Thirty Days
Quattordicesimo giorno (mercoledì)
"Ehi" mormorò Harry con voce roca. Mi girai nella sua direzione aprendo lentamente gli occhi, la poca luce mattutina penetrò dalle sottili tende scure.
"Ciao" risposi alzandomi lentamente e mettendomi a sedere sul letto. Notai che era senza maglietta e si stava radendo la barba sul lavandino del bagno, mi sorrise guardandomi dallo specchio. Nonostante si dovesse essere svegliato da poco, appariva totalmente rilassato, a contrario mio che dovevo avere sicuramente spesse occhiaie sotto gli occhi.
"Hai dormito bene?" Mi chiese concentrato sul suo viso, probabilmente notando quel particolare. Mi strofinai gli occhi per mettere meglio a fuoco la sua immagine e gli sorrisi ampiamente.
"Si" farfugliai alzandomi del tutto e stiracchiandomi. "Che ore sono?" Gli chiesi subito non riuscendolo a capire dalla finestra ancora chiusa.
"Le dieci e trentacinque" disse sciacquandosi il viso con dell'acqua e asciugandosi con un piccolo asciugamano. Feci cadere la testa a peso morto sul letto osservando per pochi istanti le assi di legno del soffitto.
"Mi sono fatto portare qualcosa da mia zia, spero che pancake e bacon vadano bene" mi avvisò con tono dolce, sentii le ciabatte sfregare contro la moquette, segno che si stava avvicinando, ma ne ebbi la conferma quando sentii il materasso abbassarsi vicino al mio fianco. Voltai la testa verso di lui e lo vidi seduto accanto a me.
"Buongiorno piccola" mi sussurrò appoggiando le labbra sulle mie, e lasciandovi un casto bacio. Gli accarezzai il viso, ancora fresco per l'acqua che aveva utilizzato qualche istante prima. Mi sorrise ancora in modo dolce prima di alzarsi senza interrompere il contatto visivo che si era creato tra noi.
"Mangia la tua colazione così potremo partire al più presto, la prossima tappa sarà davvero interessante" si girò aprendo un borsone appoggiato su una sedia e prendendone una maglietta bianca che abbinò poi ad una camicia a quadri colorata.
Mi alzai leggermente scocciata andando in bagno per sciacquarmi il viso e i denti, odiavo il sapore che sentivo in bocca appena sveglia, ma volevo davvero vedere cosa mi aveva programmato Harry.
"Non sei curiosa di sapere dove andremo?" Domandò sbucando dallo stipite della porta e guardandomi leggermente accigliato, probabilmente si aspettava qualche domanda su dove eravamo diretti. Alzai leggermene gli occhi al cielo per la sua insistenza, a volte facevo difficoltà a stare dietro ai suoi sbalzi d'umore.
"Non penso me lo dirai comunque, quindi è inutile sprecare fiato" dissi acida, di prima mattina era difficile tenere una lunga conversazione con me; lui sembrò notarlo e non rispose ma si allontanò scuotendo la testa leggermente divertito.
Mi infilai una maglia a maniche lunghe colorata e un paio di jeans scuri, imitando leggermente i colori di Harry, sentendomi così più tranquilla. Quando ebbi finito di spazzolarmi i capelli mi sedetti sul letto dove Harry aveva appoggiato il piatto e assaggiai il bacon che sembrava essere stato cotto a puntino.
Appena assaggiai la carne mugolai per il piacere dell'ottimo cibo, amavo quel tipo di colazione la mattina. "Harry è davvero buona" sorrisi prendendone un altro pezzo. Lui annuì velocemente prima di rispondere.
"Lo so, prima di diventare vegetariano ne mangiavo a tonnellate quando venivo qui" ricambiò il sorriso chiudendo la cerniera della borsa e raggruppando gli altri bagagli. Avrei voluto sapere il motivo per il quale aveva deciso di cambiare in modo così radicale la sua dieta, solitamente si faceva per motivi etici oppure perché la carne non piace a tutti, ma non riuscivo ad immaginarmi Harry appartenere ad una delle due categorie.
"Carico queste in macchina, appena hai finito raggiungimi giù piccola" mi informò aprendo la porta e sparendo nel corridoio addobbato da molti quadri che raffiguravano scene di vita quotidiana in campagna. Il nomignolo che usò, per quanto potesse sembrare banale, mi fece sentire le farfalle nello stomaco.
Mangiai velocemente il resto della colazione prima di scendere. Harry sembrava sempre più frettoloso, era come se avesse fretta di portarmi in diversi posti, come se volesse farmi vedere più cose possibili in poco tempo. Appena arrivati al piano terra, trovai molte persone intente a fare colazione nei piccoli tavoli su cui la sera prima cenavano.
Harry si alzò da una poltrona nella quale stava parlando con lo zio, e si avvicinò a me con un ampio sorriso. "Noi allora andiamo" disse rivolgendosi all'uomo, il quale annuì seriamente.
"Harry" lo abbracciò con forza prima di salutare me con un gesto della mano, il suo viso era incredibilmente pallido e la sua espressione sconvolta.
"Sta bene?" Chiesi al riccio indicando con un cenno del capo il suo amico, lui ridacchiò appena cercando, probabilmente, di sminuire la cosa per non farmi preoccupare.
"Tranquilla, è tutto okay Erin" pronunciò quella frase con calma, facendomi credere che non ci fosse nulla per cui preoccuparmi. È fu quel momento che rimpiansi più di tutti, mi fece compiere il più grande e madornale errore che avessi mai potuto fare, farmi credere che andasse tutto bene...
Salimmo velocemente in macchina e solo una volta dentro il ragazzo al mio fianco sembrò iniziare a respirare e a scrollarsi di dosso la tensione che aveva avuto negli ultimi minuti.
"Ti è piaciuto?" Chiese Harry rilassato mettendo in moto l'auto che avevamo noleggiato. Si guardò intorno prima di uscire dal parcheggio ed immettersi nella strada ancora quasi deserta.
"Si moltissimo" gli risposi ripensando al piccolo hotel in classico stile inglese. Ero felice di aver trascorso questa "breve vacanza" in un posto così semplice, lontano dal lusso degli hotel a cinque stelle a cui ero- ed eravamo- abituati.
"Mi fa davvero tanto piacere" Harry sorrise guardandomi, riportando poi lo sguardo velocemente sulla strada. "Sei pronta per la nuova tappa piccola? Questa sarà più particolare, spero ti piaccia comunque"
Ciao a tutte, scusate se non ho più aggiornato questa storia, ma sinceramente non capisco se piaccia o meno. Sapete che è sviluppata nell'arco di trenta giorni perciò adesso la storia prenderà una piega più interessante, prima del gran colpo di scena e della fine. Vorrei sapere cosa ne pensate ;)
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THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di me
Fanfiction“Mi aveva stregata con il suo fascino da gentiluomo e il suo sorriso da bambino.”