Seventy Four

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Mi precipito verso casa, i miei pensieri impazziscono. Qualcosa è caduto dal diario? Cosa?

Il traffico di New York non finisce mentre mi affretto verso casa, suonando il clacson cinquanta volte. Sono ormai passate le dieci, e tutto il leggero sollievo che avevo provato prima, quando ero andata alla galleria d’arte, è svanito. E’ difficile credere che io e Elizabeth abbiamo visto Zayn alla galleria d’arte solo poche ore fa, il tempo sembra essere passato lentamente mentre leggevo il diario.

Salgo le scale due alla volta nel palazzo, precipitandomi nel salotto dove si trovano mia madre ed Elizabeth. Loro mi guardano come se fossi pazza, probabilmente lo sono, ma sono troppo pompata dall’adrenalina per darci peso.

“Qualcosa, qualcosa fuori dal diario…” incomincio a parlare, cercando di riprendere fiato con tutti i miei sforzi possibili e la piccola speranza che, ciò che Elizabeth ha trovato, sia il segno che ho precedentemente desiderato.

Elizabeth annuisce, alzandosi e porgendomi una pila di carta, forse spessa un centimetro e mezzo. E’ stropicciata e danneggiata, ed è piegata più volte, ma la prendo comunque dalle sue mani. Sento il mio cuore battere forte nelle mie orecchie mentre cerco di regolare il mio respiro.

Tengo il diario in una mano e i fogli nell’altra e mi dirigo verso la mia stanza, chiudendo la porta dietro di me.

Mi siedo sul mio letto, allontanando i capelli dal mio viso e guardo i fogli piegati.

“Ti prego fa che questo sia un segno.” Dico senza fiato mentre apro i fogli spiegazzati.

I miei occhi guardano le parole scritte e il mio cuore cade ai miei piedi.

Posso vedere che le parole erano state scritte chiaramente, ma sono più sbavate di quanto si possa immaginare. Riesco a mala pena a leggere il mio nome scritto sulla parte superiore, la calligrafia di Harry è sfocata. Sembra che i fogli siano stati bagnati, e ora sono secchi, ma completamente illeggibili.

“No, no, no.” Mormoro, girando il foglio e analizzando la parte posteriore per vedere che va solo di male in peggio, lo stesso con la pagina dopo e quella dopo ancora. “No!”

Scendo giù dal mio letto, tornando in salotto. Mia madre ed Elizabeth mi guardano, la confusione è dipinta sui loro visi. La mia pelle è calda per l’ansia e il mio petto sembra restringersi, un groppo mi si forma in gola.

“E’ rovinato.” Dico in fretta a mia madre ed Elizabeth. “Cosa… cosa è successo…”

Mia madre si avvicina a me, prendendo i fogli dalle mie mani. “Devono essere danni causati dall’acqua.” Dice, aggrottando la fronte e scuotendo la testa.

“Ma Elizabeth ha detto che sono caduti fuori dal diario, e il diario è a posto.”

“Non sono caduti dal diario, erano dentro al pacco. Pensavo fossero caduti dal diario, ma devono essere stati nascosti nella parte inferiore.” Elizabeth dice.

“No!” grido. “Non può essere!”

“Rose,” mia madre incomincia, scioccata dall’intensità della mia voce, prendendo il diario dall’altra mia mano. “Anche il diario sembra essere stato un po’ rovinato dall’acqua. Guarda la copertina.”

Esamino la copertina di nuovo e noto che un po’ inumidita. Sono stata troppo concentrata a leggerlo e non ho notato lo stropicciamento delle pagine già malconce.

“Come?” chiedo.

“Sai come funziona il servizio postale ora, Rosie.” Mia madre dice comprensiva. “E se chiunque l’ha spedito, l’ha inviato da Portland, ha fatto una lunga strada…”  

Hidden (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora