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È lunedì, sono a lavoro e come se non bastasse... sta piovendo!
Dopo aver servito l'ultimo cliente, mi accosto alla finestra e guardo fuori. Questo tempaccio fa tornare a galla i ricordi di quella sera, di quella terribile sera.
Inizio a tremare al solo pensiero e senza accorgermene, faccio scendere una lacrima sul mio viso ma rapidamente la scaccio via e insieme a quella, i brutti ricordi.
Quando sento una mano posarsi sulla mia spalla, mi giro di scatto.
«Le serve qualcosa?» chiedo gentilmente al ragazzo.
«Amy giusto? Ti ricordi di me vero?»
«Ehm... scusami ma al momento ho un tale caos nella testa che non riesco a ricordare.»
Lui continua ad osservarmi, in attesa.
Io continuo a guardarlo, cercando di ricordare.
Poi, mi si accende una lampadina.
«Oh, ma tu sei il ragazzo che ha cominciato a litigare con Tom davanti a tutti!»
«Sì, beh... scusami per quella sceneggiata ma quel tipo mi stava dando sui nervi ed io non immaginavo che vi conosceste.» dice imbarazzato, grattandosi la nuca.
"Tipico gesto alla Tom Hiddleston" penso sorridendo, però poi scaccio via quel pensiero.
«E comunque mi sono avvicinato perché l'ho vista prima che potessi scacciarla via.»
«A cosa ti riferisci?»
«A quella lacrima...» continua, guardandomi preoccupato.
«Tranquillo. Va tutto bene, solo un piccolo sfogo.» rispondo, sorridendo debolmente.
«So che non ci conosciamo Amy ma passo spesso in questo bar, se ti dovesse servire una spalla o una chiacchierata... io ci sono!»
Io arrossisco dopo queste parole e porgendogli una mano gli dico:«Grazie, davvero...», lui stringendomela con la sua risponde:«Simon.»
«Simon.» ripeto sorridendo.

Sono davanti casa di Tom, ma prima di entrare rimango immobile davanti la porta, scossa da delle urla che provengono dall'interno.
La apro velocemente e davanti a me una biondina tutta in tiro sta animatamente agitando le braccia con in mano un giornale.
Taylor.
Decido di rimanere ferma, con la schiena contro la porta, a "godermi" quella sceneggiata.

«Oh Thomas... complimenti! Sei su tutti i giornali! Guarda a cosa ti sei ridotto...»
«Ma smettila Taylor! Sai benissimo che io non lo avrei mai potuto fare.»
«Certo Tom... io lo so ma... ecco vedi, le altre persone, diciamo che non lo possono sapere ed io di certo non metterò nessuna buona parola sul tuo conto! A meno che...» fa, avvicinandosi sempre più al viso dell'attore.
«A meno che cosa, Taylor?»
«A meno che non lasci perdere una volta per tutte quella ragazzina e torni da me...»
A questo punto Tom si avvicina ancora di più al suo viso ed io sento le unghie infilzarsi nei miei palmi per quanto sto stringendo i pugni.
Poi però, le dice a fior di labbra:«Scordatelo.»
Un sorrisetto compare sul mio viso quando vedo Taylor sbraitare per l'ennesima volta.
A questo punto però decido di intervenire.
«Ehi biondina! Che dici, la smetti di starnazzare come un'oca?» le dico, a braccia incrociate.
Lei si avvicina a passo spedito verso di me sui suoi altissimi tacchi e mi sovrasta.
«Scusa ragazzina, non ho capito bene... cosa hai detto?»
«Oh, io credo che tu abbia capito invece.» rispondo sorridendo, rimanendo calma.
Dopodiché, mi supera dandomi una spallata e urla:«Non è finita qui!», poi si chiude la porta alle spalle.
«Secondo te era una minaccia?» chiedo con tono divertito a Tom.
Poi, mi avvicino a lui e alzandomi sulle punte dei piedi, gli do un bacio sulla guancia.
È così stanco... ha le occhiaie e i suoi occhi non brillano come al solito.
Ma insomma, devo mettermi nei suoi panni. Torna a casa dal lavoro e invece che riposare deve subirsi le urla stridule di quella donna.

«Cosa ci faceva quella lì in casa tua?»
«Amy... c'è una cosa che devi vedere.»
Infine mi mette un giornale sotto gli occhi ed io leggo il primo titolo, scritto a caratteri cubitali.
"L'Attore Tom Hiddleston e la sua nuova fiamma? A quanto pare sì!"
«Oh... mi dispiace Tom, non volevo crearti questi disagi. Forse è meglio se io torni a casa mia...»
Lui, dopo le mie parole sobbalza e mi stringe delicatamente un polso.
«Non scherzare Amy... e comunque non è di questo che volevo parlarti.»
L'attore gira una pagina del giornale e mi accorgo che anche su questa, parlano di "noi".
Solo che c'è qualcosa di diverso.
In alto a destra c'è una grande foto, siamo io e Tom al ristorante "Rules", la foto è stata scattata nel momento in cui lui mi ha detto del ragno sul mio orecchio. Infatti io sono in piedi, con una faccia sconvolta e lui è seduto, con un volto rilassato. Ci sono anche dei cerchi rossi sulle mie braccia, come per voler far vedere meglio qualcosa.
Il sottotitolo parla chiaro: "Il nuovo amore del famoso attore con dei lividi sulle braccia... che sia stato lui?"
«Oh mio Dio, Tom...»
Allungo una mano verso il suo braccio, per accarezzarlo ma lui lo scosta velocemente.
«Io non posso essere collegato alla cosa mostruosa che ti ha fatto quel bastardo Amy... io...»
«Tom.» lo chiamo e lui alza lo sguardo, incatenando i suoi occhi ai miei.
Mi avvicino a lui, prendendogli il viso tra le mani.
«Tom troveremo un modo okay? Risolveremo tutto, te lo prometto.»
«Io non ti farei mai una cosa simile... lo sai vero? Io non mi permetterei mai di toccarti senza il tuo consenso... non... Cristo, non potrei mai fartelo Amy.»
Io sorrido, in realtà il mio cervello si è soffermato sulla frase "non mi permetterei mai di toccarti senza il tuo consenso.", insomma, quindi lui vorrebbe? A lui piacerebbe anche solo sfiorarmi o accarezzarmi?
Arrossisco senza accorgermene e sorrido.
«Ma davvero? Credi davvero che ci sia bisogno che tu me lo dica? Lo so benissimo Tom, sei davvero la persona più buona che io abbia mai conosciuto e risolveremo anche questo.» gli rispondo sorridendo.
Ad un tratto però, il suo sguardo cambia e si avvicina ancora di più al mio viso, facendo sfiorare i nostri nasi. Rimaniamo così per secondi interminabili.
I nostri respiri si mescolano e il mio cuore martella così tanto che credo che se lui dovesse baciarmi in questo momento, morirei.
Purtroppo mi risparmia.
Ma non del tutto.
Mi sposta i capelli dietro l'orecchio e mi lascia un bacio leggero sulla parte finale della linea del mio sorriso, sfiorandomi le labbra.

Ecco, credo che il mio cuore abbia perso un battito o due e che le farfalle nel mio stomaco stiano cominciando a ribellarsi.

Lui non si allontana e Dio solo sa quanto vorrei azzerare questi pochi centimetri che ci separano per poterlo baciare, ma non posso.
«Tom...» sussurro sulle sue labbra.
«Mi dispiace, scusami Amy.» fa per allontanarsi ma io stringo i lembi della sua maglietta e lo tiro nuovamente verso di me.
«No... non scusarti ti prego.» dico, poggiando la fronte sul suo petto e lasciandomi cullare dalle sue braccia.

Solo ora mi rendo conto di quanto sia bello innamorarsi.
Insomma, tutti dovrebbero innamorarsi, almeno una volta nella vita. Non importa per quanto, come o di chi, ma consiglierei a tutti di innamorarsi.
È tutto un gran casino, ed è bellissimo.

A Volte SuccedeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora