Capitolo 27

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Dal capitolo precedente:

Un amore come il nostro non può essere sbagliato e anche se lo fosse non mi importa... ora esistiamo solo noi e quello che proviamo l'una per l'altra.

"Vieni con me...", mormoro con un filo di fiato.

****

Le prendo la mano e la conduco nel mio posto segreto. Sopra il fienile c'è un soppalco isolato e molto nascosto, in uno dei tanti pomeriggi solitari l'ho trovato e da allora mi ci rintano quando non riesco a far a meno di pensare... di pensare a lei. Il signor Carey, penso non ne abbia idea, in poco tempo l'ho sistemato, facendola diventare una piccola stanza rudimentale, ma accogliente. Un letto di paglia comodo quasi più di quello del campus, un tavolo e un paio di sedie ricavati da dei ballini di fieno e, ovviamente, una torcia nel caso di necessità. Mi rendo conto che Eliza meriti molto di più, soprattutto per la sua prima volta... per la nostra prima volta mi piacerebbe portarla fuori a cena per un appuntamento, corteggiarla davanti a tutti, come l'etichetta impone, ma non credo sia fattibile una cosa del genere.

A volte mi scordo le mie origini. Il fatto di essere la figlia dello stalliere e di essere una donna sono dei dati di fatto... non potevo certo prevedere di innamorarmi di una Duchessa, ma nonostante tutto il mio cuore esplode di gioia. Non voglio farmi prendere da tutti questi dubbi, angosce. Forse è sbagliato tutto questo, ne sono consapevole, ma io la amo e glielo voglio dimostrare, fosse anche l'unica possibilità che ho.

Arrivate, le dico di fare attenzione alla scaletta mentre l'aiuto a salire. Appena vedo il suo sguardo guardarsi intorno, tutti i miei dubbi cominciano a tormentarmi.

"Eliza... scusa... forse non è il posto più adatto, anzi sicuramente non lo è, non per te, non so neanche cosa avessi in testa quando ci ho pensato, io non...", cerco di giustificarmi dando fiato a tutte le mie perplessità.

Si gira verso di me e mi mette un dito sulle labbra per farmi tacere.

"Shhhh, Alycia, questo posto è stupendo, come te. Ti prego non rovinare questo momento magico con questi assurdi pensieri... qui, ora, siamo solo tu, io e il nostro amore", sussurra prima di prendermi il viso tra le mani e posare le sue labbra sulle mie.

Non ragiono più, le sua bocca cerca con insistenza la mia ed io impazzisco inebriandomi del suo dolce sapore. Il bacio inizia con lentezza, senza fretta, come se ci volessimo scoprire pian piano. Le sue labbra combaciano con le mie in modo perfetto, la nostra simbiosi mi fa tremare, sento le gambe molli, mentre il cuore rischia di esplodermi nel petto. Un calore mi avvolge facendomi perdere completamente quel barlume di lucidità rimastomi.

Un sensazione nuova di pura eccitazione irradia il mio corpo ed io non so come contenerla. In preda all'estasi più totale, approfondisco il bacio cercando la sua lingua, che trovo senza fatica. Le sue carezze dolci, ma esigenti mi fanno impazzire sempre di più. Le afferro i fianchi e la spingo ad indietreggiare verso il letto di paglia improvvisato.

Arrivata al bordo si stacca dalle mie labbra e, guardandomi negli occhi, si leva il vestito. Sgrano gli occhi quando rimane solo in intimo davanti a me. La sua bellezza mi fa vacillare. Audacemente comincia a sbottonarmi la camicia, non perdendo per un attimo i miei occhi. Arrivata in fondo, mi sfila l'indumento, accarezzandomi la pelle che si increspa al suo passaggio gettandola poi a terra insieme al suo vestito. Passa poi alla cintura del pantaloni, quasi incerta se proseguire - senza indugiare le sorriso timidamente dandole il via libera - dopo averla sfilata dai passanti, sbottona i jeans e mi aiuta a toglierli, avendo cura di levarmi anche gli stivali. Ora sono io quella esposta in intimo davanti a lei.

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