Capitolo 6- Same mistakes

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Quando entrammo nel locale sentivo tutti gli sguardi fissi su me e il riccio che camminava al mio fianco. Ridacchiai senza accorgermene.

"Cosa c'è da ridere?" chiese in modo burbero aggrottando leggermente le sopracciglia.

"Sono tutti così curiosi, non fanno altro che guardarci da quando siamo entrati..." mi guardai ancora intorno prima di avvicinarmi al nostro tavolo con un sorriso stampato sul volto.

"Heatherton, è meglio farci l'abitudine...sei con Harry Styles" mi prese per il gomito sussurrandomi all'orecchio e facendomi salire i brividi lungo la spina dorsale. Alzai gli occhi al cielo prima di sedermi al mio posto accanto a Zayn. Decisi di lasciare Harry affianco a Miranda dato che lei gli aveva fatto cenno di accomodarsi vicino a lei.

"Eccovi finalmente" sorrise Zayn gentilmente, non facevo altro che pensare a quanto fosse carino con la barba. Per un momento, ricordo, provai anche ad immaginarmi Harry con il volto leggermente coperto da quella sottile peluria, ma non ci riuscii. Lui aveva il viso più fresco e giovane, sembrava quasi più piccolo di Zayn.

"Avete già ordinato?" domandò Harry dando un'occhiata al menù.

"No no, vi abbiamo aspettati" rispose Miranda sorseggiando del vino rosso.

"Salve ragazzi, siete pronti per ordinare? E tu, togliti quel broncio che sei nel miglior ristorante di Londra" ridacchiò un cameriere guardando soprattutto Harry. Sorrise, mi piaceva quel ragazzo, avrà avuto circa la mia età, era una di quelle persone frizzanti e molto allegre, una di quella che ti fa venir voglia di ridere guardandola. Poi si girò verso me e Miranda facendoci l'occhiolino.

"Trova qualcosa di divertente nel fatto che non ho voglia di ridere?" il riccio di fronte a me sgranò gli occhi. "Non mi pare di aver chiesto un comico, vogliamo solo ordinare...e non è professionale flirtare con le clienti" continuò acido, incontrai il suo sguardo e decisi di intervenire.

"Scusalo, lui è sempre così scorbutico" risi seguita da Zayn che, forse anche meglio di me, lo sapeva bene.

"Nessun problema, magari oggi avrà particolarmente la luna storta" ridacchiò il cameriere tirando fuori il taccuino dal grembiule nero e una penna che teneva sull'orecchio.

"Già solo oggi..." risposi abbassando lo sguardo sul menù e leggendo rapidamente i tipi di carne che avevano.

"Io prendo carne di manzo alla griglia" iniziò Zayn seguito da me e Miranda che ordinammo del pollo arrosto.

"Lei Signor...?" il cameriere aspettava che Harry decidesse il tipo di carne che preferiva.

"Styles" rispose con voce roca continuando a guardare il menù. "Prederò un'insalata mista..."

""Oh insalata, perfetto" scrisse velocemente il cameriere.

"...e per favore mi porti anche dell'aceto balsamico italiano, sa dovrebbe esserci scritto Italia o comunque ci dovrebbe essere una bandiera con il tricolore se non riuscissi a distinguerlo..." concluse con voce acida riponendo il menù insieme ai nostri al bordo del tavolo per fare in modo che il cameriere li prendesse più velocemente.

"Certo amico" esclamò lui allontanandosi, Harry alzò gli occhi al cielo per come era stato chiamato ma rimase in silenzio.

"Vegetariano Styles?" ero sorpresa quanto il cameriere, in una rivista scandalistica avevo letto che Harry andava a caccia e avevo subito fantasticato su come dovesse essere attraente con la tenuta da cacciatore.

"Sì" disse semplicemente, capivo che cercava di evitare l'argomento.

"Non l'avrei mai detto..." volevo che parlasse più di se stesso, sapevo così poco di lui e soprattutto tutte le notizie che avevo si stavano rivelando grandi invenzioni della stampa.

"Non pensavo avessi pregiudizi su di me" mi fissava il modo insistente, non riuscivo a resistere sotto quello sguardo penetrante come un pugnale. Così abbassai lo sguardo.

"Non ne ho infatti" mormorai.

"Sei rimasta sorpresa quando hai saputo che non mangiavo carne..." continuò, sembrava volesse che lo ammettessi ma, per questione di orgoglio, non lo avrei mai fatto anche perché avere pregiudizi contro le altre persone mi riusciva difficile.

"Non me lo immaginavo, tutto qui" presi il tovagliolo rosa pesca, abbinato con la tovaglia, che i camerieri avevano messo accanto alle posate e lo posai sulle cosce. Feci questa azione a testa bassa soprattutto per non guardarlo negli occhi.

"Allora Erin..." cominciò Zayn per sollevare il clima di tensione che si era creato. "Cosa vuoi fare dopo il diploma?" comparve un sorriso sincero sul suo volto.

"Quello che voglio fare è ben diverso da quello che devo fare" marcai esageratamente quel devo per fargli capire già cosa intendessi.

"E cosa vorresti fare sentiamo" ridacchiò Harry continuando a fissarmi insistentemente, mi sentivo bruciare sotto il suo sguardo.

"Mi piacerebbe andare in Italia a studiare all'Accademia delle Belle Arti" incontrai lo sguardo di Zayn che mi sorrise ancora, interessato.

"Non ti facevo una tipa artistica" ricordai ancora di quando mi fece l'occhiolino, Harry mi inviò un segnale più che chiaro di quanto gli desse fastidio che il suo migliore amico flirtasse con me. Notai che il riccio strinse la mano in un pugno ma appena si accorse che lo stavo guardando rilassò la mano.

"Già ma non avrò molto futuro in quel campo, i miei genitori mi manderanno a Cambridge a studiare Legge" parlai guardando principalmente Zayn anche se ogni tanto, facendo finta di guardarmi intorno sbirciavo Harry che aveva sempre lo sguardo fisso su di me.

"Capisco" mi lanciò un'occhiata consapevole di come potevano essere i miei genitori, probabilmente anche lui aveva una storia simile.

"Tu Miranda?" domandò Zayn, amavo il modo in cui la montatura dei suoi occhiali neri metteva in risalto i suoi occhi color nocciola, e mi piaceva tantissimo come la barba curata lo facesse sembrare un giovane intellettuale.

"Andrò a New York a studiare moda, mi piacerebbe fare la stilista" si passò una mano tra i capelli mori guardando nella direzione di Harry che per un attimo sembrò incatenare lo sguardo a quello della ragazza.

"Heatherton così diventerai un avvocato come i tuoi genitori?" l'attenzione tornò velocemente su di me, lo maledissi mentalmente.

"A quanto pare" ribadii leggermente seccata, poteva benissimo immaginare quanto odiassi parlare di questo argomento.

"Lavorerai nello studio legale dei tuoi?" domandò, per un momento sembrò quasi interessato poi capii perché provava tanto odio per me.

"Un mio cliente mi ha fatto causa e grazie ai tuoi genitori ha vinto, ho passato una settimana in carcere" ecco, da là realizzai perché ogni volta mi stuzzicava e cercava di farmi apparire in una cattiva luce.

"Sono bravi" un ghigno apparve sul mio volto, ero quasi compiaciuta dal fatto che i miei gli avessero fatto questo.

"Molto bravi" commentò Zayn, Harry tossì mangiandosi probabilmente le parole che stava per rivolgermi.

"Eccomi ragazzi" il cameriere apparve nuovamente al nostro tavolo porgendo ad ognuno la pietanza che aveva scelto.

"Grazie" Miranda rivolse un sorriso ammiccante al cameriere che per un attimo sembrò dimenticarsi di cosa ci facesse lì.

"P-prego" balbettò prima di andarsene, probabilmente abbagliato dalla bellezza mia migliore amica che non perdeva occasione di farsi notare.

THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora