Fierro Chase (parte 42)

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NOTA: questo capitolo sarà un po' più cruento rispetto al mio solito e vi assicuro che non ho niente contro lupi e animali in generale (leggendo qui sotto si potrebbe pensare altrimenti). Quindi ecco, non pensate siano i nostri famigli preferiti, ma considerateli mostri a tutti gli effetti.
Detto, questo, buona lettura!

Quando i lupi arrivarono, Magnus Chase, figlio di Freyr e Natalie Chase, enhjiari del Valhalla, era pronto.
All'udire gli ululati del branco i peli sulle braccia gli si rizzarono e un brivido freddo gli scese lungo la spina dorsale, ma Magnus si costrinse a tenere alta la spada davanti a sé, e lanciò un urlo di sfida.
Si erano divisi in piccoli gruppi: Magnus insieme ad Halfborn, Alex con Sam e Mallory, ed infine TJ con Luna. Il branco di Fenrys cercava la dea, quindi il compito degli altri semidei era quello di depistarli, per questo motivo ogni gruppo aveva con sé degli effetti personali della divinità.
Magnus si era diviso controvoglia da Alex. Per di più il loro saluto era stato abbastanza veloce: un semplice bacio a fior di pelle e un veloce abbraccio. Non un addio, capì Magnus, ma un saluto, un "non farti ammazzare, ci vediamo dopo".
Così ora, il ragazzo, guardava il primo lupo avvicinarsi. Al suo fianco Halfborn, due asce sguainate e la schiena ricoperta di tatuaggi, seguiva i movimenti del mostro con un'espressione feroce.
Magnus non indietreggiò mentre la bestia, con passo felpato, iniziò ad avvicinarsi sempre di più.
Aveva le dimensioni di un lupo normale, il pelo grigio con qualche striatura argentea, con zanne e artigli che sembravano di metallo. Gli occhi erano due bracieri di luce azzurra e non erano pupille a fissarli di rimando, bensì fiamme danzanti.
E poi, con uno scatto improvviso, la bestia si lanciò contro di loro.
Halfborn imprecò e caricó verso il lupo e saltando lanciò una delle due asce gemelle. L'arma roteò in aria e si conficcó nella groppa della creatura.
Un guaito si levò dal muso del lupo, ma continuó a correre, una scia di sangue scuro dietro di sé.
In pochi attimi raggiunse Magnus, che, senza neanche dargli il tempo di realizzare che Luna non era con loro, menò un fendente dritto sul muso della bestia. La creatura venne sbalzata via dall'impatto e finì a terra rotolando.
Halfborn lanciò l'altra ascia e la creatura smise di muoversi. Le fiamme azzurre si spensero mentre la bestia esaló il suo ultimo respiro.
Magnus guardò con freddo distaccamento il corpo del mostro decomporsi lentamente fino a chè rimasero solo un mucchietto di polvere, due asce e una pozza di sangue scuro.
Il semidio riportó l'attenzione sulla strada davanti a loro. Non dovettero attendere molto prima che spuntassero altri lupi.
Halfborn imprecò nuovamente, mentre sei lupi uguali al primo iniziarono ad avanzare verso di loro.
Stavolta Magnus non rimase fermo, e con un urlo andò loro incontro. Jack brillava nelle sue mani e con un salto affondò la lama nella schiena del primo lupo. Ma aveva calcolato male le distanze, perché con un gesto fulmineo, il predatore scartó a destra e il ragazzo si ritrovò a terra, il sapore metallico del sangue sulle labbra e ginocchia e gomiti doloranti.
Ma fu subito in piedi, appena in tempo per vedere le zanne di uno degli altri lupi brillare alla luce del crepuscolo. Evitó per un soffio il morso letale e con una capriola rotolò di lato, e nello stesso istante vide Halfborn attaccare.
Il suo amico era un guerriero leggendario e non smentí la sua fama di berserker quando con un gesto unico impalò due mostri. La luce nei loro occhi si spese velocemente e non si mossero più, e lentamente iniziarono a ridursi in polvere. Ma ne rimanevano altri quattro.
Avanzarono a coppie, due verso il figlio di Freyr e due verso verso Halfborn.
Magnus stavolta li aspettó e quando furono a pochi passi da lui alzò la spada. Metallo si scontrò con metallo e una scintilla si creò al contatto tra la lama e le zanne delle bestie. Con un urlo, il semidio le respinse.
I lupi si guardarono, poi, inaspettatamente, uno di loro iniziò ad indietreggiare. Non tanto per fuggire, comprese in un istante Magnus, ma forse per avvisare gli altri che Luna non c'era. Il semidio non poteva permetterlo, così come se Jack fosse stato un giavellotto, lo scagliò in aria.
Come un proiettile, la spada colpí la creatura e urlò in non pochi improperi nei confronti del mostro, per poi iniziare a duellare contro di lui.
Ma il ragazzo rivolse subito la sua attenzione all'altro lupo e si rese conto che senza spada era completamente esposto. Fu l'armatura a salvarlo dall'attacco dell'antico predatore, il cuoio si aprì sotto gli artigli di metallo e raggiunta la giuntura di ferro, la bestia rimase incastrata per un attimo. Magnus ne approfittó per tirare un pugno sul muso del mostro, la sua testa schizzò verso l'alto e uno spruzzo di sangue nero impiastró il viso del ragazzo.
Ma gli artigli del lupo si liberarono da dove erano rimasti piantati e puntarono verso l'alto, verso il viso.
Ma il figlio di Freyr era pronto e un altro pugno fulmineo raggiunse la creatura, costringendola ad allontanarsi. Il lupo si appiattì contro il terreno, le orecchie tese all'indietro e la bocca aperta in un ringhio minaccioso, e si preparò al salto. Contemporaneamente Magnus scorse con la coda dell'occhio qualcosa di luminoso saettare verso di lui, tese la mano nell'esatto momento in cui la bestia saltó verso di lui.
Le dita del semidio si chiusero sull'elsa di Jack e con un gesto fluido, la punta della spada finì dritta nel cuore del lupo. La lama affondò nel petto della bestia e spuntó dall'altra parte.
Magnus rimase per un istante immobile, e guardó il corpo del lupo rinsecchirsi e poi sfaldarsi in polvere davanti ai suoi occhi.
Si girò in cerca di Halfborn e lo vide finire l'ultimo dei sei lupi che divenne polvere poco dopo.
Il berserker lo raggiunse e sorrise ferocemente, -Hai mai pensato di fare il pugile?-
Per un attimo Magnus rimase interdetto, poi capì che il ragazzo si riferiva a ciò che aveva fatto poco prima, stendendo il lupo con soli due pugni.
Non rispose, anzi, non ce ne fu il tempo, perché altri ululati li raggiunsero.
-Pronto?- Halfborn puntó una delle asce in direzione del punto dal quale presto sarebbero spuntati altri lupi.
Magnus non annuì, ne ricambiò il ghigno che il berserker gli rivolse prima di buttarsi nella mischia.
Non provava piacere ad uccidere quelle bestie, ma una voce continuava a ruggirgli nelle orecchie la stessa parola, ripetuta all'infinito: vendetta, vendetta, vendetta,...
Così, Magnus non esitó a seguire il berserker e ad eliminare tutti i mostri che gli si pararono davanti.

Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora