesco più ad immaginare una vita senza di te...', ma le parole rimangono solo nella mia testa.

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