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Tom se le sta inventando proprio tutte per distrarmi ed Anna se n'è accorta, tant'è che mi ha perfino chiesto se sia il mio fidanzato venuto a punzecchiarmi sul lavoro... che idea bizzarra eh?

«Amy... sei proprio sicura che tra te e lui non ci sia niente?» mi chiede la proprietaria, mentre serve il caffè ad un ragazzo.
«Anna, davvero, non c'è proprio niente!» rispondo, ridendo fra me e me e scuotendo la testa.
«Beh, allora inizia a preoccuparti mia cara perché se non sei tu quella a cui non toglie gli occhi di dosso... allora sono io! Al tuo amico piacciono le vecchie?» continua lei, facendomi ridere.
Poi, alzo lo sguardo ed effettivamente Tom mi sta fissando e quando i miei occhi incontrano i suoi, lui si alza per venire verso di me e sedersi accanto al ragazzo che la signora Anna stava servendo poco prima.

«È da più di un'ora che sei qui, vattene avanti!»
«Oh, andiamo! Non ti fa piacere la mia compagnia?» così dicendo, mette il broncio ed io non posso fare a meno di sorridere.
Infine, lo vedo prendere una bustina di zucchero e dopo averla agitata velocemente, la apre con poca delicatezza, facendo rovesciare tutto il contenuto sul bancone.
«Ops...»
«E dai Tom, smettila!» nonostante questo però, non riesco ad arrabbiarmi con lui, alla fine non è nulla di grave. Quando poi lo vedo prendere con il dito indice un po' di zucchero, lo osservo perplessa. Alla fine si avvicina a me e passa il suo dito sulla punta del mio naso, sporcandomi di zucchero.
«Ehi, non è divertente!»
«Per me sì, però.» mi fa l'occhiolino continuando a ridere, non accorgendosi dello sguardo minaccioso del ragazzo seduto accanto a lui.

«Quest'uomo ti sta dando fastidio?»
Prima che io possa rispondere, Tom si gira verso quel ragazzo con uno sguardo sorpreso e sarcastico.
«Come scusa?»
Se non mi metto in mezzo scoppierà una grossa litigata, ne sono sicura.
«Avanti Tom lascia perd...»
«Non metterti in mezzo, Amy.»
Ma che gli prende? Non mi ha mai parlato in questo modo.
Abbasso lo sguardo, visibilmente scossa dalla sua reazione e mi allontano quel poco che serve per poter comunque ascoltare le loro parole.
«Che c'è amico? Sei frustrato e te la prendi con questa ragazza?»
«Oh, ti prego... stai scherzando vero? Insomma, io e lei stavamo solo giocando. Vuoi fare il supereroe della situazione per poterci provare con lei? Perché Cristo, non credere che io non ti abbia visto mentre le guardavi il culo intanto che serviva gli altri clienti!»
Okay, Tom ha decisamente alzato troppo il tono della voce, infatti molti clienti adesso sono rivolti verso loro due. Ma che gli prende? Sta esagerando e questo non è da lui, in più, non posso permettere che questa discussione faccia andar via la clientela.

«Amy... ti chiedo un favore, portalo a casa. Ti lascio finire il turno prima, almeno per oggi. Insomma, me la caverò per un'ora da sola! Ma tu portalo a casa, il tuo amico mi sta spaventando tutti i clienti!» Anna mi mette una mano sulla spalla e mi sorride dolcemente.
Questa donna è talmente comprensiva e premurosa con me... ed io sono terribilmente incazzata con Hiddleston.

Siamo appena arrivati a casa e durante il tragitto io e lui non ci siamo scambiati una parola. Varcata la soglia, chiudo la porta appoggiandomici con la schiena, sospirando.
«Amy io...» comincia ma non lo faccio finire di parlare.
«Stai zitto Tom.» dico, passandomi una mano sul viso e poi nei capelli, poi, lo guardo negli occhi e con tutta la forza che ho, lo spingo all'indietro.
«Dimmi cosa ti è preso... tu ora mi dici cosa ti è preso!» gli urlo contro e lui abbassa lo sguardo.
«Amy, lo vedevo come ti guardava okay? Mi ha dato fastidio solo che lui mi sia venuto a fare la predica! Insomma, il bue che dice cornuto all'asino!»
«Tom, Tom, Tom... ti rendi conto che vi stavano fissando tutti? Tutti! Cristo... cos'è? Sei per caso geloso?» sputo acidamente l'ultima domanda, sorridendo cinicamente.
«Geloso di un pervertito? Cazzo Amy, finiscila!»
Non ci vedo più dalla rabbia, così gli dó un forte schiaffo che mi fa dolere il palmo della mano per un po'.
Già, peccato che poi io me ne penta subito dopo aver visto il suo sguardo triste.
«Ma che ho fatto... Tom, scusami ti prego.»
Cerco di girargli il viso per guardarlo negli occhi ma lui mi blocca i polsi con delicatezza e posa le mie mani sul suo petto. Io tengo ancora lo sguardo basso dopo quello che ho fatto e lui, portandomi un dito sotto il mento, mi alza la testa per guardarlo.
«Sono io quello che deve chiederti scusa Amy, a partire dal fatto che ti ho risposto male quando hai cercato di calmare le acque e poi anche adesso, ti urlo contro senza motivo e non te lo meriti, mi dispiace.» Sorride debolmente e mi scosta una ciocca di capelli dal viso, mettendomela dietro l'orecchio e poi, con una mano continua ad accarezzarmi il viso.
«No Tom... tu non ti meritavi quello schiaffo... perdonami, okay?»
Dopo quelle parole, mi stringe forte a sè in un caldo e protettivo abbraccio. Lui affonda la testa nei miei capelli ed io nella sua spalla.
«Non mi piace litigare con te...» dico, ancora in quella posizione. L'attore comincia ad accarezzarmi la schiena e mi stringe sempre di più.
«Ehi, così rischi di soffocarmi scemo!»
«Te lo meriteresti dopo quello schiaffo, sai?»
Lo sento sorridere tra i miei capelli e dopo avermi riempito di baci sulla testa, si allontana sorridendomi.

«Questa sera cucinerai tu, signorino. Devi farti perdonare in qualche modo per quello che hai fatto oggi.»
Incrocio le braccia al petto e lo guardo severamente.
«D'accordo, preparerò il primo e il secondo... a patto che la signorina si occupi del dolce. Devi farti perdonare in qualche modo per lo schiaffo di prima.» detto ciò, imita quello che faccio io, incrociando le braccia al petto.
«Andata?»
Lo guardo dubbiosa, però poi cedo e mi lascio convincere.
«Ci sto!»

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