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«Restami accanto Tom»
Tre semplici parole con un significato immenso.
Ma alla fine, cosa significa precisamente "restare"?
Perché questo piccolo verbo ha un senso così profondo?
Restare significa rimanere accanto ad una persona nonostante le sue follie, la sua rabbia, le sue gioie e  il suo fottuto caos.

«Amy, io ti rimarrò accanto, sempre.»
Detto questo si alza e prendendomi per mano fa fare lo stesso a me. Dopo avermi sorriso, mi abbraccia.
Il suo profumo inebriante mi pervade e chiudo gli occhi lasciandomi cullare dalle sue braccia mentre mi accarezza i capelli.

Mi sta dando l'abbraccio più stretto che abbia mai ricevuto. Sapete quegli abbracci dove non riesci più a respirare, perché ti stringono tantissimo e tu hai la faccia immersa nel suo petto? Ecco, mi sta dando esattamente quel tipo di abbraccio ed ora, ne vorrei altri mille così. Mi basta un suo abbraccio per stare bene e tornare tranquilla. Mi sta dando l'abbraccio più protettivo di tutti ed io, mi ci sono persa dentro.

Rimaniamo in questa posizione per secondi che sembrano ore.
Quando poi ci stacchiamo, ci sorridiamo contemporaneamente e lui mi sposta un ciuffo ribelle dietro l'orecchio.

Mi sono persa, completamente.
Persa nei suoi occhi, nelle sue parole, nei suoi gesti e nei suoi sorrisi... per non parlare del suo profumo.
Mi sono persa, sto annegando in un mare di sensazioni e non so più come tornare a galla.

E se tutte queste emozioni stiano a significare solo una cosa? E se davvero io mi sia presa una cotta per Tom Hiddleston?
In realtà non potrebbero esserci altre spiegazioni logiche... sempre se quello che provo abbia a che fare con la logica, anche se ne dubito.
Tutto questo non è logico. Non è logico che ad una semplice laureata piaccia un famoso attore con cui non può avere niente a che fare. Non è logico che ad una ragazza come me, testarda, caotica ed impacciata piaccia un uomo gentile, dolce e premuroso come lui. Non è logico che mi piaccia un uomo con cui ho tredici anni di differenza.
Ma forse... forse la logica non deve esserci.
Infondo, di fronte ai sentimenti, la logica umana è impotente.

Rimaniamo a guardarci in silenzio, come se i nostri sguardi possano dire più delle parole.
Poi però, la razionalità si fa strada in me e, scrollando le spalle, mi allontano da lui.

«Che ti va di fare oggi?»
«Che ne dici di una passeggiata al parco?»
Dico, piegando la testa di lato e sorridendo dolcemente.
Tom, senza dire parole, mi porge la mano che io gli stringo volentieri e mi accompagna fino alla sua macchina.

***

Il viaggio non è stato molto lungo, qualche minuto al massimo ed ora, siamo arrivati in uno splendido parco.

«Sai Amy...»
«Sì?»
«Sono colpito che tu mi abbia chiesto di fare una passeggiata in un parco. Sono convinto che qualsiasi altra ragazza mi avrebbe chiesto di andare a fare shopping!»
Dice sghignazzando e alzando gli occhi al cielo.
«Scoprirai che sono molto diversa dalle altre ragazze, Tom. A volte ne sarai felice, altre invece sarò talmente insopportabile che vorrai buttarmi fuori da casa tua.»
«Beh, Amy...» Inizia, piazzandosi davanti a me e guardandomi negli occhi, poi si avvicina e continua «Al momento ne sono piacevolmente sorpreso.»

Continuiamo a camminare per un po', finché non vediamo un carretto di gelati poco distante da noi.
Io inizio a guardare quel carretto come una bambina potrebbe guardare il castello di Cenerentola.

«Ti va un gelato?»
«Mi andrebbe, purtroppo ho scordato i soldi. Sarà per un'altra volta.»
Mentre mi allontano da quel punto pensando di essere seguita da Tom, mi sento afferrare delicatamente un polso e venire trascinata indietro, finché non mi ritrovo a pochi centimetri dal suo viso.
«Amy, anche se tu avessi avuto i soldi non ti avrei fatto pagare. Ora... rimani qui okay?»
Si sta avvicinando al carretto dei gelati, intanto io rimango imbambolata a guardarlo da lontano.
Non posso crederci.
Io, Amanda Colson, mi sono presa una cotta per lo sbruffone che mi ha riso in faccia vedendomi con la camicetta sporca di cioccolato.

Che poi si è rivelato un vero gentiluomo, Amy.

Giusto.
Ma non me lo sarei mai aspettata lo stesso.
Insomma, se volevo tenermi lontana dai ragazzi, non era solo per l'università, assolutamente no.
Purtroppo sono sempre stata attratta dai tipici ragazzi stronzi, sì, proprio quelli che piacciono tanto alle ragazze ma di cui dopo si lamentano.
Quelli che piacciono tanto alle ragazze che poi dopo fanno piangere.
Ecco, allora sfatiamo questo mito. Alle ragazze non piacciono gli stronzi, quelli possono piacere alle ragazzine.
Ad una ragazza, ad una donna, piacciono gli uomini e, di questi tempi, è difficile definirne tali molti.

«Ehi Amy, ci sei?»
Ero così soprappensiero che non mi sono accorta di Tom, finalmente tornato con due gelati in mano.
Quando me ne porge uno, io rimango sorpresa.
«Come facevi a sapere che mi piace la stracciatella? Un semplice caso?»
Dico, facendo un mezzo sorrisetto.
Lui, alzando le spalle dice semplicemente «Ho provato ad indovinare.»

Per mangiare i nostri gelati ci sediamo su una panchina.
Credo di aver fatto un'ottima scelta, se fossimo andati in un centro commerciale, lo avrebbero riconosciuto tante persone, troppe persone. Per non parlare delle tante ragazze, troppe ragazze.

Dopo aver finito il gelato, lo vedo osservarmi trattenendo un sorriso... o una risata?
«Che c'è?»
Chiedo sorridendo.
«Sei sporca.»
«Sul serio? Dove?»
Chiedo frettolosamente per potermi pulire e tirarmi fuori da quella situazione imbarazzante.
«Dai aspetta...»
Poi, si avvicina a me e passa il pollice ai lati delle mie labbra.
A quel contatto, inspiro profondamente sentendo dei brividi percorrermi tutto il corpo.
«Se trattieni il respiro così a lungo rischi di sentirti male.»
Mi dice sussurrando e regalandomi un sorrisetto provocatorio. Io scuoto la testa non riuscendo a trattenere però un sorriso.
«Sei terribile Hiddleston.»
«Sì Amy, anche tu mi piaci.»
Ci mettiamo entrambi a ridere, lui per puro divertimento, io per puro imbarazzo.

Ad un tratto vedo il suo sguardo fisso in un punto dietro di me. Il suo viso non è più rilassato, ma lo vedo serrare la mascella e stringere i pugni.
Mi giro, per vedere cosa sta succedendo e quasi mi viene un infarto.

«Jake...»

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora