Capitolo 4- Day two

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Thirty days

Secondo giorno (Venerdì)

"Penso di piacergli Erin" mi disse Miranda durante la lezione di storia.

"Come fai ad esserne così sicura?" ridacchiò vista la sua convinzione di piacere a tutti che, il 99% delle volte, corrispondeva alla realtà.

Ma io,non so perché, sentivo che Harry rappresentava quell'1%, ero sicura che con quello sguardo volesse cominciarmi qualcosa, forse dietro la sua arroganza si celava un ragazzo timido e impacciato, forse era tutta una maschera. Non riuscivo davvero a formarmi un'opinione su di lui.

"Lo so Erin, cioè me lo sento...penso di essermi innamorata" aveva uno sguardo perso nel vuoto e giocherellava con una ciocca dei suoi capelli castani. Scoppia in una fragorosa risata tanto forte che mezza classe si girò a guardarmi sconcertata.

"Signorina Heatherton" mi riprese la professoressa di storia.

"Scusi" mormorai abbassando lo sguardo. Non sono una di quelle ragazze che si imbarazza molto facilmente, amo attirare l'attenzione, sono una giovane estroversa e casinista, una di quelle che farebbero festa tutti i giorni se potessero.

"Zayn è un bel ragazzo comunque" continuò Miranda abbassando la voce e sfoderando un sorriso ammiccante.

"Sì, molto" ricopiai velocemente lo schema che stava disegnando la prof alla lavagna suo mio quaderno degli appunti. Sapevo bene che erano le ultime lezioni prima degli esami finali che si sarebbero svolti solo una settimana dopo, ma, sebbene fossero molto importanti, non avevo per niente voglia di stare attenta.

"Ieri sera ho scoperto che studia fisica all'università, su google c'era un articolo intero che parlava di lui..." continuai a bisbigliare guardando davanti a me e scrivendo qualche parola disordinatamente sul quaderno.

"Non ci credo...hai cercato il suo nome su google?" mi interruppe deridendomi amichevolmente.

"Non sapevo assolutamente niente...ero curiosa..." le diedi una gomitata facendole cadere la matita sul pavimento. L'azione sembrò quasi plateale tale era il silenzio nella nostra aula.

La professoressa alzò lo sguardo dal libro poggiato sulla cattedra che stava leggendo e ci lanciò un'occhiataccia. Miranda si chinò per raccoglierla facendo una smorfia.

"Harry è un vero gentiluomo...non ho mai incontrato un ragazzo come lui" sembrava stesse parlando del suo idolo.

"Sai che non giungo a giudizi affrettati...ma è stato un vero maleducato nei miei confronti Miranda..."

"Non lo posso di certo negare, ma anche tu sei stata un po' antipatica...>>

"Io?" mi indicai, la vidi annuire attraverso la coda dell'occhio. "Appena sono entrata è stato sgarbato..." le dissi ancora un po' offesa. Sbuffò, poi appoggiò la matita dentro il suo astuccio chiudendolo.

"Perché stai mettendo via?" domandai copiando le ultime cose scritte sulla lavagna prima che la professoressa le cancellasse.

"Adesso suona" sorrise non appena la campanella rimbombò nella grande aula con quel suono fastidioso per chiunque la ascoltasse, tranne che per noi studenti dato che è il dolce frastuono che indica l'arrivo del nostro momento di libertà.

"Leggete gli ultimi due paragrafi del decimo capitolo dal libro" comunicò la prof prima che tutta la classe fu uscita. Miranda era assolutamente in fibrillazione, mi fece correre per tutto il corridoio per uscire il più velocemente possibile.

"Come mi stanno i capelli?" domandò quando fummo giusto davanti alla porta.

"Benissimo" risi per com'era agitata. Sospirò e si lisciò la gonna plissettata della divisa.

THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora