Thirty Five

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Mi siedo alla mia scrivania Lunedì mattina e sospiro.

Ho avuto un brutto caso d’insonnia la sera precedente, e non sono stata in grado di dormire. Alla fine mi sono addormentata verso le due del mattino, e sono stanca a morte.

Harry mi fissa dalla sua scrivania.

Apro il manoscritto sulla mia scrivania e premo il bottoncino della mia penna.

Noto che Zayn non è alla sua scrivania. Mi volto verso Lana.

“Psst.” La chiamo e lei alza lo sguardo.

“Dov’è Zayn?” chiedo.

Lana alza le spalle. “Penso sia malato.” Risponde.

Annuisco lentamente prima di ringraziarla.

Gli avvenimenti del fine settimana sono ancora freschi nella mia mente. Seguire Harry al loro ritrovo; sentire che Zayn, uno dei miei migliori amici del lavoro, fa in realtà parte di tutta questa storia; e chi potrebbe dimenticare tutto quello che Harry mi ha detto riguardo ad Alec.

Perché Zayn dovrebbe essere contro di me? E’ contro di me? E’ stato lui quello che ha invaso il mio appartamento, o ho sentito male?

Sinceramente spero che non sia stato lui, perché ho incominciato a voler bene a Zayn nelle ultime settimane. Mi parla sempre dalla sua scrivania e sembra essere veramente una brava persona.

Scuoto la testa per sgombrare la mia stanza e scarabocchio delle correzioni sul mio manoscritto. So di sembrare un inferno per via della mia scarsa dormita, ma al momento, non m’importa.

I miei pensieri volano ad Aaron. Non ho parlato con lui per alcuni giorni, dovrei chiamarlo a pranzo. Spero non pensi che lo sto ignorando, o qualcosa di simile.

Un pezzo di carta atterra sulla mia scrivania, facendomi trasalire. Salto leggermente e Harry sogghigna dalla sua scrivania mentre si appoggia contro la sua sedia, cliccando il bottoncino della sua penna rapidamente.

Gli rivolgo una smorfia e scarto il biglietto.

Sul tetto a pranzo.

Aggrotto le sopracciglia. Cosa? Scrivo velocemente sotto alle sue parole e glielo rilancio.

Harry legge il biglietto e alza gli occhi al cielo. Preme il bottoncino della sua penna e scarabocchia una risposta prima di lanciarmi il pezzo di carta.

Raggiungimi sul tetto a pranzo.

Sul tetto? Intende, la parte superiore dell’edificio?

Accartoccio il biglietto e lo getto nel cestino. Se non fosse per la mia dannata curiosità, non accetterei. Ma ovviamente, anche dopo che Harry mi ha detto di Alec e i suoi affari, ho fami di dettagli. Odio essere così curiosa.

Provo a concentrarmi sul mio lavoro, ma non ci riesco. Harry nemmeno ci prova, gioca con una pallina di pongo. Storco il naso guardandolo tirarla e ritirarla di nuovo.

Alla fine arriva l’una, mi alzo in piedi per seguire Harry dove diavolo si trova il tetto. Harry mi rivolge un sorrisetto mentre tutto escono dall’ufficio ed entrano nella sala-pausa per pranzare.

“Tetto?” gli chiedo quando siamo gli unici rimasti nell’ufficio.

“Non pioverà oggi, quindi dovremmo stare bene.” Dice, come se questo risponda alla mia domanda.

“Perché non possiamo andare nella sala-pausa, come tutti?”

“Perché dobbiamo parlare di qualcosa.”

Hidden (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora