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Questa notte mi sono rigirata nel letto senza riuscire a chiudere occhio. Cosa Diavolo significa "Credi davvero di conoscere il tuo fidanzato?"? Cosa mi sta nascondendo Tom? E perché nonostante io mi fidi ciecamente di lui, non ho nessuna voglia di aprire quella stramaledetta busta?
«Buongiorno Amy.» mi sussurra dolcemente all'orecchio, cingendomi un fianco.
In un'altra situazione, questo tocco mi avrebbe procurato una miriade di brividi in tutto il corpo. Adesso invece ho solo voglia di sfuggirgli e infatti, mi ritraggo.
«Sì... buongiorno.» farfuglio.
«Va tutto bene?»
Ma davvero? Non so, mi sento ferita, confusa, sul punto di piangere, patetica e ti giuro che ho un grandissimo desiderio di strozzarti in questo momento.
«Sto bene.» rispondo, girandomi verso di lui e sorridendogli. Poi, gli do un piccolo bacio a stampo, per non destare troppi sospetti.
Dopo essermi assicurata di averlo convinto, mi trascino fuori dal letto per andare in cucina.

Mentre preparo il caffè, sento Tom al piano di sopra farsi la doccia. Potrei aprire questa busta ora, levarmi il pensiero e parlare con lui subito dopo ma non ci riesco. Non ci riesco perché ho paura, paura di perdere tutta la fiducia che ho riposto da mesi nei suoi confronti. Questo però significherebbe fingere che vada tutto bene invece che affrontare questa situazione e non posso farmi questo. Ho deciso: aprirò la busta. Devo accettare che oltre a quello che Tom mi ha fatto vedere e conoscere, c'è dell'altro.

«Allora io vado.» dice l'attore, infilandosi il giacchetto di pelle.
«E dove vai?» gli chiedo, appoggiandomi al bancone della cucina e tenendo stretta la tazza di caffè tra le mani.
Lui si avvicina lentamente a me con un sorriso smagliante.
«Che significa dove vado? Devo lavorare, lo sai.» dice, per poi baciarmi.
«Lavori anche la domenica, Tom?»
«Può capitare che mi chiamino ed io di certo non posso dirgli di no. Ci vediamo oggi pomeriggio piccola, va bene?»
Accenno un sorriso e lo guardo uscire di casa.

«Okay Amanda, è arrivato il momento. Apriamo questa busta.» dico fra me e me.
Me la rigiro più e più volte fra le mani come se fosse una bomba da disinnescare e se facessi il movimento sbagliato, esploderebbe tutto.
La apro e vedo un bigliettino con su scritto :" Io ti avevo avvertita ma tu non mi hai mai voluta ascoltare. Adesso pagane le conseguenze."
Mi tremano le mani e mi pizzicano gli occhi. Il respiro mi si fa corto e comincio a maledirmi per aver aperto questa lettera.
Ci sono delle fotografie...
La prima mostra Thomas a passeggio con Taylor.
«Ti prego no...»
La seconda foto mi sgretola il cuore.
Si stanno baciando.
Sento le gambe cedermi e le lacrime stanno bagnando tutte le foto ma mi impongo di guardare l'ultima.
Se non mi ha ucciso la seconda foto, la terza ci è riuscita. Insomma loro stanno... stanno facendo sesso? Quella pazza schizzata ha incaricato una persona che gli facesse foto anche in un momento simile?
Cado in ginocchio e comincio a singhiozzare. Credo che se stessi zitta riuscirei a sentire il rumore del mio cuore farsi a pezzi. Tutto adesso è più chiaro: ieri Thomas non era arrabbiato per via di Simon... ieri lui era completamente terrorizzato. Lui... aveva paura che scoprissi qualcosa e i bottoni della sua camicia erano aperti... Taylor gli ha fatto visita prima del mio rientro. Ecco perché era così strano... tutta quella rabbia immotivata, non era rabbia, stava cercando di scaricare le colpe su di me, voleva uscirne pulito!
«Che schifo...» riesco a dire solo questo tra un singhiozzo e l'altro.
Ma non posso stare così, io devo reagire. Non ha senso crogiolarsi nella propria tristezza, è patetico.
Mi accorgo d'un tratto di avere finito le lacrime.
Mi sto rialzando, con lo sguardo stanco, le mani tremanti ma con dentro la forza di un uragano.

Dopo essermi calmata ho preparato la cena.
Che stupida vero? Beh, no. Non è stupidità, è astuzia. Non mi scaglierò subito contro di lui, no. Gli farò credere che l'abbia scampata e poi... beh, metterò un punto a tutta questa storia.
Qualcuno bussa alla porta e quando scopro che si tratta di Tom, lo accolgo con il sorriso più sincero che riesca a fingere.
«Ehi piccola... come stai?»
«Alla grande, molto meglio rispetto a questa mattina... e tu? Tutto bene a lavoro?»
«Sì, tutto bene... ma no, non credo che tu stia bene. Sei una pessima attrice.»
Dopo questa frase, tutti i miei buoni propositi vanno letteralmente a puttane. Sento ribollirmi il sangue nelle vene.
«Già... tu invece, purtroppo o per fortuna, sei un attore ottimo.» rispondo sorridendo apaticamente.
«Che cosa significa Amy?» mi chiede, corrugando le sopracciglia.
A questo punto, lo prendo per mano e lo porto con me in camera da letto.
Inizio a baciarlo lentamente, cercando di cacciare indietro le lacrime che minacciano di uscire e tirandolo per il colletto della camicia, lo attiro a me mentre mi siedo sul letto.
«Oh... aspetta.»
«Che c'è?» chiede, sorridendomi sulle labbra.
«Credo di essermi seduta su qualcosa.» dico fingendo una risata.
Poi, tiro fuori la foto sulla quale mi sono seduta. La foto che mi ha spezzata, quella che mi ha uccisa.
Prima di farla vedere a lui, la guardo io.
«Non posso crederci! Guarda cos'ho trovato!» continuo sorridendo.
Quando però la giro, il sorriso sulle sue labbra muore.
«Amy io...»
«Sì Tom? Ti ascolto, davvero. Illuminami! Ma non dirmi "non è come sembra" perché giuro su tutto ciò che ho di più caro che ti rompo il naso con un cazzotto.»
«Io... Cristo, sono stato costretto Amy! Lei... mi ha-
«Minacciato?» concludo io per lui, fingendo dispiacere portando le mani alla bocca.
«Tu non capisci. Io e lei dovevamo ancora divorziare e tu questo lo sai benissimo.»
«Ah, quindi per tutto questo tempo ti ho fatto da amante?» alzo la voce e stringo il lenzuolo per non picchiarlo.
«Assolutamente no! Stavo cercando in tutti i modi di divorziare da lei ma mi ha cominciato a minacciare! Ha cominciato a dirmi che mi avrebbe tolto tutto, che... che ti avrebbe fatto del male! Cazzo, quella donna è pazza!»
I suoi occhi sono lucidi, poi vedo le lacrime cominciare a rigare il suo viso e la sua mascella serrarsi. Mi sento male, nonostante tutto, vederlo così non mi fa stare bene ma non posso essere debole.
«È pazza e quindi te la scopi?» sputo sprezzante.
«È successo solo una volta... ero ubriaco. Non lo avrei mai fatto perché io amo te.»
Si inginocchia davanti a me, mi prende le mani e mi guarda negli occhi.
«Ti amo, Amy...» continua sussurrando.
Io però non sento più nulla. Qualcosa si è rotto e non si può tornare indietro.
Levo lentamente le mani dalle sue e scuoto la testa.
«Alzati.» faccio tranquilla.
Lui si alza da terra ed io, ritrovata la calma, comincio a guardarlo negli occhi.
«Smettila, davvero. Non c'è bisogno di fare questa sceneggiata, è ridicola. Mi sono sempre fidata di te, non ho mai dato retta alle dicerie della gente e non ho mai messo in dubbio i tuoi sentimenti nei miei confronti... che stupida eh? Forse è stata tutta questa mia sicurezza a spingerti nelle braccia di un'altra donna...» sorrido amaramente e abbasso per un attimo lo sguardo. «Ti sono sempre stata affianco, sono sempre stata sincera e l'unica cosa che avrei voluto è che lo fossi anche tu con me. Non lo hai fatto.
Thomas, spero con tutto il cuore che tu possa trovare una persona che ti faccia provare quello che probabilmente io non ti ho fatto provare. Te lo auguro perché ti ho amato e ti amo ancora. Ma mi hai fatto male. Troppo male.» dico le ultime parole con voce tremolante.
Vedo l'attore portarsi una mano al cuore e stringere, come se volesse strapparselo dal petto.
Lo ha capito. Mi sta guardando negli occhi e nella sua testa rimbomba la frase "Sta male ed è tutta colpa mia."
Quando vedo che sta per parlare, alzo una mano per silenziarlo.
«Ora andrò dai miei genitori. Domani verrò a prendere le mie cose quando sarò sicura di non trovarti in casa. Stammi bene Tom.» cerco di sorridere e gli do un ultimo bacio sulla guancia per poi sparire dalla sua vista... e dalla sua vita.

Probabilmente quest'ultimo bacio, ha detto tutto.

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora