La mia sveglia squilla alle sette del mattino, spaventandomi a morte.
Sbatto la squillante sveglia per terra e un lamento scappa dalla mie labbra. Mi ci vogliono due minuti buoni per rendermi conto che è lunedì mattina, il giorno in cui inizierò il mio nuovo lavoro.
Salto fuori dal letto, precipitandomi in bagno. Faccio velocemente una doccia e asciugo i miei capelli castani, lasciandoli ricadere ondulati oltre la mie spalle. Metto eyeliner e mascara sui miei occhi, cercando di farmi sembrare professionale e un po’ di classe.
Vado verso il mio armadio e mi metto una camicetta bianca e una gonna nera accompagnate da scarpe con il tacco nere. Mi guardo allo specchio e prendo qualche profondo respiro.
“Non puoi mandare tutto in aria.” Dico al mio riflesso.
Dopo un breve discorso di incoraggiamento, afferro la mia borsa e chiudo la porta a chiave dietro di me.
Durante il mio tragitto verso l’uscita dell’edificio, supero la porta di Harry. Mi acciglio e lo caccio via dalla mia mente. Solo perché ho un vicino maleducato non vuol dire che debba interagire con lui. Questo fin quando il volume del rumore non è tanto basso quanto lui desidera.
Entro nella mia macchina, la fresca aria di Portland mi fa rabbrividire un po’. Anche se è metà Settembre, le temperature stanno già scendendo. Non che mi importi molto, comunque. Mi piace la stagione fredda.
Il tragitto verso la Crystal Publishing è breve, grazie al mio appartamento che si trova solo a qualche isolato di distanza. Ringrazio mentalmente Aaron per la milionesima volta per avermi aiutata a scegliere un posto fantasticamente collocato.
Parcheggio la mia macchina e mi dirigo verso l’elegante edificio di vetro. Prendo l’ascensore per il sesto piano e cammino in un ampio ufficio, fermandomi alla reception.
Una donna con i capelli di un marrone chiaro ed impressionanti occhi azzurri mi sorride dall’altra parte della scrivania.
“Buongiorno, signorina Knight” mi dice, annuendo un poco.
“Ciao.” La saluto. La targhetta sulla sua scrivania dice “Marion Johnson.” Deve essere quella con cui ho parlato al cellulare.
Mi sorride. “Farò sapere al Signor Greenman che sei qui.” Prende il suo telefono e preme alcuni bottoni, pronunciando il mio nome al ricevitore prima di riattaccare. Mi porge una cartelletta. “Il Signor Greenman ha messo da parte questo manoscritto l’altro giorno per darlo a te per iniziare quando saresti arrivata.” Prendo la cartelletta tra le mie braccia, incapace di fermare un sorriso dal farsi spazio sul mio viso.
Sta succedendo. Questo sta veramente succedendo.
Pochi istanti dopo, un distinto uomo con gli occhiali e capelli scuri si avvicina a me, porgendomi la sua mano.
“Rose Knight, è un piacere vederla.” Dice appena gli stringo la mano. “Sono Dan Greenman, il direttore.”
Annuisco. Non riuscivo a credere che occupasse un ruolo così importante nell’azienda. Pensare che lavorerò direttamente per il direttore mi fa girare la testa.
“Le mostrerò il suo posto di lavoro.” Dice. Annuisco di nuovo e lo seguo attraverso l’ufficio fino all’angolo posteriore di fronte ad un parete piena di finestre.
“Laggiù si trova la contabilità.” Mi dice il signor Greenman. “La sua scrivania confina con la contabilità. Di fianco alla contabilità si trovano le risorse umane…”
Lui va avanti e io annuisco educatamente. Onestamente voglio solo iniziare a lavorare, ma so che devo ascoltare il suo discorso, prima di iniziare a fare effettivamente qualcosa.
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Hidden (italian translation)
FanfictionEra come la luna; una parte di lui era sempre nascosta. Questa storia non è mia, questa è solo una traduzione dall'inglese all'italiano del libro di @seasidestyles, la quale mi ha dato il permesso di tradurlo. Account ufficiali: INSTAGRAM: @harry_in...