Fierro Chase (parte 47)

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Alex fissava a bocca aperta il gigantesco e mostruoso essere che si stagliava nel centro della città di Boston.
Le sue spire erano attorcigliate attorno ad altissimi grattacieli e la sua testa superava lo skyline di almeno un centinaio di metri. Era enorme.
Alex si sentì piccolo come una formica e così insignificante che provò la forte tentazione di sprofondare nel terreno sotto di lui. Lanciò uno sguardo a Magnus e solo allora si accorse del leggero tremito che gli percorreva le mani. Subito si allungò e poso una mano sul dorso di quelle del suo ragazzo. Magnus gli rivolse una veloce occhiata carica di paura, disperazione, ma anche di rabbia e furia. Ma Magnus era immobile, con le mani tremanti e la schiena dritta.
È sotto shock, capì Alex e sentì una morsa stringergli il petto. Non aveva immaginato che rivedere il suo vessatore gli avrebbe fatto quell'effetto.
Spostó il suo sguardo dal ragazzo che amava per posarlo sull'orribile costruzione che ora circondava la città: una muraglia alta almeno una cinquantina di metri, costruita con qualsiasi cosa l'uragano avesse strappato via. Macchine e camion erano impilati come mattoni, ma anche tetti, macerie di varie grandezze, e case. Cosa sarebbe rimasto di quella città?
Il paesaggio suggestivo non diede i brividi solo a lui, ma anche sua sorella si strinse nelle spalle e poi gli si avvicinò impercettibilmente.
Il ragazzo la avvolse con un po' del suo calore e, sebbene non fosse un tipo troppo espansivo, le circondò le spalle e le diede una stretta di conforto.
Gli occhi di Magnus, grigi come un cielo in tempesta, erano ancora puntati sull'enorme serpente.
-Cosa facciamo?-
Nella domanda di Mallory non c'era alcuna traccia di ironia o del suo solito tono canzonatorio.
-Non lo so- rispose Alex per tutti.
-Vuole me- Magnus parlò con voce debole, -Abbiamo ancora un conto in sospeso-
-No- Alex si staccò da Sam e lo afferrò per le spalle, costringendolo a voltarsi -So a cosa stai pensando e non fare l'eroe. Tu. Non. Andrai. Là. Capito?-
Il ragazzo strinse gli occhi. -Forse posso convincerlo a patteggiare-
-Patteggiare?- la voce gli si incrinó.
-Sí, e darvi abbastanza tempo per trovare tutti gli altri enhjiari e organizzare un piano di attacco-
-Ma mi hai ascoltato?- la voce di Alex si alzò di un'ottava. -Se vai da Niddoghr morirai, cosa non ti è chiaro in questo?-
-Alex- Magnus la guardò con sguardo mesto, -Non ci sono altre alternative. Sicuramente vorrà divertirsi prima di uccidermi, quindi non sarà una morte istantanea. Forse non mi ucciderà subito, ma mi terrà lì come un buon animaletto per farmi guardare che vi distrugge-
Alex si sentì le ginocchia molli e lanciò uno sguardo agli altri ragazzi rimasti un po' indietro.
Inaspettatamente fu Halfborn a farsi avanti. -Amico, non puoi pensare che tutto debba ricadere su di te-
-Lui vuole me- Magnus scosse la testa, -dobbiamo portare la situazione a nostro vantaggio-
-E consegnarti a lui la porterebbe a nostro vantaggio?- sbottò il figlio di Loki.
-Alex, ti prego- il semidio biondo lo guardò con disperazione adesso, -non voglio, anche io ho paura, ma non abbiamo davvero altre alternative-
-Dove si sono cacciati gli dei?- chiese allora Mallory, -perchè non sono qui ad aiutarci?-
Perché è tipico di quegli esseri, avrebbe voluto rispondere Alex, ma si costrinse a tenere chiusa la bocca.
-Non sappiamo neanche dove siano tutti gli altri- Sam scrutò il paesaggio, -Quanti sono sopravvissuti all'uragano? Quanti sono stati schiacciati da quella muraglia?-
Le sue domande non trovarono risposta e un'ondata di sconforto si propagò sul gruppo.
-Magnus, ti prego- Alex lo guardò con preoccupazione, -Non andare-
-Se posso darvi tempo, lo farò-
-Allora permettimi di venire con te- sembrava che il suo cuore avesse smesso di battere.
Il ragazzo scosse la testa. -Non risparmierà nessuno di voi se vi vedrà con me. Lo userà per ferirmi-
Non sarebbe stata una tortura fisica, ma una tortura psicologica.
-Non fare l'eroe- ritentó di nuovo, -permettici di aiutarti-
-Per aiutarmi dovete radunare tutti gli enhjiari e poi marciare contro Niddoghr- gli rivolse un sorriso stanco, -io mi occuperò di tenerlo impegnato-
-E come?- chiese Halfborn scuro in volto.
-Parleremo-
-E basta?-
Magnus non rispose e Alex sentì una voragine aprirsi all'altezza di quell'organo che tutti chiamano cuore. Un dolore sordo iniziò a pulsargli nelle vene, nel corpo, dappertutto. Ebbe paura, ma non paura di morire, bensì paura di perdere.
Forse con l'attacco degli enhjiari avrebbero potuto battere Niddoghr, ma Magnus sarebbe già stato nelle sue mani e questo già lo condannava.
E così il figlio di Loki capì ciò che Magnus aveva capito a sua volta, ciò che lo aveva mandato per un attimo in shock: Magnus non sarebbe sopravvissuto a quella giornata. Avrebbe fatto guadagnare loro tempo, avrebbe distratto Niddoghr, ma senza la speranza di uscirne vivo.
Il ragazzo sentì le lacrime punzecchiargli gli occhi e si odió, in quel momento si odió talmente tanto che per un attimo rimase senza fiato. Si odió perché era completamente impotente, perché la ragione gli bisbigliava di lasciare andare Magnus, mentre il cuore gli urlava nelle orecchie di seguirlo, di non abbandonarlo al destino che si era auto imposto.
E poi, nel bel mezzo di quel vortice di emozioni e sensazioni constrastanti, gli venne un'idea.
-Puoi andare Magnus- A queste parole Sam gli lanciò uno sguardo incredulo. -Ma- continuò, -Io verrò con te. Mi trasformeró in qualsiasi cosa, anche in un insetto se necessario, ma io verrò con te-
Magnus lo guardava con il terrore dipinto negli occhi, -Ti sentirá, si accorgerà che non sono solo-
-È un rischio che devo prendere, che dobbiamo prendere-
-Io...-
-No, Magnus- Halfborn si avvicinò e gli posó una gigantesca mano sulla spalla, -Lascia venire Alex con te. Nel frattempo noi tre cercheremo di radunare le forze- ed indicò se stesso e le due ragazze.
-Ma...-
-Niente "ma". Così sarà- Alex lo guardò così intensamente che il figlio di Freyr abbassò lo sguardo.
-Allora dobbiamo muoverci- Magnus parlò dopo un po'.
Sam annuì, -Ho una mezza idea di dove potremmo trovare tutti gli altri, è meglio che ci avviamo subito-
Mallory fece un cenno d'assenso, -Dobbiamo anche capire dove siano finiti tutti i mostri ibridi di Niddoghr-
-E dove siano finiti i lupi del branco di Fenrys- aggiunse Sam.
Alex aveva il presentimento che lo avrebbero scoperto presto, si strinse nelle spalle e fece un passo verso sua sorella.
-Allora è ora di salutarci- e la abbracciò. Sam ricambiò la stretta e poi si diresse verso Magnus.
Alex poi venne sorpreso da un lungo abbraccio di Mallory, che ricambiò subito. Infine il berserker gli diede una forte pacca sulla spalla e gli strizzó l'occhio in quello che era un tentativo di sdrammatizzare la situazione, o meglio, di sdrammatizzare quell'addio.
Dopo tutti i saluti si separarono a controvoglia. Sam, Halfborn e Mallory da una parte, mentre Alex e Magnus dall'altra.
I due ragazzi iniziarono a camminare verso il gigantesco serpente che si crogiolava alla vista della città distrutta. Alla vista di quanta distruzione e dolore avesse causato.
-Perchè- disse allora Magnus.
Alex capì cosa intendeva e gli prese la mano -Perché- rispose stringendola, -ci siamo fatti una promessa-
E così si addentrarono nel cuore di Boston, due ragazzi e due cuori che battevano l'uno per l'altro.

Nota.

Buongiorno lettori!
Come state?
Spero che il capitolo troppo lungo non vi abbia annoiati ^^".
Ormai siamo agli atti finali di questa fan fiction, che vi confesso, è molto più lunga di quanto avessi progettato inizialmente!

Scusate per il ritardo, non è stato voluto...

Un abbraccio,

Vale

Vale

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Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora