Fan fiction (5° Capitolo)
Magnus aprì gli occhi. Ma tutto ciò che vide fu solo un bianco accecante.
"Sono morto?" A questa domanda una vocina nella sua mente aggiunse un sogghignante "di nuovo".
Il semidio provò a muoversi ma si accorse che qualcosa lo bloccava per i polsi e per le caviglie. Era legato ad un letto.
Provò a riordinare i pensieri, ma era stordito e aveva un costante senso di vertigine.
Non potendo vedere, il figlio di Freyr si adoperó degli altri sensi.
Attorno a lui inizialmente gli era sembrato tutto silenzioso, ma concentrandosi iniziò a sentire altri suoni: dei passi, delle voci soffuse e una suoneria.
Una volta lui e sua madre avevano visto un cieco camminare per strada e Magnus era rimasto impressionato: come poteva camminare a andare in gieo senza vedere?
Usa l'udito, con uno schiocco della lingua oppure con il ticchettio del suo bastone, gli aveva risposto sua madre. Il suono che emette rimbalza, come una specie di radar e loro capiscono cosa hanno davanti. Gli aveva spiegato.
Come i pistrelli? Aveva chiesto allora Magnus.
Sua mamma aveva sorriso e gli aveva detto altre parole, che il tempo però aveva trascinato via. Dimenticate e poco importanti. Ma adesso, Magnus Chase, avrebbe fatto di tutto pur di risentire la voce di sua madre.
Ritornó bruscamente al presente. Si sentiva le mani intorpidite e aveva freddo. Un leggero strato di cotone lo rivestiva. Sotto di lui il letto era morbido.
Continuava a non vederci e solo allora ne comprese il motivo: aveva una benda attorno agli occhi.
In bocca aveva un sapore amaro e secco. Acqua. Doveva bere un po' d'acqua.
Olfatto. Provo ad inspirare, ma non sentí alcun odore particolare. Scavó dentro di sé per trovare una traccia di potere, ma nulla. Si sentiva vuoto e inerme.
Poi un improvviso dolore lo colpì agli occhi e solo allora iniziò a capire...Magnus fu svegliato con una secchiata d'acqua fredda.
-In piedi!- gli urló una voce all'orecchio.
Due rozze mani gli si strinsero attorno alle spalle e lo tirarono su come se fosse una piuma.
-Riesci a stare in piedi?-
Più che una domanda al semidio quello parve un ordine e si apprestò a seguirlo.
Era a piedi nudi. Il pavimento freddo come ghiaccio gli fece venire la pelle d'oca e per poco non cadde a terra, di fianco a quella che doveva essere una brandina.
Capí subito di non trovarsi nello stesso luogo di prima. Lì c'era odore di muffa e di chiuso.
-Seguimi- la voce autoritaria si allontanò con passi rimbombanti.
Magnus capì di essere in una piccola stanza. Cinque metri quadrati forse.
Dopo un attimo di esitazione il suo scagnozzo si rese conto di un dettaglio -Ah- disse.
Uno spostamento d'aria e il figlio di Freyr si ritrovò qualcosa di freddo puntato alla schiena.
-Cammina- lo esortò l'uomo.
Il ragazzo fece il primo passo barcollando, seguito dal secondo e dal terzo. Procedendo a tentoni arrivarono forse all'uscita di quella stanza. Forse.
Per un momento la pressione sulla schiena si allentò e Magnus sentí l'uomo affiancarlo e poi, con un sonoro click, quella che doveva essere la porta si aprì.
-Svolta a destra-
Il ragazzo eseguì e nel frattempo mille pensieri iniziarono a vorticargli veloci in mente. Gli sembrava di essere completamente estraneo al suo corpo. Aveva paura, ma da un lato non sapeva spiegarsi quella sua calma apparente.
Provò a ripercorrere gli ultimi ricordi vividi. Gli ultimi ricordi che avevano dei colori e delle forme definite. Come un lampo rivide la lama argentata saettargli davanti agli occhi e affondare nella sua carne. Il dolore lancinante e le urla. Le sue urla o quelle di Sam?
Cosa le era successo? Dov'era lui? Chi lo aveva preso? Dove stava andando? E soprattutto: perché era così maledettamente calmo?!
Il semidio per poco non inciampò. Attorno a lui tutto era grigio e bianco. Nel suo campo visivo vedeva delle ombre sparse a chiazze, ma nulla di più.
Cos'era quella? Forse una scalinata? O forse una porta?
Troppi "forse". Ma in quel momento era solo una la certezza che aveva il figlio di Freyr.
Un dolore lancinante lo distrasse dai suoi pensieri e nello stesso tempo il suo aguzzino parlò: -Il capo ti vuole vedere-
Entrarono in un'altra stanza. Più calda dell'esterno e subito i suoi piedi incontrarono un pavimento soffice. Un tappeto.
-Magnus Chase- una voce ruppe il silenzio.
Il ragazzo si mosse confuso. Da dove veniva?
-E così saresti tu, colui che ha causato tanti guai?-
Magnus provò a rispondere, ma la lingua non gli ubbidì.
-Stai tranquillo, sei ancora sotto l'effetto dell'anestesia e di qualche tranquillante-
Cosa?
-Gli effetti dovrebbero sparire tra qualche ora. Solo allora ti renderai conto veramente della situazione- riprese la voce sogghignando.
Magnus decise di concentrarsi su di essa. La voce era maschile e pronunciava tutte le sillabe con una cadenza sulla S. Era calma, ma una calma fittizia, una calma irrisoria. Magnus immaginó che l'uomo avesse un sorriso dipinto sulle labbra.
Avrebbe voluto gridare, ma gli sembrava di essere completamente in balia di altro. L'anestesia. L'anestesia. L'anestesia. Era forse per quello che non ci vedeva più?
Cosa gli avevano fatto agli occhi?!
La voce parve capire cosa gli stava passando esattamente per la testa -Quando sei arrivato il tuo volto era in pessime condizioni. C'è voluta un'operazione di massima urgenza per mantenerti il viso un minimo decente. Però ormai era troppo tardi-
Gli occhi. Le pupille. Le iridi.
-Se dicessi che mi spiace mentirei spudoratamente- una risata gelida -Ma almeno ho indebolito un nemico pericoloso. Non è così, Dominic?-
L'uomo che aveva scortato fin lì Magnus sussultò -Certo signore-
Ha paura. Il ragazzo riuscì a registrare quel dettaglio. Ha paura di lui.
-Ti starai chiedendo chi io sia e perché tu sia qua- la voce sibiló -Bene, mio caro semidio, la risposta è molto semplice: non è finita. Nulla è concluso, pensavi di aver vinto una stupida guerra? Beh, tu e i tuoi amichetti vi siete sbagliati. Cosa vuoi che sia una battaglia persa in una guerra molto più grande?-
Un brivido risalí per la colonna vertebrale di Magnus e gli intorpidí mani e piedi.
Una nuova guerra?
Chi era quell'uomo tanto misterioso?
-Comunque non mi preoccuperei per i tuoi occhi- continuò la voce -i miei chirurghi sono i migliori di questo mondo. Hanno fatto proprio un ottimo lavoro-
Magnus sollevò lentamente una mano e iniziò a toccarsi il volto.
Sotto i suoi polpastrelli, ad altezza dello zigomo destro sentí una crosta ruvida e fredda. Ne seguì il percorso. Passò il sopracciglio, l'occhio destro, il setto nasale e arrivò all'occhio sinistro.
Il figlio di Freyr inorridí: aveva una lunga cicatrice che gli attraversava diagonalmente il viso. Non ci vedeva più. Era cieco. In quel momento tutto inizió a vorticare violentemente attorno a lui.
Si rese conto che inconsapevolmente stava usando il potere di suo padre, ma la ferita rimase gelida. Il potere del dio non si manifestó e in quel momento Magnus sentí su di sé il peso di tutta la disperazione e la solitudine.
Non sentí neanche le ultime parole dell'uomo misterioso. Non sentí le grandi mani afferrarlo per le spalle e spingerlo da dove era venuto. Non sentiva nient'altro che il terrore e il freddo. Gelo ovunque.
Dolore, panico e gelo divennero l'unica cosa che sentiva Magnus.
Dominic lo spinse a terra. E cadendo, il figlio di Freyr si sentí trafitto da mille spilli.
Quel luogo era destabilizzante. Doveva andarsene, scappare, fuggire, avvisare gli altri. Avvisare che in realtà era tutto una trappola, e lui era l'esca.
Doveva far sapere agli altri di non andarlo a cercare. Alex, Alex.
Magnus si trascinò sulla misera brandina e stremato vi si lasciò cadere sopra. Anche se l'effetto delle droghe stava svanendo, il figlio di Freyr si addormentò sfinito.Spazio Autrice.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Non è stato molto facile da scrivere, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Grazie e al prossimo capitolo 😍
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Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]
FanfictionTra curiosità, una fan fiction completa, oneshots e notizie di attualità, pronti ad immergervi nel mondo di Magnus Chase? In questa raccolta non scriverò solo oneshot sulla Fierro Chase, ma mi occuperò anche della saga di Magnus Chase. Insomma quant...