Capitolo 15- Only girl

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"Io in realtà dovrei studiare" mi morsi il labbro per pensare.

"Dai Erin" Sophia mi prese subito la mano. "Non ho voglia di subirmi questi due alle prese con il poker e il biliardo, almeno mi farai un po' di compagnia"

In effetti era solo lunedì, dopotutto avrei avuto anche il giorno successivo per studiare.

"Penso verrò" conclusi afferrando un biscotto al cocco e affondandolo nel tè. Harry abbassò lo sguardo con un sorriso stampato sulle labbra che mi fece ridacchiare. Parlammo ancora molta di ogni cosa che ci passava per la mente, questo incontro si rivelò decisamente positivo. Sophia era molto simpatica e aveva un modo di fare che metteva a proprio agio le persone.

Harry intraprese una specie di battaglia contro Liam per chi dovesse pagare il conto, ma dopo quasi dieci minuti che ci trattenevamo lì dentro, il caposala decide di offrirci il tè "pur di farci andare via", ma scommetto che il riccio prima di andarsene gli allungò una delle sue belle banconota da 100£.

"Harry è davvero bravo a giocare a poker" Liam parlò dopo che fummo tutti entrati nella sua limousine nera.

"Una volta a Montecarlo si è portato a casa un milione di euro" continuò serio, solo dal suo tono di voce capii che non stava scherzando.

"Me la cavavo sì" Harry per la prima volta non si vantò di una delle sue "mille" qualità facendomi sorprendere molto.

"Cavavi? Ti devo ricordare i 750 mila di quest'inverno a Las Vegas?" ridacchiò accarezzando le spalle scoperta di Sophia mentre manteneva lo sguardo fisso sul suo amico.

"Diciamo che non è una cosa di cui vado molto fiero Liam, non aiuta molto a rimorchiare" scherzò, tutti afferrammo la nota di sarcasmo nella sua voce.

"Beh tu te la cavi nel biliardo" Harry ricambiò la rivelazione quasi subito, come per voler ricambiare l'aiuto di Liam, si vedeva che c'era un bel rapporto tra i due.

"Non da quando mi hanno battuto al torneo di New York, è stato un brutto colpo, ha vinto quel tale..." disse continuando a far finta di non ricordare il nome del rivale.

"Rob Evans?" rise Harry.

"Rob Evans il modello?" domandai subito interessata. Era sicuramente uno dei miei modelli preferiti, soprattutto ora che era entrato a far parte della giuria di America's Next top model.

"Sì, è molto amico di Sophia" sbuffò Liam. "Per questo non l'ho picchiato, dopo" chiarì facendo ridere la sua ragazza ed Harry.

"Liam, ammettiamolo non lo avresti mai picchiato, ti conosco fin troppo bene" la mia gamba sfiorò quella di Harry mentre si cercava di mettere più comodo nel sedile accanto al mio, sentii una leggera elettricità risalire da quel punto fino alla punta delle dita. Anche il riccio parve scomporsi un attimo guardandomi per poco.

"Perché dovete negare l'evidenza voi due?" la voce di Liam mi fece sobbalzare. "Vi lanciate di quegli sguardi"

Io ed Harry rimanemmo zitti, entrambi ammutolititi da ciò che ci era appena stato rivelato. Mi vergognavo un po' che avesse visto il modo in cui lo guardavo, ma contemporaneamente non mi ero mai accorta di un tipo particolare di sguardo da parte di Harry.

"Non li mettere in imbarazzo amore" lo sgridò Sophia colpendo il braccio di Liam con fin troppa delicatezza.

"Se non fosse vero Harry avrebbe già risposte cara" il riccio alzò di scatto la testa guardandolo minaccioso.

"Liam smettila" sbuffò Styles.

Arrivammo nella villa di Liam, appena fuori Londra. Assomigliava ad una di quelle case stile coloniale, di un bianco limpido ed impeccabile. Il giardino era molto curato, splendidi fiori variopinti sbucavano da grandi vasi di marmo posti lungo il vialetto che conduceva all'ingresso, dopo aver superato un cancello dorato.

"La casa bianca" scherzò il riccio al mio fianco scuotendo la testa.

"Questo posto non è cambiato da quando i tuoi si sono trasferiti in Scozia, mi sarei aspettato una baracca con qualche albero qua e là" disse Harry continuando con ironia mentre usciva dall'auto lussuosa.

"Mandano i giardinieri ogni giorno, mentre loro mi fanno visita il weekend, è praticamente impossibile che io sposti un vaso senza che loro se ne accorgano...e poi i domestici non sanno mantenere la bocca chiusa, sai di cosa parlo" ridacchiò Liam stringendo Sophia per le spalle.

"Quella festa è stata strepitosa Payne, oso dire la migliore a cui sia mai stato" annuì Harry con un sorrisetto furbo sul viso.

"Beh come matricole del college ce la cavavamo Styles, dopo il primo anno la fama ci precedeva" continuò l'amico facendoci strada verso una grande sala.

La stanza era leggermente buia, nel mezzo troneggiava un banco da gioco mentre ai lati c'erano tavoli da biliardo, armadi pieni di alcolici e divani di pelle con cuscini pelosi.

"Poker?" chiese Liam avvicinandosi verso un mobile scuro per preparare dei drink per ciascuno.

"Va bene" Harry iniziò a mescolare le carte preparando i mazzetti. La sua faccia da concentrato era adorabile, aveva le labbra leggermente dischiuse mentre corrugava le sopracciglia.

"Erin non mi concentro se mi continui a fissare" borbottò a bassa voce perché potessi sentire solo io. Mi sentii avvampare, scommetto che le mie guance presero un colore rosso intenso così risposi subito.

"Non ti stavo fissando" negai mentendo spudoratamente.

"Come vuoi, ma lo stai facendo ancora" mi fece l'occhiolino ancora concentrato sul mescolare le carte. Mi voltai solo per raggiungere Sophia su uno dei divani.

Liam tornò difronte ad Harry porgendoli un bicchiere, poi portò anche a noi due drink.

"Per le Signorine" disse mentre li prendevamo il mano. "Pronto Signor Styles a fare una brutta figura davanti queste due ragazze stupende?"

"Sarai tu a perdere caro Payne" rispose inarcando un sopracciglio.

"Vedremo" rise. "Piccola, vieni qui che devi farmi da portafortuna" la sua ragazza fece quanto le fu detto affiancandolo velocemente. Io incontrai lo sguardo di Harry che mi fece segno di raggiungerlo.

"È brutto giocare senza scommettere qualcosa Hazza" puntualizzò Liam prendendo un sorso del suo Brandy.

"Per oggi possiamo anche farne a meno" rispose Harry guardando bene le sue carte.

"Io voglio scommettere" ripeté Liam accigliato, il riccio sbuffò. "Che c'è Styles, hai paura?"

"No" disse prontamente. Posò le carte sul tavolo di gioco e afferrò il suo bicchiere che conteneva un liquido chiaro, penso fosse della Vodka. Le sue labbra carnose toccarono il vetro lasciandoci una leggera impronta.

"Quanto scommettiamo?"domandò indifferentemente dopo poco.

"Sono pronto a giocarmene diecimila caro Harry, chi vince porta a casa tutto" Liam sorrise ampiamente ma con uno sguardo furbo.

"Va bene" rispose allungando la mano e stringendola con energia, io alzai gli occhi al cielo, odiavo quando i ragazzi buttavano via i soldi in questo modo, anche se erano dei ragazzi miliardari.

Liam si toccò il mento coperto da una leggera peluria. "Aggiungerei un patto"

"Cosa ancora?" Sospirò il riccio portando lo sguardo dalle carte all'amico.

"Se nel giro di pochi giorni voi due diventerete una coppia, aggiungerai cinquantamila al conto" disse indicando me ed il suo amico.

Il riccio al mio fianco esitò qualche istante lanciandomi un sorriso sghembo che durò solo pochi secondi. La consapevolezza che ad Harry non importasse niente di me, mi faceva stare male, ma combattevo contro questa mia sensazione.

"Sono stato troppo crudele Haz?" ridacchiò il moro guardandolo rimanere in silenzio.

"I centomila non li vincerai comunque, forse cinquantamila te li potrei pur concedere" gli fece l'occhiolino.

Il mio cuore si bloccò. Harry aveva ipotizzato una nostra possibile relazione?

THIRTY DAYS- trenta giorni per farlo innamorare di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora