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L'appuntamento con Jake è tra un'ora e non so proprio come vestirmi. Non so neanche se definirlo realmente "appuntamento". È semplicemente la gentile offerta di un ragazzo dispiaciuto per quanto accaduto.

Già Amy, la gentile offerta del cugino della tua migliore amica.

Maledizione.
Sono dieci buoni minuti che sono in piedi, davanti al mio armadio a braccia conserte, maledicendomi per l'ennesima volta per aver accettato l'offerta.
Fuori fa caldo, potrei semplicemente mettermi un paio di jeans corti, delle scarpe da ginnastica bianche e una maglietta non troppo attillata di colore nero.

Che fantasia Amy, hai una vasta gamma di colori in questo armadio.

Mi tiro su i capelli in una coda ed esco di casa.

Sono arrivata al bar e seduto ad uno dei tavolini c'è Jake.
A dirla tutta non è male questo ragazzo. Capelli ricci e neri, occhi del medesimo colore, braccia muscolose e labbra carnose.
A riscuotermi dai miei pensieri è proprio lui, che nel frattempo si è alzato per venirmi in contro.

«Ehm, ciao...» È quasi imbarazzato.
Che stupida, io a lui il mio nome non l'ho ancora detto.

« Mi chiamo Amy!» Cerco di fare il sorriso più dolce che posso per farlo sentire a suo agio data la sua agitazione.

«Giusto, Amy... Scusami ancora per ieri.»
«Ma figurati, ero io troppo concentrata a parlare al telefono con la tua fastidiosa cuginetta.»
Scoppiamo entrambi a ridere e ci sediamo.

Mentre beviamo il caffè, il campanellino sopra la porta del bar suona, è entrato qualcuno.
Sono sempre stata molto curiosa quindi distolgo per un attimo lo sguardo da Jake.

Merda...

Entra un uomo, anzi, quell'uomo. Quel maleducato  che non ha avuto neanche la decenza di chiedermi scusa per avermi riso in faccia.
Oggi però non indossa gli occhiali, riesco a vedere i suoi occhi. Okay devo essere sincera, sono veramente belli. Azzurri. Un azzurro limpido.
Per la seconda volta i suoi occhi incrociano i miei ed io distolgo lo sguardo fingendo fastidio verso i suoi confronti per mascherare il momentaneo imbarazzo.

«C'è qualcosa che non va Amy?»
Sento che le mie guance stanno assumendo un leggero rossore.

Sei in imbarazzo per non avergli dato attenzioni o per esserti persa negli occhi di un antipatico, affascinante sconosciuto?

Scaccio via quel pensiero e rispondo a Jake.
«Oh, no tranquillo va tutto bene. È solo che... è appena entrata una persona che non avrei voluto vedere. Sai, un maleducato che ieri si è divertito a vedermi con una macchia marrone sulla camicetta!» Alzo la voce su quest'ultima frase proprio per farmi sentire da lui ed evidentemente ci sono riuscita dato che si sta avvicinando.
Jake intanto si gira verso di lui, squadrandolo da capo a piedi.

«Oh, ma tu sei la ragazza entrata di corsa ieri pomeriggio vero? Beh, sono veramente dispiaciuto per il mio comportamento.» Sta usando volutamente un tono sarcastico e lo odio sempre di più.

«Cosa vuoi da lei? Vattene.» Jake si è messo in mezzo ma senza successo. L'uomo non lo degna di uno sguardo e continua ad osservarmi.

«Comunque piacere, Tom, Tom Hiddleston.» Mi porge la mano per presentarsi e io non riesco a trattenere un risolino.

Si è fumato il cervello questo Tom.

Continuo a guardare con disprezzo la sua mano allungata verso la mia direzione, così decido di giocare la mia carta vincente, ovvero asfaltare le persone con le parole.

«Beh, Tom, a me non interessa minimamente fare la conoscenza di uno sbruffone che si diverte veramente con poco. Puoi anche rimetterti la mano in tasca adesso, come vedi, sono in compagnia quindi... evapora.» Detto questo, gli regalo uno dei miei sorrisi più falsi e sento Jake ridere.
Lui invece mi sta guardando ancora negli occhi mentre però ritira la mano.

Non finisce qui.
Questo mi dice il suo sguardo.
Poi, se ne va.

Jake mi sta accompagnando a casa, quando siamo davanti la porta lo vedo avvicinarsi a me. Vuole baciarmi e io non mi sto spostando. Strano.
Quando siamo ormai a pochi millimetri di distanza, mi vengono in mente due paia di occhi azzurri, quei bellissimi occhi azzurri che appartengono ad una persona che non se li merita.
Mi sposto, dó un bacio a Jake sulla guancia e lo ringrazio per la giornata. Lui è visibilmente deluso ma sorride forzatamente e se ne va.

Ah, non baci Jake perché hai in mente Mr. Sbruffone? Scherziamo?

No, non è così. A me quell'uomo neanche sta simpatico.
Probabilmente non ho baciato Jake perché in questo periodo devo pensare allo studio.

Ora che ci pensi Amy... ti ricordi dell'esame di filosofia di domani?

Sbarro gli occhi e mi chiudo in casa, con l'unico scopo di studiare fino ad addormentarmi sul libro.

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora