Capitolo 2- Harry Styles

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"Secondo te a Harry piacerà più Gucci o Chanel?" mi chiese Miranda davanti alla specchio alterando due vestiti ancora appesi all'asticella davanti al suo corpo. Aveva resistito solo un quarto d'ora fuori al parco con me e poi mi aveva trascinata nella sua cabina armadio per scegliere cosa avrebbe dovuto indossare.

"Devo risponderti sinceramente?" domandai senza staccare gli occhi dal libro che stavo leggendo. Ero talmente presa da Cime tempestose, che a stento riuscivo a seguire tutto quello che blaterava. È un romanzo che, a mio parere, non invecchia mai, un qualcosa che riesce a trasmettere nuove emozioni ogni volta che lo leggi, anche la centesima. Ti fa scoprire sensazioni mai provate prime e scopri particolari, magari poco importanti, a cui non avevi mai fatto caso, ma che analizzati scrupolosamente, fanno parte di un grande tela cucita con cura dall'autrice secondo la quale niente è buttato lì a caso.

"Non sei per niente d'aiuto Erin...lo vuoi capire che sono riuscita a farci invitare?! È un evento esclusivo" sbuffò strappandomi il libro di mano e lanciandolo sul divano di pelle bianca situato sotto ad una grande finestra che dava sull'immenso giardino circondante la sua villa dagli esterni bianchi e puliti.

"Miranda, è uno stupido party...e poi non sai neanche se ci sarà..." risposi alzandomi dal tappeto persiano su cui ero seduta e recuperando la copia mal ridotta di Cime tempestose.

"Erin" afferrò prontamente il mio polso stingendolo per farmi cadere nuovamente il libro, questa volta sul pavimento in legno scuro.

"Mi fai male" protestai massaggiandomi la parte del braccio dolorante non appena lasciò la presa.

"Ti prego aiutami almeno tu! Sai che ci tengo..." alzai un sopracciglio come per dare il mio dissenso. "Mi devi un favore" si precipitò a dire avvicinandosi a me.

"Da quando?" bofonchiai irritata.

"Ricordi quando Dylan voleva uscire di nuovo con te e ho anche impedito che ti baciasse?" quasi lo dimentico: Dylan. Quel ragazzo era l'essere più disgustoso che esistesse; non perché fosse brutto o grasso, no, lui era bellissimo, sembrava un modello. Ci sono stata insieme per quasi due anni, e poi dopo tutto quel tempo passato insieme ho scoperto che mi tradiva con un'altra ragazza. La storia è classica, insomma lui mi chiedeva di continuo di perdonarlo e io ovviamente continuavo a dire di no, ma si sa, ero ancora innamorata di lui e stavo per cedere finché non è intervenuta Miranda che mi ha salvata da lui. Penso sia stata una delle cose più dolci che abbia fatto per me.

"Va bene ti aiuterò" alzai gli occhi al cielo posando lo sguardo attentamente sui due abiti. Il primo era un Gucci, un vestitino corto con lo scollo a cuore, di un tessuto morbido simile alla seta, colorato da un rosso accesso, della stesse tonalità del suo rossetto. Il secondo era Chanel, un abito molto elegante, lungo, senza spalline e con uno scollo vertiginoso sulla schiena che lasciava scoperta; era rivestito interamente da luccichini dorati che riflettevano le luci indirizzandole in molti punti diversi. So che probabilmente a molti di voi non interesseranno le marche o le descrizioni dei vestiti di Miranda, ma vi assicuro che dopo quella volta, dovetti subirmi giorni interi di shopping con lei imparando tutto ciò che sapeva nel giro di poche uscire insieme.

"Questo" dissi prendendo tra le mani il Chanel. "Si intona con i tuoi capelli..." continuai per convincerla che li avevo guardati con più attenzione di quanto si immaginasse.

"Oh grazie Erin" disse abbracciandomi con più affetto del dovuto. "Adesso però c'è un altro problema...tu cosa indosserai?" si grattò la testa con l'indice, segno che stava pensando a qualcosa e, ogni volta che lo faceva, mi ritrovavo in punizione o costretta ad indossare vestiti talmente corti da essere "fuorilegge".

"Oh no" protestai quando si avvicinò ad un paio di vestiti prendendone in mano uno.

"Oh si" ribadì con un sorriso soddisfatto. "Provalo, mi ringrazierai"

THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora