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No, no, no! Non può essere. Jake non può essere qui.
Istintivamente stringo la mano a Tom che non distoglie lo sguardo da lui neanche per un secondo.
Purtroppo mi accorgo che non c'è solo Jake, c'è anche...
«Elena?»
Li vedo avvicinarsi e lei continua a sorridermi timidamente, cosa che però io non faccio, dato il modo in cui ci siamo lasciate l'ultima volta.

«Ciao Amanda, come stai?» Mi chiede Jake sorridendo maliziosamente.
Io non rispondo e stringo sempre di più la mano di Tom, che di punto in bianco si alza dalla panchina per fronteggiare quel pazzo, il quale però sembra fregarsene e distogliendo lo sguardo da lui, mi fissa dicendomi: «Che c'è? Adesso te la fai con gli attori?».
Sono pietrificata, non riesco a dire una parola e la cosa sembra farlo ridere.

«Vattene.» Dice fermamente Tom ad un palmo dal suo viso. Jake allora smette di guardarmi e con uno sguardo indecifrabile, comincia a guardare l'attore.
«Oh, davvero? Credi di farmi paura? Oppure credi che io non ti possa dare un pugno su quel bel visetto tutto curato, eh?! Cristo fai veramente pena!»
Tom non si muove e comincia a stringere i pugni.
Si faranno male. Oh, si faranno male entrambi e sinceramente di quel pazzo non mi importa nulla, ma se Hiddleston dovesse farsi male, io poi mi arrabbierei, eccome se mi arrabbierei.
Mi alzo di scatto anche io e mi metto fra di loro, dando le spalle a Jake e guardando negli occhi Tom.

«Tom, guardami.» Dico quasi sussurrando, ma lui non mi ascolta e continua  a guardarlo negli occhi con uno sguardo assassino.
«Tom, Cristo guardami!» Alzo la voce e finalmente catturo la sua attenzione, lui sembra uscire da uno stato di trance e guardandomi, mi sorride dolcemente. Io gli prendo il viso tra le mani e accarezzandogli le guance con i pollici continuo: «Andiamocene. Andiamocene ora, okay?»
«Dovresti ascoltare la tua fidanzatina.» Dice cinico Jake, per poi spingermi bruscamente per togliermi di mezzo e facendomi cadere.

Ed io che volevo risparmiargli qualche livido e qualche osso spezzato...
Elena cerca in tutti i modi di far andare via il cugino, tirandolo per un polso.
«Jake ti prego andiamocene!»
Ma lui sembra non sentirla e carica un pugno.
«No!» Urlo. Ho la vista offuscata dalle lacrime e non riesco a capire se Tom sia stato colpito.
Quando però mi asciugo le lacrime, vedo la mano dell'attore bloccare quella di Jake, che con uno sguardo confuso cerca di liberarsi da quella stretta.

«Mossa sbagliata, amico.» Tom sorridendo freddamente, gli rigira il polso in malo modo.
«Sai... un'altra piccola mossa e potrei spezzarti il polso.» Inizia, guardando prima il suo polso e poi lui.
«Ma fortunatamente per te, quella ragazza mi sta facendo passare veramente una bella giornata e se non ti dispiace, vorrei chiuderla in bellezza, senza spezzarti le ossa.» conclude continuando a sorridere.
Intanto Elena continua a tirare Jake per un polso.
«Cristo Jake, ti prego andiamocene!» Finalmente riesce a smuoverlo e infatti Tom scioglie la presa.

Mentre se ne vanno, Hiddleston corre da me per aiutarmi ad alzarmi.
«Amy... tutto bene?»
«Sì Tom, se non fosse che... Ehi Elena!» Urlo prima che possano girare l'angolo.
«Sì?» Lei si gira sorridendomi ingenuamente ed avvicinandosi a me, lasciando però il cugino lì dov'è.
«Ridammi immediatamente le chiavi di casa mia.»
Dico acidamente.
«Oh... certo, tieni.» Fa per darmele e quando le posa sulla mia mano, me la stringe guardandomi negli occhi con uno sguardo frustrato.
«Amy... scusa, mi dispiace per tutto quanto.»
«Troppo tardi, Elena. Sparisci.»
Lei se ne va a testa bassa raggiungendo Jake.

«Amy, sicura di stare bene?» Mi chiede Tom, osservandomi attentamente.
Io però non posso più mentire, così lo abbraccio spontaneamente e comincio a piangere.
«Cristo no! Non sto bene per niente. Ho avuto paura ed io detesto avere paura! Ho avuto paura per me, ho avuto paura per te! Credevo ti potesse fare del male ed io... dannazione non me lo sarei mai perdonato!»
Soffoco le urla nell'incavo tra il suo collo e la sua spalla, mentre lui mi accarezza la schiena.
«Ehi, shh. Va tutto bene, okay? Andrà tutto bene, te lo prometto.»
Come al solito, riesce a tranquillizzarmi ed io mi sciolgo dall'abbraccio.
Poi lui, imitando il mio gesto di qualche minuto fa, mi prende il viso tra le mani ed inizia ad asciugarmi le lacrime.

È così bello. È così maledettamente bello. In tutte le cose che fa, in tutte le cose che dice. Il modo in cui vuole proteggermi e il modo in cui cerca di trattenere la rabbia per me. È bello nella sua dannata eleganza e nella sua fottuta generosità e galanteria.
Lui è troppo bello ed io troppo incasinata.

Non mi rendo conto di essere rimasta a guardarlo con un mezzo sorrisetto a bocca semichiusa.
«Che c'è?» Mi chiede sorridendo e a pochi centimetri dal mio viso.
«Mh? Oh, no, niente.» Abbasso lo sguardo arrossendo di botto e con un sorriso stampato sul viso. Lui però mi fa alzare lo sguardo e torna a guardarmi negli occhi.
Quando lo vedo avvicinarsi mi si mozza il fiato.
È sempre più vicino e i miei battiti accelerano sempre di più. Non riesco a muovermi e forse, non voglio spostarmi.
Azzera la distanza dandomi un bacio... sulla guancia.

Ma certo. Cosa mi aspettavo?
Devo soltanto smetterla. Smetterla di farmi tutti questi film mentali e smetterla di sperarci in continuazione.
Probabilmente io presto me ne andrò da casa sua.
Probabilmente lui mi dimenticherà.

Mi impongo di sorridergli e lui mi accarezza una guancia.
«E quindi la signorina ha avuto paura che io mi facessi male eh?» Dice ammiccando.
«Oh, credo di essermi spiegata male signor Hiddleston, avevo solo paura che non si facesse male abbastanza.» Rispondo a tono, incrociando le braccia al petto e sorridendo.
«Ti ricordo che potresti passare da ragazza a un sacco di patate in pochi secondi, attenta con le parole.»
Continua, facendo riferimento a questa mattina. Io roteo gli occhi e alzando le braccia al cielo in segno di resa faccio per andarmene, quando sento tirarmi indietro per il polso e vado a sbattere contro il suo petto.
«Ehi, ma che fai?»
Lui mi solleva e per la seconda volta in una giornata finisco sulle sue spalle.
«Quante volte devo dirtelo? Non alzare gli occhi al cielo davanti al tuo Dio! Ottusa Midgardiana...»
Io comincio a colpirlo sulla schiena con dei pugni che sembrano non fargli nulla.
«Ti ci vorrà molto di più per farmi del male, Amy.»
Continuando a ridere mi porta fino alla sua macchina.
«Mettimi giù!» Mi accontenta, mettendomi giù e sovrastandomi con la sua altezza.
«Non ricordavo fossi così bassa...» Dice trattenendo un sorriso.
Io rimango a bocca aperta, fingendo di essere offesa ed entro nella macchina senza rispondergli. Quando anche lui si siede accanto a me, lo guardo male.

«Ti odio.»
Lui si gira verso di me abbassando lo sguardo e poi torna a fissarlo sui miei occhi.
«Sì Amy, anche io ti odio...»

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora