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«Amy, Amy svegliati!»
Sento una voce chiamarmi e delle mani smuovermi dalle spalle. Non riesco a capire da dove provenga questa voce così lontana.
«Amy, Cristo! Sai facendo tardi, svegliati!»
A quest'affermazione spalanco gli occhi.
«Come... cosa? Altri cinque minuti...» detto questo, mi metto il cuscino sopra la testa e chiudo nuovamente gli occhi.
«Devi andare al lavoro Amy! E ci devo andare anche io, quindi alzati!»
La voce continua a spronarmi ma io sono ancora troppo stanca per ragionare.
«Sì... tra poco... ora... ora lo faccio.» rispondo cose a caso, non riesco a capire neanche io cosa sto dicendo. Poi però, apro di nuovo gli occhi e mi tiro su di scatto.
«Merda, merda, merda!» mi giro velocemente verso Tom «Perché non mi hai svegliata Hiddleston?».
Salto giù dal divano-letto e inizio a correre per tutta la casa, cercando di vestirmi, lavarmi i denti e prendere il caffè nello stesso istante.

Sono ancora in bagno, quando sento qualcuno bussare alla porta.
«Tutto bene Amy? Ti porto al lavoro con la macchina, tranquilla! Ci metteremo due minuti!»
Esco velocemente dal bagno e guardo Tom come si può guardare un supereroe.
«Ah, sei il mio eroe!» presa dall'euforia lo abbraccio e gli schiocco un bacio sulla guancia, lo prendo per mano e lo trascino velocemente alla porta.
«Dai, sbrighiamoci!»

«Tesoro va tutto bene? Oggi ti vedo... distratta!», la signora Anna è sempre così gentile con me e si è accorta subito del mio cambio di umore improvviso da un giorno all'altro.
«No Anna, tranquilla... va tutto bene.» dico, abbozzando un finto sorriso.
«C'entra per caso il tuo amico?»
«Anna per favore...» abbasso lo sguardo e sul tavolino che sto pulendo vedo piccole goccioline salate cadere una alla volta. Io sto... piangendo?
Sento le braccia di Anna stringermi anche se io rimango pietrificata, abbracciarla significherebbe ammettere a me stessa di stare male, significherebbe piangere ancora di più ed io non voglio.

Ho appena finito il turno e faccio per andarmene quando sento qualcuno stringermi leggermente il polso, mi giro e vedo la proprietaria con due birre in mano. Adoro questa donna.
Ci sediamo ad uno dei tavolini e lei stappa la sua birra, bevendone un po'.
«Anna, non credevo che tu...»
«Mi stai dando della vecchia per caso?» mi interrompe, con un mezzo sorrisetto ed un tono offeso.
«Conunque cara... raccontami cosa ti succede!»
«Anna non so se...» lei mi interrompe nuovamente e posandomi una mano sulla mia mi regala un sorriso rassicurante.
«D'accordo... hai ragione, si tratta di Tom.»
«Sì! Lo sapevo!» urla battendo le mani con euforia.
«Io... insomma, ho capito che qualcosa non andasse in me dal primo momento in cui l'ho visto. Ecco non proprio dal primo momento. Anche perché il primo momento è stato quando mi ha riso in faccia! Ti ricordi Anna? Già... e adesso? Adesso ci vivo insieme, è diventata una delle ragioni per cui sono sempre sorridente e Cristo... con lui riuscirei a parlare anche di prima mattina! Mi trasmette sempre sicurezza e tranquillità... Non so cosa mi stia prendendo.»
Bevo un altro sorso di birra, questa volta un grosso sorso e intanto, la proprietaria sghignazza divertita.
«Oh tesoro... non sarà di certo quella birra a farti smettere di amarlo!»
Sgrano gli occhi e per poco la birra non mi va di traverso.
«Cosa hai detto? No, aspetta... Io... Cioè dai no! Non sono innamorata di... Andiamo smettila di ridere Anna!» dico, mettendo il broncio.
«Amy, io ho una certa età e ne ho passate di cotte e di crude. Conosco l'amore, hai tutti i sintomi.»
Arrossisco di botto a queste parole, ma voglio continuare ad ascoltarla.
«E cos'è l'amore?»
«L'amore è la cosa più bella di tutto il mondo. Sai, l'amore è speranza, alimenta i sogni più grandi e se sei innamorato devi goderti quello che hai perché a volte l'amore non dura per sempre.»
La sto guardando come si guarda un monumento storico, con pieno interesse e stupore. Si rimane sempre affascinati da un monumento storico ed io sono rimasta affascinata dalle sue parole. Poi però, delle lacrime cominciano a rigarmi il viso.
«Ma se l'amore è così bello, perché io mi sento così male?»
«Perché ora hai bisogno di stare con la persona che ami.»

Ormai è notte fonda ed io sto camminando verso casa di Tom, con la testa immersa nei miei pensieri.
E se davvero avesse ragione Anna? E se davvero io fossi innamorata di Tom Hiddleston?
No. Non è possibile. Io non sono innamorata di lui.
Insomma, è vero, io di Tom ne ho bisogno. Lo capisco dal fatto che vorrei raccontargli tutto ciò che mi succede; che sia importante, che sia una stupidaggine, qualcosa di bello o anche brutto. Lo vorrei rendere partecipe della mia quotidianità e dividere con lui tutte quelle piccole cose che fanno la differenza. Quindi sì, ho bisogno di lui, ma ne sono innamorata?

Sono talmente immersa nei pensieri che non mi sono accorta di essere arrivata. Mi incammino verso la porta ma poi ricordo di aver dimenticato le chiavi, così premo il campanello.
La porta si apre e davanti a me c'è lui, con addosso soltanto dei pantaloni della tuta.
«Ehi, ciao piccola Amy.» mi concede un sorrisetto ed io non riesco a smettere di guardarlo negli occhi.
Sposto la testa di lato e gli sorrido dolcemente.
«Ciao Tom.»
Okay, non c'è altra scusa che regga.
Io, Amanda Colson, sono innamorata di Tom Hiddleston.

Entro in casa e lancio la borsa sul divano. Sono stremata. Così tanto che non mi accorgo di una terza presenza in casa. Mi giro verso l'entrata della cucina e vedo una donna con un caschetto biondo a braccia incrociate che sbatte infastidita il piede per terra.
Quando anche lei si accorge della mia presenza fa il sorriso più falso che io abbia mai visto.

«Thomas William Hiddleston! Non mi avevi detto di avere una ragazza in casa!» urla la biondina.
Tom corre da noi e rimane pietrificato.
«Oh, già. Lei è Amy, una mia amica.» dice, portandosi un braccio dietro la testa con un sorrisino imbarazzato.
Lei si avvicina a me e mi porge la mano.
«Molto piacere, io sono...»
«...di fretta! Lei è di fretta e se ne stava proprio andando! Non è vero?» la interrompe l'attore.
Io non ci sto capendo più niente.
Entrambi si incamminano verso la porta e dopo essersi detti qualcosa che purtroppo non sono riuscita a sentire, Tom si avvicina a me.
«Non sapevo avessi la ragazza.» dico acidamente.
«Ma no Amy, che hai capito! Lei è... mia cugina!»
«Oh...» abbasso lo sguardo ed arrossisco. Che gran figura di merda. L'ennesima.
«Ehi... è tutto okay?» mi chiede, alzandomi il mento con un dito.
Siamo vicini, troppo vicini.
Vorrei solo gettargli le braccia al collo e baciarlo ma non posso ed è frustrante.
«Sto bene.»

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