I giorni seguenti cadono nella routine.
Rimango a casa di Harry per tre notti, fino ad oggi, venerdì, giorno in cui Harry ha detto che riuscirà a prendere le chiavi da Aaron. Gli ho detto più e più volte che potevo andare a prendermele da sola, ma lui mi lancia sempre un’occhiataccia che non riesco a decifrare e mi dice molto severamente: “no”.
Harry mi ha anche dato i passaggi in macchina da casa al lavoro e dal lavoro a casa, e ancora una volta, gli ho detto che potevo andare a lavorare con la mia auto, ma lui fa sempre un sorrisetto e dice: “Rosie, non ti preoccupi per l’ambiente?”
E ovviamente, Harry ha sempre l’ultima parola.
Ogni sera torniamo a casa verso le cinque, Harry si lamenta costantemente del traffico e io alzo gli occhi al cielo. Lui cucina la cena, ogni volta qualcosa di diverso, e quando mi offro di aiutarlo, lui batte gli occhi e dice: “Rose, va’ fuori dalla mia cucina.”
Così faccio come mi dice, sogghignando.
Facciamo sempre delle conversazioni molto animate mentre ceniamo, la maggior parte del tempo litighiamo. Comunque non sono litigi duri, sono più dei litigi civili. E finiscono sempre con uno di noi che scoppia a ridere troppo forte, e il più delle volte, quella a ridere sono io.
Guardiamo ‘The Office’ ogni singola notte dopo che abbiamo mangiato, confrontandoci sul numero di volte in cui abbiamo visto quell’episodio. Negli ultimi giorni, non penso di aver mai visto Harry sorridere così spesso e in modo così grande.
E alla fine di ogni notte, Harry mi augura la buonanotte mentre mi sistemo sul divano, ma sto sempre sveglia per circa un’ora prima di intrufolarmi nella stanza di Harry e scivolare dentro al letto vicino a lui. Lui non mi chiede mai cosa sto facendo o se ho avuto un altro incubo, avvolge le sue braccia attorno a me e sospira assonnato, aggrovigliando le gambe con le mie.
Non ci siamo più baciati dalla prima notte, ma lo vedo sempre fissare le mie labbra mentre parlo.
Mi sembra quasi che questi ultimi giorni siano stati una vacanza.
Sono seduta sul divano di Harry ora mentre leggo una rivista, aspettando che lui finisca una chiamata con Louis. Mi ha detto che andrà a prendere le mie chiavi stasera, ma sono già passate le sei e sto considerando l’idea di andare a prendermele da sola.
Finalmente esce dalla sua stanza, passandosi una mano tra i capelli.
“Bene, adesso vado.” Dice, mettendosi il cellulare in tasca e afferra le sue chiavi dal tavolo del caffè.
“Spiegami di nuovo perché non posso venire con te.”
“Perché Aaron è un figlio di puttana e non voglio che tu stia vicino a lui.” Harry mi spiega semplicemente. Indossa una camicia a quadri blu e i suoi soliti jeans, le sue guance sono di un bel rosa.
“Harry e se ti facesse del male?”
Harry alza un sopracciglio. “Gli farò del male anche io, due volte più forte.”
Sospiro. “Posso venire?”
“No. Ora torna a leggere quella rivista che ho trovato di nuovo nella mia casella postale.”
Alzo gli occhi al cielo. “Lascia stare.”
Lui fa nuovamente un sorrisetto aprendo la porta e voltandosi verso di me. “Tornerò entro un’ora, non fare niente di stupido.”
“Dovrei dirti lo stesso.”
“Io, stupido?” mi deride.
“Vattene.” Dico, sogghignando mentre lo saluto.
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Hidden (italian translation)
FanfictionEra come la luna; una parte di lui era sempre nascosta. Questa storia non è mia, questa è solo una traduzione dall'inglese all'italiano del libro di @seasidestyles, la quale mi ha dato il permesso di tradurlo. Account ufficiali: INSTAGRAM: @harry_in...