[Eliza POV]
È una settimana che penso se andare o meno a Cambridge e questa mattina finalmente ho preso la mia decisione: ci andrò. La data delle nozze si sta avvicinando troppo velocemente. Tra soli due mesi sposerò Thomas e diventerò la Duchessa di Richmond e sono sempre più terrorizzata all'idea di condurre una intera vita di facciata, falsa ed ipocrita. Questa non sono io, non lo sono mai stata. Ogni giorno che passa mi sento sempre più in trappola, ma non ho alternative, non voglio che tutto questo ricada sulle spalle di mia sorella.
Tuttavia, in questo periodo, mi sento mancare l'aria, mi sento più in gabbia del solito. La chiacchierata con Dichen non mi ha certo aiutato, anzi... ha peggiorato le cose, facendomi venire ancora più dubbi. Conoscere l'ubicazione esatta in cui si trova Alycia, i suoi orari ed i suoi spostamenti è uno stimolo troppo grande per essere ignorato. Ho bisogno di una boccata d'ossigeno e questa piccola fuga – se così la vogliamo chiamare – mi aiuterà a sopravvivere alla vita di rinunce e sacrifici che mi aspetta.
È proprio per questo che sto preparando una piccola borsa con l'occorrente necessario per stare via qualche giorno. Ho inventato la scusa patetica di andare a trovare zia Kate a Peterborough per rilassarmi un po'. Nessuno, nemmeno la grande Regina di Ghiaccio, ha detto nulla, anzi... sono stati anche troppo accondiscendenti. Forse perché si illudono veramente che il mio essere intrattabile, nevrotica, agitata ed in ansia sia dovuto alle nozze, ma non potrebbero essere più lontani dalla verità. Tuttavia questo gioca a mio favore, perché – per una volta nella mia vita – non ho dovuto pregare per fare questo viaggio da sola.
Una volta pronta, dopo aver fatto un rapido giro di saluti, esco dal castello quasi fosse in fiamme ed io stessi bruciando. Ad aspettarmi fuori vedo già il signor Spencer, in piedi davanti alla macchina, pronto a caricare il mio bagaglio.
"Prego... dia a me Duchessa", si affretta a dire riferendosi alla borsa.
"Grazie Signor Spencer, lei è sempre molto gentile", gli dico sforzandomi di sorridere.
"Dovere Milady".
Salgo in macchina attendendo con ansia la partenza, convincendomi sempre di più di aver preso la decisione giusta. Il padre di Alycia dopo poco sale in macchina, avvia il motore e, senza indugiare oltre, partiamo.
"Duchessa, mi scusi l'intromissione... ma è sicura di voler fare un viaggio così lungo in treno? Se vuole posso portarla io a Peterborough?", mi domanda incerto.
"Signor Spencer, la ringrazio per la premura, ma preferisco fare il viaggio in treno. Mi rilassa molto e poi è veramente tanto che non ne faccio uno".
"Come vuole signorina", mormora arrendendosi per tornare a concentrarsi sulla strada.
Il viaggio è particolarmente veloce, neanche quindici minuti e siamo in stazione. Dopo aver parcheggiato e aiutato a scendere mi accompagna ai treni portando il mio bagaglio. Rimane con me tutto il tempo per sincerarsi che non abbia bisogno di niente. La sua gentilezza e modo di fare è di un'altra epoca, anche se è il suo lavoro, sembra più di questo.
Leggendo i tabelloni noto con piacere che il treno diretto a Peterborough sia lo stesso che passa per Cambridge. Forse colta da un'irrefrenabile voglia di lasciarmi – anche se per poco – tutto alle spalle congedo in fretta Henry – ringraziandolo un'ultima volta – e salgo in carrozza.
Mi accomodo al mio posto e dopo poco sento il treno partire. Il viaggio dura circa tre ore, anche se a me è sembrato eterno. Forse perché la mia mente non ha smesso un attimo di rimuginare. Continuo a pensare a quando la rivedrò, a come reagirà lei, a come reagirò io, se avrò il coraggio di dirle tutto quello che ho dentro, se lei vorrà ancora ascoltare le mie parole o forse troppo ferita scapperà – un'altra volta – via da me.
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Something Called Love
FanfictionLa storia è ambientata alla fine degli anni sessanta, nel West Sussex contea inglese. La vita di Alycia Spencer, orfana di madre e figlia dello stalliere della tenuta Arundel, sarà sconvolta dall'arrivo della giovane duchessa, Eliza Howard, secondog...