Fierro Chase (parte 20)

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L'indomani mattina partirono all'alba, con il sole che creava sinistre sfumature in cielo.
Alex era di buon umore, presto sarebbero tornati a casa. Siani e salvi, lei e Magnus.
Guardò il ragazzo che le era seduto a fianco: la cecità sembrava renderlo più nervoso e agitato (ma come dargli torto?). Gli prese una mano e la strinse con forza.
Erano seduti sulle spalle di Hvedrungr che a grandi passi attraversava la vallata.
Il gigante si era dimostrato un valido alleato, e la ragazza stentava a credere cosa ne sarebbe stato di loro se non l'avesse mai incontrato.
La verità era che suo fratello le faceva un po' pena, era un recluso e questo le ricordava i tempi in cui aveva vissuto per strada, perché non accettata dalla sua famiglia.
Però Alex sapeva anche che non bastava saper solo contare sulle proprie forze, ma che bisognava avere  qualcuno su cui fare affidamento. Sempre.
Sperò con tutta se stessa che Hvedrungr li seguisse nel ValHalla e poi si trovasse un bel posto nel Regno dei Giganti.

All'ora di pranzo raggiunsero una torre di pietra. Ad Alex sembrò altissima, quasi quanto un grattacielo di Boston.
-Nascondetevi- il gigante si agitó.
Alex aiutó Magnus a ripararsi fra le pieghe della larga camicia del gigante mentre egli passava dinnanzi alla sentinella.
Alzò una mano in segno di saluto, che fu ricambiato dalla guardia e continuò a camminare.
-Da adesso incontreremo , regolarmente delle torri di guardia. Ogni volta purtroppo dovrete nascondervi-
-Ma non ti riconosceranno?- Alex era uscita dal nascondiglio per sistemarsi come prima.
-Una stupida guardia di provincia- fu la secca risposta e ciò ricordó alla semidea che Hvedrungr era un principe, figlio di Angrbode, regina del Bosco di Ferro.
Magnus si stiracchiò al suo fianco per poi lamentarsi del dolore.
-Stai bene?- che domanda stupida Alex, complimenti, si disse da sola.
Il semidio aveva un colorito verdognolo e nonostante il suo potere di guarigione, aveva ancora molte ferite che lo indebolivano.
-Skoll e Hati- disse.
-Cosa?- Alex si accigliò.
-I lupi che...- Magnus balbettò -... Niddoghr, lui...-
Il gigante si fermò all'improvviso. -Hai detto Niddoghr?-
Il ragazzo annuì. -Alex, siamo in pericolo, il...-
-Il Ragnarok, lo so. Me lo ha detto un tizio abbastanza "rettilesco"- la ragazza si accigliò.
-Non è come Loki- continuò Magnus. -È molto peggio, è il Caos!-
Il gigante, di canto suo, iniziò a piagnucolare -Oh no, se Niddoghr si è svegliato tutto finirà-
-Mi ha detto che manderà due lupi a divorare Sole e Luna dopodiché- continuó Magnus atterrito - Ci saranno solo buio e oscurità-
Alex trattenne il fiato e il ricordo del sogno le si fece vivido in mente. L'uomo serpente e il quadro mostruoso, anzi tutto era stato terrificante e mostruoso.
-Ha definito mia madre come una pedina utile per il suo piano- ammise Alex.
Magnus si girò a guardarla nel panico. -Dimmi che non ti ha fatto niente!-
La semidea fu sorpresa, Magnus era veramente spaventato. Doveva aver visto o capito qualcosa...
-No- lo rassicuró lei -Era un sogno-
Intanto il gigante aveva ripreso a camminare. -È una brutta, bruttissima storia. Ci raccontavano la storia di Niddoghr per farci fare i bravi da bambini-
Quindi questo famigerato Niddoghr era l'equivalente dell'Uomo Nero.
-Magnus, sei sicuro che manderà questi due lupi a divorare Sole e Luna? E se fosse un bluff?-
-No- disse con malinconia -Mi ha raccontato tutto perché era convinto che non riuscissi a scappare-
Un ego smisurato, insomma.
La ragazza alzò lo sguardo verso il cielo, là, dove il sole splendeva opaco sulla Valle di Ferro. Un silenzio gravoso caló su di loro, un silenzio carico di mille preoccupazioni.
Poco dopo raggiunsero una seconda torre, stavolta ancora più alta della prima.
Il soldato li fece passare senza problemi.
Alex chiuse gli occhi, facendo compagnia a Magnus che era caduto in un sonno profondo.
Inutile dire che la semidea, non appena chiuse gli occhi, si ritrovò catapultata in una visione.

Sam era davanti a lei, lo hijab verde in testa e l'ascia in pugno. Stava fronteggiando un manipolo di strane creature che avevano il corpo da rettile e il muso da lupo.
Circondavano la figlia di Loki  digrignando i loro denti in modo aggressivo.
All'improvviso uno dei essi balzò in avanti, Sam scartò per piantargli la lama dell'ascia nella groppa squamata. Il mostro scomparve in un guaito.
Sam aveva un'espressione feroce e con un urlo caricó verso sinistra, fece una scivolata e ferì di striscio una di quelle creature.
Poi ci fu un'esplosione di luce, anzi di un' arma da sparo. Tj apparve nella mischia con la propria baionetta e sparò un secondo colpo. Un rettile canino si polverizzó, ma in quell'istante due di essi caricarono Sam.
La ragazza piroettó su stessa e li affettó con un solo fendente, accanto a lei il figlio di Tyr infilzó la baionetta nel collo di una delle creature.
Adesso erano rimasti cinque contro due e tutti i mostri decisero di attaccare contemporaneamente.
I due ragazzi riuscirono a difendersi a fatica, Alex avrebbe tanto voluto intervenire, ma era solo una impotente spettatrice.
Poi ad un tratto nel mezzo della mischia apparve un fiero leone che mise fuori combattimento due mostri.
Sam ruggì verso il cielo e poi balzò verso gli altri. In poco tempo i due semidei si ritrovarono soli, pieni di ferite e con il fiatone.
-È il terzo attacco in due giorni- Sam si sistemò il velo. -Midgard è in pericolo-
Midgard? Il Mondo degli Umani?
TJ inforcó il fucile in spalla. -Dobbiamo chiedere una seduta con Odino, la Terra ha bisogno di rinforzi-
Sam annuì e poi si volse a guardare il cielo. Le nuvole grigie e cariche di pioggia alleggiavano sopra di loro, in lontananza si sentì un orologio rintoccare l'ora.
-Andiamo- disse semplicemente. -Vediamo se gli altri hanno bisogno del nostro aiuto-
Poi tutto si capovolse in un mondo rintoccante dal ticchettio di un orologio.
Tic tac, tic tac.
E tutto ciò le ricordava il conto alla rovescia imposto dall'uomo che aveva sognato, da Niddoghr.

Fierro Chase e il Mondo Di Magnus [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora