Capitolo 21- Up all night

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"Zayn ti ha baciata?" urlò Miranda buttandosi a peso morto sul suo grande letto a baldacchino.

"Sì" sospirai ancora sinceramente dispiaciuta. "Spero di non aver rovinato la nostra amicizia"

"No di certo cara Erin, ai ragazzi eccita il fatto che tu sia più difficile da conquistare. Quindi forse hai avuto un effetto contrario" ridacchiò tirando su la schiena e posizionandosi a cavalcioni di fronte a me.

"Grazie, così mi fai sentire meglio" mi sedetti accanto a lei distendendo le gambe sul letto.

"Erin devi capire che i maschi hanno un solo neurone, e difficilmente li puoi ferire, credimi" disse con aria da saputella; sicuramente era lei quella più informata sui ragazzi dato che ne aveva avuti un sacco, ma forse con nessuno aveva instaurato un vero rapporto d'amore.

"Non la penso esattamente così" risposi alle sue "teorie", lei sbuffò scocciata.

"Allora vedremo chi avrà ragione fra qualche giorno" sorrise. Che ti va di mangiare?"

"Mc Donald's" proposi, di solito prendevamo cibo poco salutare quando dormivo da lei, anche se, soprattutto lei, era fissata con la dieta, era una vera contraddizione.

"Che Mc Donald's sia allora" si allungò verso il comodino per prendere il cellulare.

"Albert" disse velocemente al telefono. Albert era il suo maggiordomo e, in quanto tale, sbrigava la maggior parte delle sue faccende ed era stato ormai nominato quasi suo fattorino personale. Per sua fortuna, la catena di junk food, era proprio alla fine della strada.

"Io ed Erin vorremmo il solito, dal Mc Donald's, se riesci a portarcelo in dieci minuti per favore, grazie" Dopo avergli riferito ciò chiuse la chiamata e sorrise soddisfatta. "Arriverà fra poco"

"Bene" sospirai distendendomi sul letto. "Miranda?"

"Mmh" mugolò in risposta guardandomi tranquillamente.

"Hai mai avuto l'impressione che ti piacesse una persona anche se non la conoscevi affatto?" domandai fissando le assi del soffitto di legno, mi vergognavo un po' a parlarne così, di solito parlavamo tranquillamente di ragazzi, ma con lui era diverso.

"Harry?" chiese ridacchiando.

"Si" sentii le guance andarmi in fiamme e mi coprii il viso con uno dei tanti cuscini che teneva inutilmente sul suo letto.

"Erin, ci hai passato già un bel po' di tempo con lui, insomma ti ci stai affezionando" mi accarezzò i capelli.

"E se a lui non gli importasse niente di me?" domandai scoprendomi il viso e guardandola negli occhi.

"Se non gli interessassi non avrebbe perso tutto questo tempo con te, credimi" rispose con aria da saputella alzando le spalle.

"Non lo sento da due giorni, forse si è reso conto che non sono abbastanza per lui o qualcosa del genere" farfugliai immaginando quanto male avrei potuto rimanerci se fosse stata la verità, e per quello che ne sapevo poteva anche essere la verità.

"Se pensa questo allora è un idiota, ma vedrai che avrà avuto qualche problema, al massimo hai Zayn" ridacchiò facendomi l'occhiolino. Le lanciai addosso il cuscino facendole perdere l'equilibrio.

"Lo sai che non è carino quello che hai appena detto vero?" protestai sentendomi offesa al posto del ragazzo in questione.

"Stavo solo scherzando" alzò le mani in segno di resa.

"Spero sia vero" la guardai minacciosamente scoppiando a ridere. Parlammo per qualche minuto di lei e del suo nuovo ragazzo Martin, il quale aveva due anni in più di lei e frequentava l'università di medicina di Cambridge. In seguito mangiammo tutto il cibo spazzatura che ci aveva portato il suo maggiordomo e, quando fummo sazie, ci sdraiammo sul divano dovendo indossare i nostri pigiamo poiché gli skinny jeans che avevamo precedentemente ci stavano stretti.

"Abbiamo mangiato troppo" mi lamentai massaggiandomi la pancia dolorante.

"Lo dici ogni volta" si lamentò colpendomi il braccio. "Ci credo che stai male se mangi così tanti hamburger"

"Tu hai mangiato anche la mia porzione di patatine speciali!" brontolai facendole infantilmente la linguaccia. "Non ti perdonerò così facilmente" scherzai, penso che fosse in quei momenti la nostra idea di mangiare sano si andava a far benedire.

"Potrai scegliere tu il film da guardare" alzò gli occhi al cielo trovando il compromesso a cui tenevo di più.

"Ci sto Kerr" ridacchiai saltando giù dal letto ed avvicinandomi alla tv al plasma sulla parete di fronte. Estrassi un DVD dalla custodia inserendolo nel lettore per poterlo guardare. Dopodiché mi distesi accanto a Miranda coprendo entrambe con una coperta colorata.

"Hai scelto ancora Lol?" sbuffò non appena vide i nomi dei protagonisti del film scorrere durante le prime scene.

"Sai che ho una cotta per Dougals Booth" sospirai ripetendoglielo per la centesima volta.

"Anche io ho una cotta per Di Caprio ma non ti faccio vedere Titanic ogni santo sabato!" disse alzando le braccia in aria con un gesto plateale ed esagerato. La zittii colpendola leggermente sul braccio non appena iniziò la prima scena.

Mi era sempre piaciuto questo film. Forse perché i protagonisti hanno la mia età e quindi mi rivedo in loro, soprattutto in Miley Cyrus, o forse perché anche io desideravo un amore come quello fra Lola e Kyle, un amore nato poco alla volta, giorno dopo giorno, errore dopo errore.

Mi chiesi se quindi era sbagliato desiderare l'amore di due personaggi di un film, ma non seppi rispondermi, e non so farlo neppure ora. Insomma dopotutto la relazione fra due attori è solo finzione, ma forse è quello che rende più bella l'illusione, credere che due persone si amino anche se non è vero...

THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora