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Ci mancava solo questa, Amy.

Già, ci mancava davvero soltanto questa. Eppure stava andando tutto così bene oggi... ho superato l'esame, non sono stata investita...

Hai rivisto Tom...

Già.
E adesso?
Adesso sono per terra con le ginocchia sbucciate perché uno stupidissimo cane mentre camminavo verso la porta di casa, si è dovuto mettere in mezzo ai miei piedi per farmi cadere.

«Oh santo cielo! Amy, tutto okay?»
Sento la voce di Jake chiamarmi.
Ma che ci fa qui?

«Non muoverti, ti aiuto ad alzarti.»

Mentre lo fa, la domanda esce spontaneamente dalla mia bocca.

«Ma tu che fai qui?»

Sbarra gli occhi e si morde il labbro, abbassa lo sguardo e vedo le sue mani stritolarsi tra di loro. Poi però, sembra riprendersi.

«Mh? Io stavo facendo una passeggiata nei dintorni e... puf! Ti ho vista per terra. Ci siamo visti tre volte e in due di queste ti sei dimostrata abbastanza maldestra. Dovresti stare più attenta Amanda Colson.»
Dopo averlo detto, si mette a ridere.
Peccato che a me non venga affatto da ridere.

«Jake come... come sai il mio intero nome?»
«Cosa? Uh, beh, Elena mi parla spesso di te.»

Ma certo, Elena. A che cosa pensavi Amy? Non è un indovino e si dia il caso che la tua migliore amica sia sua cugina.

Mi tranquillizzo e gli sorrido.
«Vuoi un caffè? Ormai sei qui, entriamo!»
Lui ovviamente non se lo fa ripetere due volte.

***

«E quindi allora? Questo esame?» Mentre me lo chiede, si siede sul mio divano bevendo il caffè. Io decido di fare lo stesso e mi siedo accanto a lui.

«È andata bene, anche più del previsto! Ora non ho più pensieri per la testa, posso finalmente dire di stare bene!»
Più ci penso e più sorrido. Sono libera finché non trovo un lavoro, certo. Ma ora non voglio pensare a questo, devo godermela.

A riscuotermi dai miei pensieri sono i suoi occhi fermi sulle mie labbra.

«Hai delle belle labbra Amanda...» La sua voce ora è persuasiva.
«Ti prego, non chiamarmi così. È fastidioso.» Dico sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

Mi sorride e mi passa il pollice sulle labbra.

«Come preferisci, Amy...»
Dopo averlo detto, sento le sue labbra premere sulle mie.
Non so che cosa mi dica la testa ma ricambio il bacio.

Infondo non stiamo facendo niente di sbagliato, no?

Ci stacchiamo ma rimaniamo comunque vicini.
«Jake...»
Siamo ancora fronte contro fronte, con gli occhi chiusi.
O almeno, io ho gli occhi chiusi. Non voglio aprirli.

Credo che "lontano dagli occhi, lontano dal cuore." non funzioni proprio in questo modo sai?

«Guardami Amy.» Mi soffia sulle labbra.
Apro gli occhi e lo vedo.
Il suo sguardo pieno di desiderio fisso nei miei occhi.
«Jake non... non corriamo troppo, okay?»
«Ma certo.» Dice sorridendomi.
Mi dà un ultimo bacio a stampo ed esce di casa.

Okay Amy, mantieni la calma. Non è successo niente di grave. È un bel ragazzo, è simpatico, è intelligente...

...ma?

Ma nulla. Tutto qui.

E allora perché ti tormenti così tanto?

Non lo so proprio.
Devo distrarmi assolutamente.
Ora che ci penso... non ho mai riordinato per bene questa casa, devo darmi da fare.

Mentre finisco di pulire la cucina, il cellulare squilla.
Elena.

«Pronto Elena? Dimmi tutto!»
«Amy ma... cos'è questo chiasso?»
«Ho dovuto mettere il vivavoce, sto dando una pulita a casa.»
«Tu cosa? Wow! Mi stupisci sempre di più Amy. Comunque... non mi hai fatto sapere niente brutta stronza! Com'è andato l'esame?»
«Brutta stronza a chi ehi! Comunque è andato magnificamente. Ora mi concederò del sano relax.»

Hai baciato suo cugino.

Questo pensiero mi tormenterà fino alla tomba o cosa?

«Senti Elena... sta sera possiamo vederci? Non so, magari possiamo andare in quel bar vicino casa tua a berci qualcosa?»
«Ma certo, per me va benissimo! Mi raccomando Amy, vestiti bene che sta sera si scrocca da bere ai ragazzi più ingenui!»
Scoppiamo entrambe in una fragorosa risata.
Già, ogni tanto ci divertiamo anche così.

«Non devi neanche ricordarmelo stupida! Ma oggi vorrei solo passare una serata tranquilla a bere con la mia migliore amica, senza ragazzi di mezzo.»
«E...?» Sembra quasi che sappia già che ci sia qualcos'altro sotto.
«E... nulla. Devo solo parlarti di una cosa. Ma niente di grave Elena, tranquilla! Non cominciare a chiamare la polizia!»
«Amy tu prima o poi mi farai morire di ansia... o di infarto chi lo sa. Ci vediamo sta sera allora, a dopo!»

Come pensi di dirglielo?

Ma è una cosa tanto brutta? Perché mi sto preoccupando? Perché ho questo dannato chiodo fisso di aver fatto una cosa totalmente sbagliata?

Smettila di pensare, la cucina non si pulirà da sola.

Continuo a pulire, ma con un campanellino d'allarme che suona senza sosta nella mia testa.

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora