Deglutisco, incapace di formulare le parole da dirle. I ricordi si proiettano davanti ai miei occhi, mentre lei mi guarda, i suoi occhi sono freddi.
“Rose.” Finalmente dice, il suo tono è fermo.
“Elizabeth.” Riesco a dire.
Stringe le labbra in una linea sottile.
“Tuo padre è nel suo studio.” Mia madre mi informa, cercando di rompere il ghiaccio. “Va’ a salutarlo, e io porterò le tue valigie nella tua stanza.”
Annuisco e tiro via i miei occhi da mia sorella. E’ quattro anni più piccola di me, ma a volte sento che è lei la sorella maggiore, e io quella minore.
Ciecamente percorro la strada verso lo studio di mio padre, bussando leggermente sulla porta prima di entrare.
“Rosalie.” Mi saluta dalla sua scrivania, togliendosi gli occhiali. “Come stai?”
“Sto bene.” Dico, sorridendo. “E’ bello rivederti.”
“Lo stesso per me. Hai un aspetto meraviglioso, tesoro.”
Sorrido. “Grazie papà. Anche io ti trovo bene.”
Lui ride. “Come ti sta trattando Portland?”
“Amo stare lì.” Dico onestamente. “E’ una bellissima città.”
“Sì, lo è.” Mio padre concorda. Si alza dalla scrivania. Anche lui sembra lo stesso. Capelli neri con tocchi di grigio e dolci occhi castani. “Andiamo a cenare, sono certa che tua madre ha preparato già tutto.”
Annuisco e lo seguo fino alla sala pranzo, dove mia madre ed Elizabeth stanno apparecchiando il tavolo. Elizabeth mi ignora.
Prendo il mio vecchio posto al tavolo. “Tutto sembra grandioso.” Mi complimento con mia madre.
“Grazie, amore.” Risponde.
Tutti prendono posto.
Mia madre mette degli spaghetti nel piatto di ognuno di noi. Noto che quando raggiunge mio padre, evita il suo sguardo. Strano.
Infine incominciamo a mangiare, e il mio corpo si riscalda al famigliare gusto degli spaghetti di mia madre. Per la prima parte del pasto, è tutto silenzioso, ad eccezione del rumore delle forchette tintinnare sui piatti.
Mia madre parla a voce alta. “Rose, come sta Aaron?”
Deglutisco velocemente. “Oh.” Dico. “Aaron… abbiamo rotto.”
Mia madre aggrotta le sopracciglia. “Oh, come mai?”
Perché si dimentica di me tutto il tempo. Perché mi ha mentito. Perché mi ha picchiata. Perché Harry c’era sempre per me quando Aaron non c’era, anche quando io ed Harry ci odiavamo. “Non ha funzionato.” Dico disinvoltamente.
“Mi dispiace, Rosie.” Mia madre dice, schioccando la lingua.
“Fa lo stesso.” Dico. “Alcune persone non sono fatte le une per le altre, suppongo.”
Mio padre si muove sul suo posto e mia madre abbassa lo sguardo. Aggrotto le sopracciglia, completamente confusa.
Elizabeth sbatte la sua forchetta sul tavolo vicino al suo piatto. “Su, diteglielo.” Scatta rivolta ai nostri genitori.
Deglutisco. Dirmi cosa?
“Elizabeth.” Mia madre sibila.
“Dai, questa è l’opportunità perfetta. Diteglielo. Su, avanti.” L’espressione di Elizabeth è dura.
“Dirmi cosa?” chiedo con voce tremante.
I miei genitori si scambiano uno sguardo.
“Rose,” mio padre dice lentamente. “Tua madre ed io…” si schiarisce la gola. “Io e tua madre stiamo divorziando.”
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So che questo capitolo è molto corto e mi dispiace, ma penso che ormai conosciate Tess, non fa capitoli molto lunghi. Vorrei farvi un doppio aggiornamento, ma c'è la mia migliore amica qui ed è già difficile trovare tempo per tradurre un capitolo ogni giorno. <3
- Naka. :)
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Hidden (italian translation)
FanfictionEra come la luna; una parte di lui era sempre nascosta. Questa storia non è mia, questa è solo una traduzione dall'inglese all'italiano del libro di @seasidestyles, la quale mi ha dato il permesso di tradurlo. Account ufficiali: INSTAGRAM: @harry_in...