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Il giorno tanto atteso è arrivato.
Questa mattina ho fatto gli auguri a Tom svegliandolo con il profumo dei brownies e lui è stato più che contento.
Come da accordo con Robert, ora siamo in un parco a fare una passeggiata e quando mi verrà dato l'okay, torneremo a casa.
Che faccia farà lui? Oh, sicuramente sarà stupito.
Magari avrà anche gli occhi lucidi e mi abbraccerà fortissimo.

Immersa nei pensieri non mi accorgo di star sorridendo guardando il cielo.
«A cosa stai pensando?» mi chiede l'attore, stringendomi un po' di più la mano e sorridendo a sua volta.
«A quanto io sia stata fortunata ad incontrarti, Tom.»
È una bugia? Beh, in realtà no.
Tutti i giorni penso a quanto io sia fortunata ad averlo accanto e a quanta paura abbia ogni volta di perderlo.
«Sono io quello fortunato Amy.» dopodiché si avvicina al mio viso e mi bacia dolcemente.

Dopopoco mi arriva un messaggio da Robert:
"È tutto pronto, potete tornare."

Non apro il messaggio, leggo soltanto l'anteprima sul blocco schermo e poi spengo subito il cellulare sperando che Tom non si sia accorto di nulla.
«Chi era?»
Ecco appunto.
«Uh? Di che parli?» cerco di usare il tono più confuso possibile.
«Ti è arrivato un messaggio Amy...»
«Oh sì, era una mia amica. Tranquillo.» dico io svagando e mostrando il sorriso più tirato e finto del mondo.
«E dovrei crederci?» mi chiede, incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio.
«Geloso, Hiddleston?» rispondo con un sorriso malizioso.
«Ma che domande fai?» dice.
Oh. Quindi non è geloso. Beh, come potrebbe esserlo? Si vede lontano un miglio che ho occhi solo per lui.
Poi socchiude gli occhi fino a farli diventare due fessure ed avvicinandosi al mio viso dice :"Certo che sono geloso."

Siamo finalmente davanti la porta di casa.
Sono più emozionata di quanto dovrebbe esserlo lui!
«Che fai? Non apri la porta?» chiedo io impaziente.
«Cos'è tutta questa fretta?» mi risponde sghignazzando.
Una volta aperta la porta di casa, le luci si accendono e una miriade di coriandoli cadono su di noi, accompagnati dal frastuono di qualche trombetta.
«Sorpresa!» gridano tutti in coro.
Tutti chi? Oh beh... Robert, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland, Scarlett Johansson, un uomo ed una donna che dovrebbero essere i genitori di Tom ed altre due ragazze che non riconosco.
«Oh Mio Dio...» diciamo io e l'attore all'unisono.
Lui per la bella sorpresa.
Io per il sovraffollamento di attori che amo tutti nella stessa stanza.
Si gira verso di me con gli occhi lucidi e come previsto, mi abbraccia forte, dandomi un bacio sulla fronte e probabilmente ringraziandomi, non ne sono sicura perché al momento sento tutto ovattato, sono come in una bolla. È tutto veramente troppo bello per essere vero.

«Beh, missione compiuta signorina!» mi dice un uomo, porgendomi un bicchiere di champagne.
Io sono ancora molto scombussolata e non me ne accorgo subito ma quando lo guardo negli occhi capisco che si tratta proprio di Robert Downey in persona.
Schiudo le labbra e spalanco gli occhi e nonostante stia cercando in tutti i modi di riprendermi non ci riesco, fino a quando non mi fa il bacia mano.
«È un piacere conoscerti.» dice, per poi sorridermi.
Subito dopo, qualcuno alle sue spalle si schiarisce la voce.
È Tom.
«Stai cercando di rubarmi la ragazza per caso?»
«Oh no amico, assolutamente! Però... hai ottimi gusti.» fa Robert, alzando le mani in segno di resa.
«Ehi Amy...»
«Sì Tom?»
«Vieni, c'è qualcuno che desidera ardentemente conoscerti.» mi sussurra all'orecchio.

Lo seguo fino ad arrivare davanti ai suoi presunti genitori e alle due ragazze che non ho riconosciuto, anche se mi ricordano qualcuno.
«Amy, loro sono Diana e James, i miei genitori. Queste due signorine invece sono Sarah ed Emma, le mie sorelle!»
Ma certo che sono le sue sorelle.
Solo ora noto la somiglianza di tutti e quattro, anzi, di tutti e cinque.
Stringo la mano a tutti quanti e mi presento ma credo di essere diventata dello stesso colore del maglione di Tom... bordeaux.
Insomma, ha esplicitamente detto a Robert che sono la sua fidanzata ed ora mi sta presentando alla sua famiglia... quindi per lui è una cosa seria, insomma, non è una storiella ma una storia seria ed io credo di stare per piangere per la commozione.

Dopo aver parlato per circa mezz'ora con la sua famiglia, mi accorgo che Tom mi ha praticamente lasciata da sola ed ora vorrei solo ucciderlo per l'imbarazzo.
«Tesoro vuoi correre da lui in questo momento, vero?» mi chiede Diana.
«Oh signora... io vorrei sempre correre da lui.» dico senza pensare per poi mettermi le mani sulla bocca per l'imbarazzo.
«Mi scusi... è che io...»
«Oh andiamo! Non devi chiedermi scusa per esserti innamorata di mio figlio! E per favore Amanda, dammi del tu. Ora corri da lui, avanti.»
Ma perché tutti quelli con cui scambio solo quattro chiacchiere si accorgono subito che sono innamorata di lui? Insomma, si vede così tanto?

«Ehi Tom, grazie per avermi lasciata da sola! Davvero molte gra...» ma mi blocco quando vedo che sta parlando con Hemsworth.
«Ciao...» dico timidamente.
«Sai Chris, la ragazza qui presente un giorno mi ha detto che preferisce il personaggio di Thor a quello di Loki...» dice l'attore, giusto per mettermi maggiormente in imbarazzo.
«Ma io ti stavo solo prendendo in giro...» dico forse troppo a bassa voce perché nessuno dei due credo mi abbia sentito.
«Beh, puoi darle torto? Insomma, guardami! Questo è tutto ferro!» dice Chris, battendo il pugno sui suoi pettorali.
Poi però, porta il suo braccio attorno al collo del mio fidanzato e affiancandosi a lui, comincia a guardarmi negli occhi.
«Amy, trattamelo bene, d'accordo? Voglio troppo bene a questo bastardo!» dice, puntandomi il dito ma sorridendo dolcemente.
«Non potrei mai trattarlo male, davvero.»
«Oh ma si vede... siete troppo innamorati voi due per potervi trattare male.»
Ed eccone un altro.
Qualcuno che pensi che io e lui ci odiamo?
Che poi non potrebbe mai essere vero, solo per cambiare aria per un attimo!

«Tom, puoi venire un momento?» gli chiedo dopo un po', trascinandolo via dalle "fauci" dei suoi amici.
«Amy scusami... non sono ancora riuscito a ringraziarti per tutto questo. Sono stato così preso dai miei amici da non ringraziare la mia piccola, splendida ragazza.» mi dice sorridendomi dolcemente e spostandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
«Veramemte io non volevo parlarti da solo per farti una ramanzina ma... grazie per lo "splendida"!» rispondo sghignazzando.
Dopodiché tiro fuori dalla tasca una piccola scatola blu, con un fiocchetto bianco sopra.
Me la rigiro un po' fra le mani e dopo la porgo a Tom.
«Per me?»
«Per te.»
Apre la scatoletta e lo vede: un braccialetto di vero oro bianco, senza alcun ciondolo.
Semplice ma bellissimo, proprio come lui.
Richiude la scatola e con un sorriso a trentadue denti comincia a guardarmi.
«È... Amy è bellissimo, tu sei bellissima!» fa, per poi abbracciarmi.
È in questo momento che ho capito tutto.
È fra le sue braccia, inspirando il suo profumo che ho capito di amare Tom.
Forse lo avevo capito tempo fa ma non ho avuto mai il coraggio di dirglielo... perché sì, lui è innamorato di me, ma mi ama?
A questo punto però chi se ne frega.
Se si ama qualcuno, glie lo si deve dire no?
Insomma, si devono dimenticare le regole o la paura di essere ridicoli perché ciò che è veramente ridicolo è passare l'opportunità di dire a qualcuno che il tuo cuore è investito in lui.

«Oh ma che importa?» dico fra me e me, ancora fra le sue braccia.
«Che succede?» mi chiede Tom.
«Ti amo, Tom.» gli dico tutto d'un fiato.
Lui per un momento rimane zitto, ad osservarmi.
Poi però, sorride e prendendomi il viso tra le mani, mi bacia.
«Ti amo anche io Amy. Alla follia.» mi sussurra sulle labbra.

«Oh Cristo ragazzi siete adorabili! Non credete anche voi che siano adorabili? Guardateli! Adorabili!» dice Robert, alzando il bicchiere di champagne verso di noi, come a volerci fare un brindisi.
«Siamo adorabili, hai sentito?» sussurro a Tom, ridendo.
«Oh sì, assolutamente adorabili!» ride anche lui, poi mi bacia la fronte e stringendomi un fianco, mi accompagna dai suoi amici.

Io grazie a Tom sto imparando a volermi bene.
Anche io ho bisogno di qualcuno di stabile.
Merito di potermi addormentare senza aver paura di chiedermi se domani mi vorrà ancora.
Io mi merito lui.

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